Eremo dei Camaldoli Napoli: 3 curiosità da sapere

Curiosità sull'Eremo dei Camaldoli

L’ eremo dei Camaldoli a Napoli, 3 curiosità che devi conoscere

L’Eremo dei Camaldoli è il punto più alto da cui si può ammirare il panorama napoletano: Ischia, Capri, Procida, i monti circostanti, il Vesuvio e il bellissimo Golfo di Napoli.  Sorge sulla collina dei Camaldoli ed è incantevole come si riesce a distinguere ogni dettaglio da un punto così alto. Situato a circa 458 metri di distanza dal livello del mare, sembra quasi costruito appositamente per ammirare Napoli a 360°.

Prima curiosità sull’Eremo dei Camaldoli: a quando risale?

È interessante sapere quando nasce l’Eremo dei Camaldoli: nacque come una piccola chiesetta durante il periodo romano, nel  439,  per volere di San Gaudosio, come dedica alla Trasfigurazione di Gesù. S’interessò Giovanni Battista Crispo a questa piccola chiesetta e con l’aiuto dei Conti d’Avalos riuscirono a ristrutturarla e la affidarono ai monaci Camaldolesi. Per ben due volte i monaci sono stati costretti a scappare, la prima volta nel 1807 a causa dell’avanzamento e elle rappresaglie delle truppe francesi di Napoleone Bonaparte e una seconda volta a causa dei Savoia, nel 1866. I Monaci riuscirono a ritornare nel 1885 grazie a Guglielmo Sanfelice. Dal 1998 il monastero è curato dalle suore brigidine dell’ordine del SS. Salvatore di S. Brigida.

Seconda curiosità sull’Eremo dei Camaldoli: come è strutturato?

La seconda curiosità sull’Eremo dei Camaldoli porta a chiederci come esso sia strutturato: l’Eremo, avendo subito un intervento di ristrutturazione nella seconda metà del ‘500, mostra caratteristiche del tardo-rinascimento. L’entrata per i visitatori presenta una prima facciata con un arco che introduce un corridoio che è seguito a sua volta da una rampa di scale che portano ad uno spazio ornato da un giardinetto posto sul lato con al centro un piccolo pozzo. Superando il giardinetto si arriva ad un altro corridoio che si trova immerso perfettamente nella natura: sul lato destro c’è una foresta di alberi che creano dei piccoli fori da cui entra la luce e che ci anticipa il panorama; in particolare, al tramonto, l’atmosfera è così quieta che ci si sente un tutt’uno con la natura e con lo spirito religioso. Dopo questo tratto si arriva al Belvedere, dove ci si trova di fronte ad uno dei panorami più belli di sempre.
Per quanto riguarda lo spazio riservato ai monaci, quindi l’interno della chiesa, ha una navata e sei cappelle laterali. È affascinante come l’interno renda omaggio all’arte napoletana, tra affreschi di Massimo Stanzione, Federico Barocci, Luca Giordano, Ippolito Borghese ed altri. La struttura ospita anche sedici celle in cui alloggiano i monaci, insieme ad orti, giardini, un’infermeria ed una biblioteca.

Terza curiosità sull’Eremo dei Camaldoli: quando si può visitare?

La terza curiosità sull’Eremo dei Camaldoli è, per noi visitatori, quella più utile: quanto costa e quando si può visitarlo? L’Eremo è aperto a tutti e non ha un costo, ed è possibile visitarlo ogni giorno fino al tramonto, che è l’attimo perfetto da cogliere al Belvedere. Nel caso in cui si vuole visitare la parte più intima e addentrata della chiesa, come le celle dei monaci, le guide sono organizzate dalle suore ad un prezzo abbordabile.

Soddisfatte le nostre curiosità, l’Eremo non aspetta altro di esser visitato e Napoli di esser ammirata!

 

Fonte dell’immagine: Archivio personale 

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