Pietravairano: il santuario di Monte San Nicola

Pietravairano: il santuario di Monte San Nicola

Pietravairano, un piccolo comune in provincia di Caserta, custodisce nel suo territorio uno degli esempi meglio conservati di architettura sannita. Stiamo parlando del tempio-teatro di Monte San Nicola, una gemma architettonica rimasta nascosta per più di 2000 anni tra le colline di Sant’Eremo, una frazione di Pietravairano. 

Pietravairano

I primi documenti che attestano l’esistenza della cittadina campana sono conservati nell’Abbazia di Montecassino. Nell’archivio dei Bendettini, Pietravairano viene chiamata “Castrum petrae”, definizione che allude al fatto che, in epoca antica, essa fosse costituita da una fortezza di pietra. Vairano, invece, è probabile che si riferisca a Varius, il nome del capitano che guidò l’esercito romano nel massacro di Teutoburgo. Tutto ciò conferma che Pietravairano sia nata come un castrum romano per poi trasformarsi in un fiorente centro abitato nei secoli successivi.

Il ritrovamento

Nicolino Lombardi, nel febbraio del 2000, nota per la prima volta sul Monte San Nicola, i ruderi di quello che, in seguito, si sarebbe rivelato  un magnifico santuario di epoca romana. Gli scavi iniziarono nel 2002 e coinvolsero otto compagne di scavo, tutte convenzionate con l’Università del Salento e la Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta. Grazie agli scavi fu possibile rinvenire altro materiale di interesse archeologico, come frammenti di tegole, rari mattoni di epoca romana e gocciolatoi. I reperti furono recuperati soprattutto nella parte centrale del teatro, per via del crollo di un muro della terrazza su cui sorge il tempio.

La struttura 

L’antico santuario di Pietravairano è situato a circa 326 metri s.l.m. Esso è costituito da un tempio e da un teatro, posti su due terrazze a quote differenti, la cui scenografia è accentuata ancor di più dallo splendido panorama alle sue spalle. Sulla terrazza superiore troviamo il tempio a forma rettangolare, composto da un’anticamera che consente l’accesso a tre caelle (ambienti), dove, molto probabilmente, venivano conservate le statue degli Dei venerati. Il teatro, invece, è posto circa venti metri più in basso rispetto al tempio. Di esso si è conservata perfettamente la cavea semicircolare, atta a contenere diverse centinaia di persone e la sceana, una sorta di moderno palcoscenico. In una posizione di predominanza rispetto al santuario, è stata rinvenuta anche una torretta di avvistamento, poggiata su di un basamento quadrangolare e attraverso la quale è stato possibile risalire l’epoca di costruzione dell’intera struttura. Grazie a degli studi approfonditi, gli archeologi sono riusciti a datare anche il suo abbandono: pare che il santuario non sia stato più utilizzato per la sua originaria funzione già a partire dal II secolo d.C.

Il grande interesse delle Università straniere 

Il ritrovamento del santuario di Monte San Nicola, ha incredibilmente riscosso successo all’estero, tanto da attirare nella cittadina campana diversi studiosi provenienti da tutta Europa. Nel 2015 il prof. Tesse D. Stek dell’Università di Leiden in Olanda, noto studioso dell’Antico Sannio, si è recato a Pietravairano per rendersi personalmente conto dell’effettivo valore del sito. Inoltre, il tempio-teatro è stato anche oggetto di importantissime conferenze tenutasi ad Amsterdam, Lisbona e Parigi. Attualmente sono in corso dei lavori archeologici che mirano alla “rinascita” del santuario, come un vero e proprio moderno teatro Antonio Salerno, funzionario della Soprintendenza, ha dichiarato: ”si tratta di un restauro funzionale e non soltanto conservativo, nel senso che il luogo sarà riportato al suo antico utilizzo nell’area del teatro, con l’allestimento di veri e propri spettacoli. La salita fino alla cima al monte sarà invece presto agevolata dalla installazione di una apposita cabina su rotaia, opzione alternativa alla suggestiva passeggiata che consente di godere delle bellezza paesaggistiche del luogo.”

Il santuario di Monte San Nicola è una perla nascosta che, assieme al teatro sannita di Pietrabbondante, costituisce la prova più tangibile del passaggio degli antichi Sanniti sulla nostra penisola; per questo è necessario tutelarlo e conservarlo nel migliore modo possibile. Un luogo da non perdere assolutamente se si è di passaggio nelle zone casertane.

 

Fonte immagine: Musei Italia

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