La nuova capitale dell’Indonesia sarà la città di Nusantara, ereditando lo scranno dall’antica Giacarta che ne ricopre il ruolo fin dal 1945. Ma perché l’ex presidente Joko Widodo brama questo progetto e ha atteso con trepidazione la sua inaugurazione lo scorso 17 agosto, data anniversario dell’indipendenza dell’Indonesia?
33 miliardi per la città di Nusantara
Nusantara è l’ultimo segno che lascerà Widodo nella storia indonesiana in qualità di presidente del Paese Il mega progetto per la realizzazione della nuova città è stato avanzato nel 2017 dall’amministrazione di “Jokowi”, soprannome dell’imprenditore e presidente indonesiano in carica dal 2014 all’ottobre del 2024. Il piano finanziato con oltre 33 miliardi di dollari è tutt’altro che terminato con il mero taglio del nastro effettuato in agosto nel giorno del 79esimo anniversario d’indipendenza, infatti le stime prevedono la chiusura dei lavori solamente nel 2045 e solamente allora vi sarà il passaggio effettivo alla nuova capitale di Nusantara. Il governo indonesiano ha aperto il proprio cantiere avveniristico “Forest Archipelagic Country” a gruppi e figure professionali internazionali per le fasi di progettazione per rendere al meglio l’essenza del progetto vincitore. Nusantara si propone, almeno secondo quanto paventato dalla presidenza Widodo, come nuovo modello di capitale moderna, efficiente e sostenibile dal punto di vista ambientale.
Ma perché si è deciso il passaggio dalla vecchia Giakarta alla nuova capitale?
Il passaggio di consegne tra Giacarta e Nusantara è tutt’altro che casuale o figlia di un’irrefrenabile voglia di cambiamento e propensione verso il futuro, anzi è legato a molte problematiche che il governo di Widodo e dell’ odierno presidente ed ex generale Prabowo Subianto non sono riuscite e non riescono a frenare, su tutte la questione ambientale e dell’impatto clamoroso del cambiamento climatico sulla capitale indonesiana. Difatti, Giacarta ogni anno sprofonda sempre più nel baratro, mediamente di 15 cm a causa dell’innalzamento del livello delle acque e della pessima organizzazione e gestione dei sistemi di fognature. Tutto ciò mette a repentaglio la vita degli oltre 11 milioni di abitanti che sempre più frequentemente sono colpiti da imponenti alluvioni. I problemi ambientali di Giacarta non terminano qui, la capitale presenta altissimi livelli di inquinamento dovuti alle attività industriali non regolamentate a sufficienza e all’imperante traffico che apporta ulteriore smog per le vie della città, addirittura nell’agosto del 2023 per porre freno all’inquinamento venne ordinato ai lavoratori pubblici di lavorare in smart working per 2 mesi.
Benaltrismo indonesiano
Il governo indonesiano ha ben pensato di trasferire le proprie istituzioni e attività da una parte all’altra del Paese. Nusantara sorge infatti sulla costa orientale dell’isola del Borneo a soli 1200 km di distanza dalla vecchia capitale che verrà gradualmente abbandonata dai suoi abitanti più facoltosi, lasciando in perpetua difficoltà i cittadini meno abbienti che dovranno far fronte agli estremi eventi del cambiamento climatico in un contesto di progressivo allontanamento statale. Le vittime delle scelte scellerate del governo non saranno solo i giavanesi, ma anche i popoli indigeni e le piccole comunità che vivono nelle zone in cui sorge la nuova capitale che con indifferenza distrugge foreste, siti naturali e l’armonia dei presenti per la propria realizzazione.
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