La città di Malé: una metropoli in mare aperto

La città di Malé

Potrebbe sembrare un miraggio, ma la città di Malé esiste realmente. Immaginate per qualche istante di essere a bordo di un’imbarcazione nel bel mezzo dell’Oceano Indiano e di trovarvi malauguratamente alla deriva, completamente in balia delle onde e delle correnti marine: dopo parecchi giorni di naufragio riuscite finalmente a scorgere terra in mezzo ad una distesa di blu, solo che su quest’isola è stranamente possibile distinguere palazzoni e tutte le caratteristiche architettoniche che solo una metropoli industrializzata dovrebbe presentare!

Ad oggi, Malé risulta essere probabilmente il perfetto esempio di metropoli in mare aperto, a testimonianza di un processo di urbanizzazione che non si ferma neanche dinnanzi all’immensità delle acque oceaniche e che rappresenta perfettamente lo sviluppo edilizio aggressivo che tanto caratterizza i nostri tempi.

Scopriamo assieme delle origini e lo sviluppo di questa incantevole città sull’acqua:

Origini

Attuale capitale della Repubblica delle Maldive, la città di Malé venne fondata nell’omonimo atollo dai portoghesi nel XVI secolo, rappresentando un’importante base logistica per le rotte commerciali tra l’Europa e l’Oriente. Il dominio portoghese venne però scacciato nel corso dello stesso secolo da alcune popolazioni islamiche, le quali fecero a loro volta posto agli olandesi che trasformarono la città di Malé in un protettorato. Passò successivamente sotto l’egemonia britannica a partire dal 1887 fino al 1965, anno in cui nacque appunto lo stato maldiviano indipendente: a partire da quel momento la città cominciò un processo di espansione urbana che dura tutt’oggi, con la creazione di strade e edifici di impronta moderna.

Dal 1978 al 2008 il potere della repubblica è stato incentrato interamente nelle mani di Gayoom, leader di stato che attuò un vero e proprio regime dittatoriale nei suoi 30 anni di governo, arrestando oppositori politici e giornalisti che provavano ad opporsi alle sue imposizioni. A partire dal 2008 però il paese cambiò radicalmente le sue influenze politiche, puntando su uno sviluppo energetico sostenibile e su una democrazia aperta al cambiamento.

Sviluppo urbano eccessivo della città di Malé

Lo sviluppo urbano e il conseguente incremento della popolazione (ad oggi la città di Malé conta circa 100 000 abitanti) ha causato un enorme problema di densità abitativa, rendendo necessaria la costruzione di Hulhumale, un’isola artificiale inaugurata nel 2004 e costruita pompando enormi quantità di sabbia dal fondo del mare, al fine di sviluppare un nuovo spazio per rispondere alla richiesta della popolazione di nuove zone residenziali: l’isola da poco creata conta attualmente 50 000 abitanti, fungendo da ammortizzatore per il problema della densità abitativa.

Ciononostante, lo spazio abitativo risulta essere ancora scarso per far fronte alle esigenze della popolazione, infatti il contesto urbano complessivo all’interno della città di Malé non fornisce agli abitanti uno spazio vitale consono, basti pensare che ad esempio sull’isola non sono presenti mezzi di trasporto pubblici ed ogni cittadino deve disporre di un proprio veicolo, rendendo di conseguenza la città impraticabile e vicina al punto di criticità estrema per i problemi del traffico e della difficoltà nel trovare parcheggi. Lo scenario della città di Malé con 100 000 abitanti e circa 90 000 motocicli appare quasi surreale, ribaltando completamente la convinzione generale che si potrebbe avere di una cittadina situata su un’isola nel bel mezzo dell’oceano; anche nei punti più remoti della terra l’essere umano è riuscito quindi ad alimentare il processo di inquinamento urbano, ribaltando completamente gli equilibri di queste zone incontaminate solo all’apparenza.

Conclusioni

Sicuramente qualsiasi turista poco informato in partenza per le Maldive non si aspetterebbe in alcun modo di trovarsi di fronte alla città di Malé, e probabilmente dopo un rapido giro preferirebbe subito cambiare aria e dirigersi verso atolli maldiviani più esotici e rilassanti, ciò non toglie però l’incredibile colpo d’occhio che questa realtà causa ad un visitatore, distinguendosi completamente dal contesto che la circonda.

La nascita di una rete di trasporti pubblici e uno sviluppo edilizio coscienzioso potrebbero migliorare di gran lunga la vita nella città di Malé, ma il cambiamento non è mai semplice e rapido: in tal modo la città potrebbe anche puntare più facilmente sul settore turistico, il quale contribuirebbe enormemente allo sviluppo economico della capitale maldiviana, una vera e propria “goccia di modernità” nel bel mezzo dell’Oceano Indiano.

Immagine tratta da Wikipedia Commons

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