Ogni anno milioni di turisti si recano nella cittàdi Valencia, attratti dai numerosi monumenti, musei e parchi riportati nelle guide turistiche. In questo articolo ci soffermeremo, in particolar modo, su due parchi che hanno contribuito a rendere la città spagnola famosa in tutto il mondo: l’Oceanografico e il Bioparc. Tuttavia, il nostro intento è quello di mettere in luce un aspetto molto attuale: la salvaguardia del nostro pianeta e come questi due parchi, attraverso una serie di iniziative, cercano di affrontare tale questione. Pertanto, l’obiettivo del nostro articolo è quello di analizzare come l’ecosostenibilità dell’Oceanografico e del Bioparc di Valencia sia diventata una caratteristica intrinseca e indispensabile di questi due parchi.
L’Ecosostenibilità dell’Oceanografico e del Bioparc: uno dei motivi per cui sono così visitati?
Tra le numerosi attrazioni presenti a Valencia, meritano una menzione speciale l’Oceanografico e il Bioparc di Valencia. L’Oceanografico conta 4 milioni di visitatori ogni anno mentre il Bioparc ha raggiunto quota 1 milione. In questo articolo discuteremo di una tematica molto attuale: la salvaguardia del nostro pianeta e l’ecosostenibilità dell’Oceanografico e del Bioparc.
Parco oceanografico di Valencia: il parco marino più grande d’Europa
L’Oceanografico di Valencia nasce nella zona dove in passato si trovava il fiume Turia, prosciugato negli anni ’60 dopo una terribile inondazione. Ad oggi, l’Oceanografico è conosciuto in tutto il mondo, è visitato da un numero sempre più crescente di turisti ed è noto per essere il parco marino più grande d’Europa. Esso è situato nel complesso architettonico della Città delle Arti e delle Scienze di Valencia e ospita un’enorme varietà di specie: sono presenti circa 45.000 esemplari (è possibile trovare pinguini, coccodrilli, leoni marini, squali, delfini, beluga, fenicotteri). Tutte queste numerose specie si trovano in zone apposite dove sono riprodotti i loro habitat naturali. I visitatori possono visitare l’Antartico dove è possibile vedere i pinguini muoversi su na scogliera rocciosa con aree apposite per il deposito delle uova; è possibile spostarsi da “un polo a un altro” e dirigersi a visitare l’Artico dove scogliere e blocchi di ghiaccio ricreano l’habitat di trichechi e beluga. I turisti possono decidere di lasciare il freddo dell’Artico per raggiungere le isole dove possono incontrare i leoni marini della Patagonia o andare verso il delifinario che ospita circa 30 delfini. Tuttavia, la zona più suggestiva è sicuramente il lungo tunnel dove è possibile camminare con tanti squali di ogni dimensione che nuotano attorno ai visitatori.
La sensibilizzazione sulla salvaguardia degli ecosistemi e delle specie animali
L’ecosostenibilità dell’Oceanografico e del Bioparc di Valencia parte da un’opera di sensibilizzazione diretta a chi decide ci dirigersi in questi parchi. Visitare l’Oceanografico significa attraversare un percorso dove sono stati riprodotti i principali ecosistemi marini e dove è possibile ammirare la biodiversità che anima i nostri fondali. Ciò che appare ancora più interessante è lo scopo di questi acquari, ovvero, quello di affrontare problematiche ambientali ed ecologiche immergendo i visitatori anche in un’esperienza educativa. Significativa è la sezione dedicata alla barriera corallina dove è presente una vasca vuota che vuole essere quasi un avvertimento: la barriera corallina è in pericolo di estinzione e probabilmente quella “vasca” (che vuole rappresentare metaforicamente i nostri fondali) un giorno sarà vuota se non si cerca di contrastare l’inquinamento ambientale e il cambiamento climatico. Pertanto, quelle vasche che ospitano gli ecosistemi marini sono uno spunto di riflessione e sensibilizzazione per i visitatori.
La Fondazione dell’Oceanografico per l’ecosostenibilità
L’Oceanografico non si limita ad essere solo luogo di riflessione e sensibilizzazione per i visitatori ma, attraverso la Fondazione, mette in atto numerose attività (finanziate anche attraverso i ricavi dei biglietti pagati dai visitatori) mirate a mantenere la salute delle specie animali presenti nel Parco. La Fondazione ripristina ecosistemi danneggiati, salva specie animali, effettua numerose ricerche in appositi laboratori per la salvaguardia dei delfini (intervenendo anche direttamente sul posto). La Fondazione dispone anche del Centro di Recupero della Fauna Marina (o Arca del Mare) che interviene anche in relazione ad un fenomeno sempre più frequente come la comparsa sulle nostre spiagge di cetacei, tartarughe e squali.
Bioparc di Valencia:
Il Bioparc di Valencia è un parco zoologico spagnolo aperto nel 2008 in sostituzione al vecchio Zoo della città. Rispetto a quest’ultimo, il Bioparc è stato concepito secondo criteri più moderni e infatti, si allontana molto dalla tradizionale ideea di “zoo”. Nel Bioparc la distanza tra visitatori e animali è ridotta al minimo; è quasi possibile entrare nei loro habitat dal momento in cui la struttura del parco è basata sul moderno principio di “zoo-immersione” dove le barriere visive tra le specie animali presenti e i visitatori vengono quasi annullate del tutto. Il Parco ospita circa 250 specie differenti e riproduce molti ambienti del continente africano: la savana secca, savana umida, foresta equatoriale e Madagascar, in questo modo è stato ricreato l’ambiente in cui ogni specie normalmente vive.
Bioparc di Valencia, tra tutela della biodiversità ed energia green
Il Bioparc di Valencia è impegnato in un’opera di salvaguardia della biodiversità del nostro pianeta con particolare attenzione alle specie in pericolo. Il Bioparc è membro dell’Associazione Europea di Zoo e Acquari che prevede una serie di programmi (in collaborazione con acquari e zoo del continente europeo) mirati alla salvaguardia della fauna selvatica. L’ecosostenibilità dell’Oceanografico e del Bioparc si percepisce anche dalla loro partecipazione ad iniziative per la riproduzione di specie in pericolo e la registrazione delle specie. Al Bioparc è possibile trovare animali in pericolo, come l’ippopotamo pigmeo, il leopardo e il bongo. Attraverso laboratori specifici e conferenze motivazionali presenti nel Bioparc si cerca di mettere in atto un’opera di sensibilizzazione per i visitatori.
Anche da un punto di vista delle risorse energetiche, il Bioparc di Valencia è uno dei parchi più sostenibili in Europa. Il suo obiettivo è quello di impiegare tutti i mezzi necessari per dare un contributo positivo alla questione ambientale. Il Bioparc lo fa attraverso varie iniziative e tra queste c’è stata la scelta di siglare un accordo con Axpo Iberia per la fornitura di energia da fonti rinnovabili evitando così l’emissione nell’atmosfera di oltre 580 tonnellate di CO2 ogni anno. Il parco ha installato la più grande Caldaia a biomassa della Comunità Valnciana, dispone di convertitori di frequenza e di pannelli solari che permettono il riscaldamento diretto dell’acqua e degli ambienti interni degli animali. Il Bioparc ha deciso di procedere con l’eliminazione di prodotti chimici nella depurazione e disinfezione dell’acqua con apparecchiature all’ozono e prodotti biologici. Inoltre, il Parco procede con il riciclaggio dei rifiuti generando il proprio compost dalla potatura degli alberi e dagli escrementi di animali, principalmente elefanti e rinoceronti. Infine, nel 2019 il Parco ha ricevuto il primato per aver eliminato la plastica in tutte le attrezzature e gli utensili dei suoi ristoranti che sono stati sostituiti con utensili biodegradabili, si tratta di una mossa che ha addirittura anticipato le linee guida europee.
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