La storia di Bari: tra tradizioni e curiosità

la storia di bari

Capoluogo della meravigliosa Puglia, sorge sulle coste del Mar Adriatico un luogo che nasconde origini antichissime: conosciamo la storia di Bari.

Bari e la sua storia

La storia di Bari, splendida città portuale, passa attraverso i numerosi popoli e le diverse culture che l’hanno attraversata: dai Peuceti tra il IV e il V secolo a.C., alla conquista dei Romani, arrivando ai Borboni, quando la città di Bari inizia finalmente ad essere una città di grande prestigio. Grazie alla figura del generale francese Gioacchino Murat, divenuto poi re, la città di Bari ha ottenuto il noto e prestigioso “Quartiere Murattiano”, ma il primo vero insediamento della città è costituito dalla “Città Vecchia”, cuore antico e popolare, ancora oggi fortemente pulsante di tradizioni e cultura barese, soprattutto d’estate, quando si trasforma nell’animato centro della movida cittadina. È proprio questa la realtà da cui partire per poter conoscere non solo il carattere più autentico e vivace dei cittadini baresi, della loro vita quotidiana che si intreccia con la storia, ma anche le storiche curiosità e tradizioni del luogo

Bari e le sue tradizioni

La storia della vivace Bari è profondamente legata a tradizioni millenarie: tra le più importanti, è fondamentale citare la Festa di San Nicola. Il culto di San Nicola a Bari ha origini antichissime, ed è molto più di quello tra una città e il suo Santo Patrono. Pur non essendo originario di Bari, ma della Turchia, San Nicola è considerato dal popolo barese un’importante figura di riferimento. È possibile riconoscere la figura in giro per la città, raffigurato in murales tra i quartieri e le campagne pubblicitarie: è come se dal giorno della traslazione delle sue ossa nel capoluogo pugliese, San Nicola fosse diventato il simbolo e la storia di Bari. Il suo culto è considerato un ponte tra oriente e occidente perché il Santo è venerato sia dai cristiani che dagli ortodossi: oltre che nella città di Bari, San Nicola si celebra anche a Venezia e in altri comuni italiani.

I baresi celebrano il culto di San Nicola due volte l’anno, l’8 maggio e il 6 dicembre, due date che rappresentano due momenti molto importanti: l’8 maggio fa riferimento alla data in cui le spoglie del Santo arrivarono nella città di Bari; il 6 dicembre corrisponde al giorno della sua morte. Secondo la tradizione, alle prime luci dell’alba del 6 dicembre inizia il pellegrinaggio verso la Basilica, si prosegue con celebrazione della messa e si termina con una colazione comunitaria a base di cioccolata calda. La “festa grande”, conosciuta anche come la Festa di San Nicola, è la vera e propria festa patronale che viene inaugurata il 7 maggio con sagre, fiere e accogliendo turisti da tutto il mondo. L’8 maggio è invece il momento più suggestivo: il giorno della processione in mare, quando la statua di San Nicola attraversa le strade della città fino ad arrivare al porto, dove poi viene imbarcata su un peschereccio che la ospiterà per tutta la giornata, circondato da un via vai di barchette che arrivano per onorare il Santo. Da ogni punto del Lungomare è possibile scorgere le coloratissime e caratteristiche barche ed è proprio nel corso di questa giornata che la città di Bari ha l’onore di ospitare le frecce tricolori. Infine, il 9 maggio è il giorno del ricordo della Traslazione delle reliquie, trasportate da Myra da 62 coraggiosi marinai nel 1087, una giornata che si chiude in un modo straordinario con uno spettacolo pirotecnico che rappresenta anche il termine dell’evento.

Un’altra bella tradizione legata alla storia di Bari è quella dei cestini in vimini. Una tradizione che resta solo nel ricordo in quanto, i fratelli Traversa, gli ultimi baresi che avevano continuato a occuparsi della loro realizzazione, sono infatti passati a miglior vita e ad oggi, il loro storico negozio di strada Vallisa è ancora chiuso. Nonostante il triste epilogo, i cestini in vimini che venivano realizzati dagli “mbagghiasègge”, impagliatori di sedie, sono ancora usati per completare minuziosamente l’arricciatura dei polpi i quali, vengono così “cullati” pazientemente con un movimento ritmico e sussultorio. Le “spaselle”, con i manici, alti e stretti, invece sono utilizzate sia per conservare il pane che per aiutare i “varcheceddàre” ossia i piccoli pescatori sui gozzi che conservano il loro raccolto di alici, seppioline all’interno dell’intreccio di vimini.

La storia di Bari: curiosità

Oltre alla cultura e le tradizioni, la storia di Bari è caratterizzata da numerose curiosità come i misteri del Teatro Petruzzelli. È il quarto più importante teatro d’Italia e i suoi lavori di costruzione iniziarono nel 1898, per volere dei fratelli e commercianti Antonio e Onofrio. Inaugurato nel 1903 si racconta che al suo interno, sia possibile incontrare il fantasma di un soldato americano che proprio qui si suicidò durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale. Inoltre, si racconta che nell’edificio fosse presente una stanza segreta, dove si trovavano documenti firmati da Benito Mussolini e da Vittorio Emanuele III, andati perduti a causa dell’incendio del 1991.

Una dolce curiosità riguarda la Strada Meraviglia, lungo la quale si può vedere l’Arco dei Meravigli che sarebbe stato costruito in una sola notte per favorire la fuga d’amore di due giovani, il cui sentimento era osteggiato dalle loro famiglie. Una vicenda simile a quella di Romeo e Giulietta, ma, questa volta, con una conclusione felice.

Un’altra interessante curiosità riguarda proprio la figura di San Nicola che per diverse ragioni è legato alla figura di Babbo Natale. Infatti, il paffuto vecchietto con la barba, gioia dei bambini di tutto il mondo, è un “evoluzione” del vescovo greco, perché, in paesi come il Belgio, la Francia e il Lussemburgo, in occasione della celebrazione in suo onore, si distribuiscono regali ai più piccoli. E sempre intorno alla figura del Santo emerge un’avvincente storia che coinvolge la cripta in cui riposano le spoglie di San Nicola. Durante la sua costruzione, alcuni marinai videro una colonna rosa nelle acque della città, provarono a recuperarla, senza riuscirci, ma la notte in cui le ossa del Santo furono deposte, avvenne un miracolo: insieme ad alcuni angeli, fu lo stesso vescovo a riporla nella cripta. Da allora, per tradizione, le ragazze baresi, che erano in cerca di marito, la notte del 6 dicembre, le giravano sei volte intorno, dieci se si voleva un coniuge facoltoso. Oggi, la colonna si trova dietro una grata, ma c’è chi continua a toccarla per buon augurio.

Un posto magico, una storia quella della città di Bari in Puglia, unica, fatta di tradizioni e curiosità che invogliano a vederla e apprezzarla almeno una volta nella vita.

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia

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