È stata inaugurata alle 18 di mercoledì 18 luglio, la Villa Romana di Positano (Salerno), uno dei siti archeologici sotterranei scoperti di recente nel sud Italia. I residenti del comune campano, celebre nel mondo per la sua incomparabile bellezza, potranno visitare la villa gratuitamente dal 19 al 31 luglio, mentre l’apertura definitiva al pubblico è prevista per il 1° agosto. La villa, sepolta dalla cenere dell’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., è venuta alla luce dopo anni di scavi ed ora le sue meraviglie sono pronte a lasciare a bocca aperta i visitatori.
Durante la conferenza svoltasi a Palazzo “Ruggi D’Aragona”, coordinata da Michele Faiella, Funzionario per la Promozione e Comunicazione – Responsabile dell’Ufficio Stampa della Soprintendenza ABAP di Salerno, sono stati illustrati i dettagli del restauro e della valorizzazione dell’area. Presenti all’evento Francesca Casule, soprintendente ABAP di Salerno e Avellino; Michele De Lucia, sindaco di Positano; Silvia Pacifico, funzionario archeologo; Diego Guarino, architetto e direttore dei lavori e Walter Tuccino, restauratore del Mibact.
Villa Romana di Positano, un tesoro sepolto troppo a lungo
La costruzione, situata al di sotto della chiesa di Santa Maria Assunta, “fu costruita alla fine del I secolo a.C. In quell’epoca l’élite romana aveva scelto le coste del Golfo di Napoli e della Penisola Sorrentina per edificarvi lussuose residenze ove trascorrere il tempo libero tra giardini e ricchi ambienti affrescati con spettacolari vedute sul paesaggio costiero”, spiega Maria Antonietta Iannelli, funzionario archeologo della Soprintendenza ABAP di Salerno e Avellino. Già nel 1758, Karl Weber, addetto agli scavi borbonici, segnala l’esistenza di affreschi e mosaici al di sotto della Chiesa madre e del campanile. Lo studioso Matteo della Corte pensò si trattasse della villa di Posides Claudi Caesaris, liberto dell’imperatore Claudio, a cui andrebbe attribuita l’origine del nome di Positano. Il sisma del 62 creò la possibilità di rinnovare gli ambienti di rappresentanza, come testimonia una delle sale da pranzo della villa, il lussuoso “triclinium” venuto alla luce nella cripta. Architetture a più piani, tipiche del Quarto stile pompeiano (metà del I secolo d.C.), occupano le pareti. Decisamente suggestive le scene mitologiche rappresentate, come il centauro Chirone che impartisce lezioni di musica al giovane Achille. E poi, la raffigurazione del paesaggio marino, con una baia circondata da edifici porticati e da scogli, suggerisce che la vista da questa sala triclinare, sulla baia di Positano, doveva essere molto simile.
Gli scavi dopo il terremoto del 79
Nei secoli successivi al terremoto del 79, da cui la villa fu completamente distrutta, nella stessa zona furono costruiti edifici religiosi. Le ricerche hanno fatto emergere due cripte, una superiore di epoca settecentesca ed una inferiore più antica. Lungo il perimetro della sala principale della cripta più recente, sono allineati 69 sedili in muratura per l’essiccazione dei defunti: come spiegato in una nota di Lina Sabino, funzionario storico del’arte della Soprintendenza ABAP di Salerno, la finitura plastica degli stucchi è unica nell’intero territorio amalfitano. La cripta più antica, dedicata alla Vergine Maria del 1159, appartiene all’epoca medievale: la sua pianta è simile ad altre cripte romaniche campane, soprattutto a quelle delle cattedrali di Salerno, di Amalfi, di Ravello e di Scala. Nei documenti spesso viene menzionato un altare dedicato alla Natività. Meticolosi lavori di scavo, operazioni di consolidamento delle strutture e accurati restauri degli affreschi e delle suppellettili hanno reso possibile la musealizzazione dell’ambiente, come spiega il direttore dei lavori che hanno portato alla luce questo inestimabile tesoro archeologico, Diego Guarino: passerelle e scale in vetro rendono accessibile il percorso, e il limite di 10 persone per ogni visita assicura il mantenimento della temperatura dell’ipogeo e quindi la conservazione degli affreschi.
La Villa Romana di Positano sarà aperta dal 1° agosto, tutti i giorni, dalle 9 alle 21. Il costo del biglietto è di 15 euro.