Scicli, una perla nel cuore del Val di Noto

Scicli, una perla nel cuore del Val di Noto

A circa 25 km da Ragusa, Scicli si apre ai visitatori in tutto il suo splendore in una cornice storica antichissima.

Insignita della nomina Patrimonio UNESCO nel 2002, insieme ad altre sette città del Val di Noto, Scicli è stata definita «capolavoro del genio creativo umano dell’età tardo-barocca».
La cittadina, difatti, è stata ricostruita in chiave barocca in seguito al terremoto dell’11 gennaio 1693 di magnitudo 7,31, considerato l’evento catastrofico di maggiori dimensioni che abbia mai colpito la Sicilia orientale.

La storia
Il territorio in cui oggi possiamo visitare Scicli era già abitato tremila anni fa, dai Siculi, una popolazione indoeuropea di origine italica che raggiunse la Sicilia già nel XV secolo a.C. La città deve il suo nome, quasi sicuramente, proprio ai Siculi: l’area da loro abitata era infatti identificata con il nome di Siclis, una parola utilizzata per indicare l’antichissima popolazione.
Scicli è stata terra di dominazioni greche, cartaginesi, romane, ma anche bizantine, normanne ed arabe. Ed è proprio dalle influenze arabe ma soprattutto dalla fonetica araba che, secondo diverse interpretazioni, deriverebbe il nome attuale.
La stessa etimologia del termine Vallo, in Val di Noto, è stata largamente discussa e, una delle ipotesi più accreditate, vede la sua origine dall’arabo nel vocabolo wālī (viceré).

Cosa vedere a Scicli
Una delle principali attrazioni della zona è la Farmacia Cartia, aperta l’11 luglio del 1902, da Guglielmo Cartia, un rinomato speziale e farmacista. In questo piccolo locale, oggi, è possibile visitare gli antichi ambienti della farmacia, dove sono conservati tutt’ora decine e decine di vasetti contenenti spezie, essenze vegetali, preparati galenici e tanto altro, persino una teca dei veleni.
La farmacia è stata anche set per le riprese del Commissario Montalbano, la nota serie cinematografica proveniente dai romanzi di Andrea Camilleri.

Ma non è stata l’unica! Infatti, a Scicli sono molteplici le location adoperate per il piccolo schermo. Ad esempio, il Palazzo Comunale è stato utilizzato per essere l’Ufficio del Commissariato della serie, mentre l’ufficio del Sindaco, conosciuto come la Stanza del Questore di Montelusa, personaggio con il quale Montalbano litiga spesso.

Il cuore della movida di Scicli è via Francesco Mormino Penna, ovvero la strada principale del centro storico della città, dove si concentra maggior parte dei locali della città ampiamente frequentati il venerdì e sabato sera.

Tra le vie del centro storico di Scicli lo stile barocco e tardo-barocco regna sovrano nelle facciate delle numerose chiese, nelle stradine, ma soprattutto all’interno degli antichi palazzi nobiliari.
Per immergersi nel passato e catapultarsi nello sfarzo della Belle époque, uno dei palazzi più notevoli è il Palazzo Favacchio-Patanè, una dimora nobiliare nel cuore della cittadina.
Acquistata dalla famiglia Patanè, il palazzo mantiene lo stesso sfarzo e bellezza del passato, con i suoi soffitti e i suoi stucchi adornati di fiori, uccelli in volo e bellissime immagini. Questa incantevole struttura è stata trasformata in albergo nel 2017 dopo un importante restauro. Oggi, gli imponenti saloni da ballo sono diventati zone comuni per gli ospiti, dove poter fare ricche colazioni con i prodotti tipici siciliani.

Folklore
Scicli vanta anche una lunga tradizione di feste folkloristiche e religiose che coinvolgono l’intera popolazione in diversi periodi dell’anno.
Esempi possono essere la festa per la Madonna delle Milizie, per festeggiare la Santa Patrona della città nell’ultimo sabato di maggio; la Cavalcata di San Giuseppe, divenuta famosa da poco, ma dalle antichissime origini, è una festa che si svolge il 19 marzo per onorare l’omonimo Santo; infine, il Presepe vivente che rievoca la Natività nel periodo natalizio.

Fonte immagine in evidenza: archivio personale

A proposito di Ottavia Piccolo

Sono una studentessa dell'Università L'Orientale di Napoli. Appassionata di lingue straniere, amo soprattutto conoscere nuove culture, osservare e... scrivere! Fondo la mia vita sull'arte: la musica e la fotografia in cima alla lista!

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