Cerimonie giapponesi: 4 più conosciute

cerimonie giapponesi

Il Giappone è un paese ricco di tradizioni millenarie, che si riflettono in numerose cerimonie giapponesi, rituali e feste. Queste cerimonie giapponesi, spesso legate allo shintoismo e al buddismo, scandiscono il ritmo della vita e delle stagioni, e offrono uno sguardo affascinante sulla cultura e sulla spiritualità del popolo giapponese. In questo articolo, esploreremo alcune delle cerimonie giapponesi più significative e interessanti.

La cerimonia del tè (Cha no yu): un rito di armonia e meditazione

La cerimonia del tè (茶の湯, Cha no yu, letteralmente “acqua calda per il tè”) è una delle cerimonie giapponesi più conosciute e raffinate. Non si tratta semplicemente di preparare e bere una tazza di tè, ma di un vero e proprio rito, che coinvolge gesti precisi, oggetti specifici e un’atmosfera di calma e concentrazione. La cerimonia del tè è profondamente legata alla filosofia zen, e mira a creare un momento di armonia, rispetto, purezza e tranquillità (和敬清寂, *wa kei sei jaku*). Si tratta di una delle cerimonie giapponesi tutt’ora più diffuse.

Le fasi della cerimonia del tè: dal Tsukubai al saluto finale

La cerimonia del tè si svolge in una stanza apposita (茶室, *chashitsu*), spesso situata in un giardino. Gli ospiti, prima di entrare, si purificano le mani e la bocca presso una fontana di pietra (Tsukubai). Il maestro del tè (亭主, *teishu*) prepara il tè matcha (tè verde in polvere) con gesti precisi ed eleganti, utilizzando utensili specifici (ciotola, frustino di bambù, mestolo, ecc.). Il tè viene poi offerto agli ospiti, che lo bevono seguendo un preciso rituale. L’intera cerimonia è un’esperienza estetica e spirituale, che invita alla contemplazione e alla connessione con la natura e con gli altri.
Se vuoi approfondire, puoi consultare:

Kagura: la danza sacra dello shintoismo per onorare i Kami

Il Kagura (神楽, letteralmente “intrattenimento degli dei”) è una danza rituale shintoista, eseguita per onorare i Kami (le divinità) e per invocare la loro protezione. Le origini del Kagura sono antichissime, e si ricollegano al mito di Amaterasu, la dea del sole, che si nascose in una grotta, privando il mondo della luce. Per farla uscire, gli altri dei organizzarono una danza e una musica coinvolgente, e Amaterasu, incuriosita, uscì dalla grotta, riportando la luce nel mondo. Il Kagura è una delle cerimonie giapponesi più antiche.

Origini, significato e tipi di Kagura: un’arte antica e varia

Esistono diversi tipi di Kagura, che variano a seconda della regione, del santuario e dell’occasione. Alcuni Kagura sono eseguiti da sacerdoti shintoisti (miko), altri da attori professionisti, altri ancora da membri della comunità locale. Le danze possono essere accompagnate da musica (hayashi), canti, dialoghi e rappresentazioni teatrali. Il Kagura è un’arte viva, che continua a evolversi e ad adattarsi ai tempi, pur mantenendo le sue radici antiche.
Per approfondire, puoi visitare:
Kagura: la sacra danza dei kami

Shinzen-shiki: il matrimonio tradizionale shintoista

Lo Shinzen-shiki (神前式, letteralmente “matrimonio davanti agli dei”) è il matrimonio tradizionale giapponese celebrato secondo il rito shintoista. Si tratta di una cerimonia intima e suggestiva, che si svolge in un santuario shintoista, alla presenza di un sacerdote (kannushi) e di due assistenti (miko). Lo Shinzen-shiki è una delle cerimonie giapponesi più importanti nella vita di una coppia.

Riti, simboli e abiti del matrimonio shintoista

La cerimonia inizia con un rito di purificazione (shubatsu) degli sposi e dei partecipanti. Gli sposi indossano abiti tradizionali: la sposa indossa un kimono bianco (shiromuku) con un copricapo (tsunokakushi), che simboleggia la purezza e la sottomissione al marito (secondo la tradizione; oggi è più un simbolo di buon auspicio); lo sposo indossa un kimono nero (montsuki) con il simbolo della famiglia (kamon) e pantaloni hakama. Uno dei momenti centrali della cerimonia è il san-san-kudo (三三九度), lo scambio di tre coppe di sakè (bevanda alcolica di riso) tra gli sposi, che simboleggia l’unione delle due famiglie. La cerimonia si conclude con l’offerta di un rametto di sakaki (albero sacro) ai Kami.

Hana Matsuri: la festa dei fiori per celebrare la nascita di Buddha

L’Hana Matsuri (花祭り, letteralmente “festa dei fiori”), celebrato l’8 aprile, è una festa buddista che commemora la nascita di Siddharta Gautama, il Buddha storico. Sebbene sia una festa di origine buddista, l’Hana Matsuri è diventata una festa popolare in tutto il Giappone, celebrata anche da persone di altre fedi. Coincide anche con uno dei periodi più importanti dell’anno, quello della fioritura dei ciliegi, i sakura. Rappresenta una delle cerimonie giapponesi più apprezzate.

Significato, riti e tradizioni dell’Hana Matsuri

Durante l’Hana Matsuri, i templi buddisti vengono decorati con fiori, e viene allestita una piccola statua del Buddha bambino (tanjōbutsu) in un bacile riempito di tè dolce (amacha). I fedeli versano il tè sulla testa della statua, simboleggiando il bagno rituale che, secondo la leggenda, i draghi celesti fecero al Buddha appena nato. Si preparano anche dolci e bevande speciali, e si organizzano processioni e spettacoli. L’Hana Matsuri è un’occasione per celebrare la nascita del Buddha, ma anche per pregare per la salute e la felicità dei bambini.

Setsubun: tra i rituali giapponesi di purificazione

Il Setsubun (節分) è una festività tradizionale giapponese che si celebra il 3 febbraio di ogni anno, segnando la fine dell’inverno e l’inizio della primavera secondo il calendario lunare. Il Setsubun è associato a rituali di purificazione e scacciamostri, eseguiti per allontanare gli spiriti maligni (oni) e accogliere la fortuna per il nuovo anno.

Come si svolge il rituale

Il rituale principale del Setsubun è il mamemaki (豆撒き), che consiste nel lanciare fagioli di soia tostati (fukumame, 福豆, “fagioli della fortuna”) dentro e fuori casa, gridando “Oni wa soto! Fuku wa uchi!” (鬼は外! 福は内!, “Fuori i demoni! Dentro la fortuna!”). Si ritiene che questo gesto scacci gli spiriti maligni e porti buona sorte. Un’altra usanza del Setsubun è quella di mangiare un eho-maki (恵方巻), un rotolo di sushi non tagliato, in silenzio, rivolti verso la direzione fortunata dell’anno (eho).

Fonte dell’immagine in evidenza: Pixabay.

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