Museo Magi ‘900, quando l’arte è il sinonimo di rinascita dal passato agro-industriale
Museo Magi ‘900 è una galleria d’arte contemporanea situata nel comune di Pieve di Cento inaugurata da Giulio Bragellini La città di Bologna è certamente ricca di musei da visitare come il Museo civico archeologico, il Museo civico medievale, i diversi musei dell’Alma Mater Studiorum-Università di Bologna e il Mambo-Museo d’arte moderna di Bologna; eppure, bisognerebbe aggiungere al proprio itinerario anche il  Museo Magi ‘900. Si tratta di una galleria d’arte contemporanea situata in provincia, nel comune di Pieve di Cento; un luogo suggestivo dove un vecchio edificio, usato per lo stoccaggio del grano, rinasce come centro culturale ospitante le manifestazioni artistiche degli ultimi decenni del Novecento e dei primi anni del XXI secolo. Insomma, il simbolo dell’arte che riesce a rigenerare i luoghi con un passato agro-industriale.  Il Museo Magi ‘900: da deposito dell’industria agro-alimentare a galleria artistica Il Museo Magi ‘900 è stato ideato da Giulio Bargellini, imprenditore nel settore dell’illuminazione e fondatore del gruppo G. Bargellini & C., il quale, una volta divenuto un mecenate, decise di inaugurare una galleria d’arte affinché possa esserci un’unione tra progresso socio-economico e quello artistico-culturale; proprio così nacque questo museo di Pieve di Cento, il quale permette ai visitatori di “viaggiare nel tempo” per scoprire tutte le manifestazioni artistiche dell’ultimo secolo. La Belle Époque in Europa e nelle città di Cento e Pieve di Cento, la mostra di Fausto Gozzi e Valeria Tassinari Il Museo Magi ‘900 inizia con la mostra Omaggio alla femminilità della Belle Époque. Da Toulouse-Lautrec a Ehrenberger curata dal ex-direttore dei musei civici di Cento Fausto Gozzi e dalla professoressa di Storia dell’Arte Valeria Tassinari. L’esposizione raccoglie numerosi dipinti, bozzetti, schizzi, piccole sculture, costumi, libri d’epoca e fotografie per ricostruire gli anni fra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX secolo. I protagonisti sono i pittori centesi Giovanni Boldini, Arnoldo Bonzagni (il “Toulouse Lautrec italiano”), Remo Fabbri assieme all’austriaco Ludwig Lutz Ehrenberger. Foto di Salvatore Iaconis I curatori della mostra, inoltre, per rendere più stimolante la scoperta del passato e il “viaggio nel tempo” hanno optato di accompagnare la visita con una serie di aforismi e frasi dedicate al tema dell’amore e della donna, i quali furono pronunciati da alcune personalità della cultura europea: gli scrittori  Gabriele D’Annunzio, Charles Baudelaire e Marcel Proust, l’incisore e disegnatore Félicien Rops e il pittore Gustav Klimt. Costoro diventano le nostre guide i quali ci permettono di scoprire la società e la cultura della Belle Époque dal loro punto di vista. In aggiunta, la mostra offre un piccolo spazio anche alle protagoniste di quegli anni di spensieratezza prima della Grande Guerra: dive del cinema, attrici teatrali di spettacoli di varietà o di burlesque, pensatrici, attiviste, poetesse, giornaliste e scienziate; per esempio  l’attrice Sarah Bernhardt oppure la fisica Marie Curie. Foto di Salvatore Iaconis La galleria d’arte contemporanea: da Giorgio De Chirico a Shōzō Shimamoto In seguito, continuando la visita, si entra nel vivo delle avanguardie novecentesche grazie a Giorgio De Chirico. Il Museo Magi ‘900 raccoglie molte opere del noto pittore italiano: dalle illustrazioni dell’Apocalisse di San Giovanni ad una serie di statue in bronzo dedicate a Bucefalo (cavallo di Alessandro Magno), alla figura dell’archeologo, alle Sibille, al Poeta solitario e alla coppia mitologica Ettore e Andromaca. Nei pressi della stanza del pittore metafisico è possibile osservare anche le opere Natura morta con ciliegie di Filippo de Pisis, Peperoni di Renato Guttuso, Pineta di Raffaele De Grada e Concetto spaziale di Lucio Fontana. Foto di Salvatore Iaconis In realtà, la galleria d’arte contemporanea raccoglie diverse opere anche di artisti provenienti dall’estero: lo spagnolo Josè Ortega, il giapponese Shōzō Shimamoto, la keniota Esther Mahlangu e il colombiano Cesare Siviglia; nonché, casi di sincretismo culturale come le sculture di Malindi, nome di un villaggio turistico in Kenya di Giulio Bargellini, dove gli artisti Maria Baldan, Nado Canuti, Pietro Cascella, Angelo Casciello, Pino Castagna, Mario Ceroli, Girolamo Ciulla, Claudio Costa, Novello Finotti, Mario Giovannetti, Aldo Grazzi, Gigi Guadagnucci, Gianni Guidi, Guido Lodigiani, Silvana Maesano, Stefania Maesano, Umberto Mastroianni, Mauro Mazzali, Stefania Albertini e Giampiero Moioli, Marco Pellizzola, Graziano Pompili, Antonio Possenti, Raimondo Rimondi, Gaetano Russo, Germano Sartelli, Giovanni Scardovi, Valeriano Trubbiani, Guglielmo Vecchietti Massacci, Kim Hartley e Cordelia von den Steinen hanno sfruttato materiali della cultura africana e la sensibilità del Vecchio Continente. Che cos’è l’arte del secondo Novecento? La risposta grazie alla visita nel Museo Magi ‘900 Il catalogo museale del Magi ‘900 è un viaggio alla scoperta dell’arte del secondo Novecento in tutte le sue forme, dalla pittura alla scultura, dalla fotografia alla ceramica e al mosaico, nonché al ready-made e al collage. La visita in questa galleria d’arte rappresenta l’occasione perfetta per studenti, appassionati  o singoli visitatori per scoprire le manifestazioni artistiche degli ultimi anni e per comprende come, negli ultimi anni, l’opera non vuole più essere semplicemente ammirata ma vorrebbe “interagire dialogando (in maniera immaginaria) con il visitatore”. Fonte immagine di copertina: Salvatore Iaconis