Genio e irriverenza: le sculture di David Černý

Genio e irriverenza: le sculture di David Černý

Se pensate che a Praga il tempo si sia fermato, che tra edifici barocchi e in stile Liberty non ci sia spazio per l’arte moderna, vi sbagliate di grosso. Quartieri centrali come Staré Město, Nové Město e Malá Strana hanno cambiato in parte il loro volto, aprendosi alle innovazioni dell’arte. In particolare, nella capitale ceca si nota la mano del genio irriverente David Černý.

 

Il carro armato rosa

David Černý è uno degli artisti cechi più attivi dagli anni ’90. Divenne famoso grazie alla coraggiosa scelta di dipingere di rosa un carro armato sovietico esposto in piazza Kinských, a Praga 5. Il carro armato, simbolo della liberazione da parte delle truppe sovietiche durante la seconda guerra mondiale, fu vandalizzato nel 1991. David Černý venne arrestato per vandalismo, ma il suo atto lo portò alla ribalta della cronaca e guadagnò così molta fama.
Il carro armato però rimase rosa, grazie all’artista è stato rivalutato e  adesso è esposto come opera d’arte al Museo Militare di Lešany, un comune a sud della capitale.

Le sculture di David Černý a Praga

Nonostante le opere di David Černý siano esposte in tutto il mondo, è a Praga che trovano la loro dimensione ideale, perché si legano molto alla storia della città natale dell’artista. Ecco a voi tre tra le più controverse sculture del genio Černý:

Čůrající postavy, ovvero Le figure che fanno pipì, è forse l’istallazione che più piace ai turisti. Sì trova nel cortile del Museo di Franz Kafka, a Malá Strana, molto vicino al Ponte Carlo. Raffigura due uomini in bronzo che fanno la pipì. La pozzanghera che raccoglie e affonda sotto la loro urina ha la forma della Repubblica Ceca.

Kůň, ovvero il Cavallo, si trova invece nel Palazzo Lucerna, non lontano da Piazza San Venceslao. La statua in polistirolo si ispira alla famosa statua di San Venceslao, che gloriosa si erge pochi passi più in là, nella piazza principale della Città Nuova. Rappresenta il santo protettore della Repubblica Ceca e della Boemia, appunto San Venceslao, che monta un cavallo morto a testa in giù. La statua dissacrante impressiona per la sua grandezza e posizione: la statua è sospesa in aria, appesa alla cupola di vetro dell’edificio.
In molti hanno visto in questa statua una critica all’allora primo ministro e figura di spicco del Partito Civico Democratico Václav Klaus (Václav è l’equivalente ceco per Venceslao). L’artista però non si è mai espresso a tal proposito.

L’installazione più famosa di David Černý si trova a Žižkov, il mitico quartiere operaio che nello scorso secolo ha dato i natali al premio Nobel per la letteratura Jaroslav Seifert. Nel 2000, quando Praga è stata nominata Capitale europea della cultura, David Černý realizza alcune statue di bebè che scalano la Žižkov Tower, l’edificio che più di tutti caratterizza lo skyline di Praga. Si tratta di statue dal colore nero, senza faccia, o meglio con una faccia che implode in un buco lungo e verticale. La loro silhouette è visibile da molte parti della città, grazie alla posizione favorevole del quartiere, che si trova sulla collina opposta al Castello di Praga.
Le statue dei bebè di David Černý si trovano anche sull’isola di Kampa, sono più accessibili e ci si può fare un’idea del loro aspetto misterioso, che come in ogni opera di Černý, attira per la forma ma colpisce lo spettatore con il messaggio.

Immagine in evidenza: Flickr

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