Quartieri di Mumbai: i 3 consigliati

Quartieri di Mumbai: i 3 consigliati

L’India è un paese immenso, ed è impossibile sentirsi soli ovunque si metta piede. Stato più popoloso al mondo, dopo la Cina (con l’ammontare di ben un miliardo e 400 milioni di abitanti), l’India sta vivendo una rapida e continua espansione economica: Mumbai, capitale dello stato federato del Maharashtra (oltre che delle vivacissime produzioni di Bollywood), coi suoi 22 milioni di abitanti ne è la dimostrazione tangibile.
Da sola produce il 5% del PIL del paese e il 70% delle transazioni economiche di capitali indiani. In questo articolo vedremo tre quartieri di Mumbai che si rispettino per una visita nel centro finanziario dell’India. 

1. Colaba 

Tra i quartieri di Mumbai, Colaba è quello più meridionale. Esso è sito nella parte antica della città ed era, originariamente, un’isola a sé stante, dapprima colonizzata dai portoghesi e infine ceduta ai britannici nel 1762. Questi ultimi la sottoposero a un imponente processo di bonifica, che la unificò insieme alle altre sei isole che costituivano l’area andando a formare, nell’insieme, la metropoli che fino al 1995 era internazionalmente conosciuta come Bombay.
L’influenza britannica è evidente, specie negli edifici di epoca coloniale, tra i quali spicca in assoluto il Taj Mahal Hotel, un edificio di lusso fondato e posseduto dalla famiglia Tata, una delle più ricche dell’India; esiste, inoltre, il Chhatrapati Shivaji Maharaj Terminus, una delle stazioni ferroviarie principali della metropoli e dichiarata patrimonio dell’UNESCO per la sua bellezza.
A dare il benvenuto al quartiere è l’imponente Gateway of India, monumento eretto nel 1924 sul lungomare per commemorare l’incoronazione di Giorgio V come imperatore d’India. Colaba è inoltre famosa per i suoi caffè persiani, gestiti da persone di fede zoroastriana ed emigrate dall’Iran: il più famoso è il Leopold Café and Bar, risalente al 1871 e posto sulla Colaba Causeway, l’arteria commerciale del quartiere.

2. Kala Ghoda 

Kala Ghoda (“cavallo nero”, in riferimento alla statua del cavallo del re Edoardo VII che caratterizza l’area) è uno dei quartieri di Mumbai più trendy, bohemién e ricchi di vita artistica: ogni anno, per nove giorni nel mese di febbraio, ospita il Kala Ghoda Arts Festival, un evento dedicato alle sezioni più disparate dell’arte (arti visive, danza, teatro, musica, letteratura, anche quella per bambini, e la lista potrebbe scorrere all’infinito), organizzato e curato da un’associazione no-profit che garantisce l’ingresso gratuito a tutti per tutte le sezioni. In quanto cuore artistico di Mumbai, Kala Ghoda include altresì alcuni tra i più importanti musei dell’India, come il Chhatrapati Shivaji Maharaj Vastu Sangrahalaya (Prince of Walles Museum), la Jehangir Art Gallery, la National Gallery of Modern Art e l’Istituto d’arte contemporanea indiana. 

3. Quartieri di Mumbai: Marine Drive

Seppur non propriamente annoverabile tra i quartieri di Mumbai, ma indispensabile per una visita che possa dirsi esaustiva, la Marine Drive è il lungomare della città, lungo ben tre chilometri, che attraversa la costa di una baia naturale con la caratteristica forma di una banana. Spesso è chiamata “The Queen’s Necklace” (la collana della regina) in quanto, se vista di notte e da lontano, i lampioni la fanno sembrare una collana di perle luccicanti. Marine Drive ospita, proprio come Colaba, numerosi edifici e hotel di lusso, oltre che le dimore di alcune delle celebrità più importanti dell’India e i club sportivi più esclusivi del paese: dal ricco quartiere residenziale di Malabar Hill è possibile godere di una meravigliosa vista a 360 gradi della promenade. 

Mumbai è una città vibrante e visitarla è un’esperienza indimenticabile; è anche obbiettivamente diversa dal resto dell’India e, ad esempio, dalle tappe monumentali del Triangolo d’Oro, sembra cucita ad hoc per i ricchi europei che in passato l’hanno governata. Questo aspetto permea anche il presente, per coloro che la visitano, possibilmente alloggiando nel Taj Mahal Hotel o pur sempre in uno dei tanti alberghi esclusivi in stile art déco che abbelliscono la Marine Drive e la Colaba Causeway, vedendo solo l’India che desiderano vedere. Si va ad ignorare volutamente tutto il resto: le baraccopoli, l’inquinamento, il degrado ambientale e, soprattutto, le disuguaglianze socio-economiche, tutt’oggi fortissime persino dopo l’abolizione delle caste, che dimostrano che un PIL elevato non vale niente se il 70% della popolazione muore di fame e le ricchezze sono concentrate nelle mani di pochi, pochissimi. 

Fonte immagine: Wikimedia Commons (Shaunak Modi)

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A proposito di Dario Muraca

Studente di Relazioni e istituzioni dell'Asia presso l'università L'Orientale di Napoli. Appassionato di scrittura e Asia orientale fin dall'infanzia, ho da qualche tempo maturato un forte interesse per le relazioni internazionali, che mi ha spinto a cimentarmi in un percorso di formazione capace di far convergere tutte e tre queste dimensioni.

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