Cosa visitare a Samarcanda: 4 luoghi da non perdere

Cosa visitare a Samarcanda: 4 luoghi da non perdere

Cosa visitare a Samarcanda: 4 luoghi da non perdere

«Tutto quello che ho sentito su Samarcanda è vero, assolutamente tutto! Tranne che per una cosa: si è rivelato più bello di quanto potessi immaginare». – Alessandro il Grande

Scopriamo insieme cosa visitare a Samarcanda

Samarcanda è una città dell’attuale Uzbekistan, stato dell’Asia centrale, ex repubblica socialista sovietica, situata lungo la via della seta (l’insieme dei percorsi carovanieri, che all’incirca dal II secolo a.C. al XIV secolo d.C. collegavano l’Europa all’ Estremo Oriente).

Tra i luoghi da visitare a Samarcanda e da non perdere spiccano:

Piazza Registan: una piazza monumentale situata nel centro storico della città, il cui nome significa letteralmente “luogo di sabbia” o “deserto” in persiano. In questo luogo le persone si riunivano per ascoltare i proclami reali, annunciati da squilli di enormi tubi in rame chiamati dzharchis e per assistere alle esecuzioni pubbliche.

La notorietà di tale piazza è data dalla presenza di tre madrase (madrasa di Ulug Beg, di Shir Dor e di Tylia Kari), ovvero scuole islamiche. La Madrasa di Ulug Beg occupa il lato ovest di Piazza Registan, che fu  fatta costruire dal matematico e astronomo Ulug Beg e dove lui stesso vi insegnò astronomia e matematica. La Madrasa di Ulug Beg è una delle più grandi ed importanti scuole coraniche dell’Asia centrale (pianta di 80 metri x 60 metri). Il pisqtaq (portone centrale) supera i 16 metri d’altezza ed il triplice ordine di nicchie ne esalta la verticalità.

La Madrasa di Sher Dor, divenuta Patrimonio dell’UNESCO dal 2001, si trova di fronte alla madrasa di Ulug Beg; un aspetto fondamentale che la differenzia è il mancato rispetto del dettame islamico, il quale vieta la riproduzione degli esseri viventi. Sulla superficie che sovrasta il portone d’ingresso vi è la raffigurazione di animali fantastici, una specie di incrocio tra leoni e tigri, mentre alle loro spalle sorgono dei soli antropomorfi. La facciata risalta principalmente per le sue cupole turchesi. Interni ed esterni sono invasi da decorazioni policrome floreali, geometriche e calligrafiche.

Infine la madrasa Tilya-Kori, rappresenta invece l’edificio più moderno del complesso, infatti venne completato nel 1660. Ha una facciata principale a due piani e un vasto cortile circondato da ambienti dormitorio. Nella zona a sinistra del cortile si erge una splendida moschea, decorata in blu ed oro, proprio per simboleggiare la ricchezza di Samarcanda. Mentre all’interno della moschea c’è una galleria di immagini che raffigurano la vecchia Samarcanda.

Da visitare a Samarcanda, ci sono anche

La Moschea di Bibi-Khanim che all’epoca della sua costruzione era una delle più grandi in assoluto; infatti la sua cupola è alta circa 41 metri. Secondo la leggenda, la costruzione della moschea fu ordinata dalla prima moglie di Tamerlano, mentre il consorte era in India a radere al suolo e saccheggiare le città. Alla realizzazione di questo mastodontico progetto, dal 1399 al 1404, parteciparono i migliori artisti, architetti e artigiani,con lo scopo di creare il più imponente complesso religioso del tempo.

Lo Shah-I-Zinde è un complesso di mausolei situato a nord-est della città; esso è composto da circa venti mausolei, rivestiti di piastrelle in stile maiolico, con sfumature di blu e di azzurro. Un edificio molto interessante la tomba di Shadi Mulk Aga, considerata uno dei monumenti più belli del complesso. Grazie alla sopravvivenza della maggior parte delle fasce calligrafiche ornamentali della facciata, è possibile sapere con certezza chi vi è sepolto.

Un altro luogo da visitare a Samarcanda e da non perdere assolutamente è il più grande mercato della città, denominato Siab Bazaar. Samarcanda è considerata uno snodo cruciale lungo la via della seta; infatti con l’ascesa e la caduta dei sovrani nel corso dei secoli, l’economia mercantile si è rafforzata, per cui le influenze culturali dei nuovi imperi e dei viaggiatori della via della seta hanno introdotto novità rispetto ai tradizionali metodi di produzione artigianale uzbeka, così come alla cucina locale. L’area del mercato è molto grande, composta da ordinate file parallele di banchi adibiti alla vendita di tessuti, manufatti artigianali, frutta secca, spezie, pane (è possibile trovarne circa 17 varietà di pani differenti).

Girando tra gli innumerevoli banchi, capiterà di imbattervi in prodotti dolciari come: parvarda, caramelle fatte con zucchero e succo di limone, pashmak, un dolce composto da fili di zucchero, il kazinaki, barrette di frutta secca e miele, il navat, zucchero d’uva aromatizzato da spezie.

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia

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