Vitamina D: come il sole influenza il nostro umore

Vitamina D: come il sole influenza il nostro umore

La funzione vitamina D, chiamata anche vitamina del sole, è fondamentale per il nostro organismo, non solo perché supporta la crescita e lo sviluppo delle ossa, ma anche perché influenza notevolmente la nostra salute mentale.
Alcuni studi hanno rilevato che le persone con bassi livelli di vitamina D hanno maggior probabilità di soffrire di ansia e depressione.

Alcuni fattori che causano l’insorgere della depressione sono lo stress, i farmaci, l’esercizio fisico, l’alimentazione. Studi più recenti dimostrano anche una correlazione tra la patologia e una carenza di vitamina D, dovuta alla presenza di alcuni recettori della vitamina presenti in aree del cervello coinvolte nella depressione. La funzione della vitamina D, infatti, è quella di regolare la produzione e impedisce l’esaurimento di neurotrasmettitori come adrenalina, dopamina, serotonina, i quali modulano il tono dell’umore e contrastano i fenomeni depressivi. La vitamina D, inoltre, non ha un ruolo sul breve termine rispetto alla depressione ma sembra averlo invece sul lungo periodo.

La vitamina D è un ormone

Una volta assorbita attraverso la pelle o assunta con l’alimentazione, la vitamina viene trasportata nel fegato e nei reni dove si trasforma in ormone attivo. La principale funzione della vitamina D, infatti, è aiutare l’assorbimento del calcio, utile alla costruzione dei denti, ossa e muscoli. Dunque è indispensabile a tutte le età per una buona salute dello scheletro e delle ossa.

Perché è importante l’esposizione al sole?

Il sole è una delle principali fonti di vitamina D, ed è l’esposizione ad esso che permette la reazione di idrossilazione, ovvero di trasformare la vitamina, presente nel nostro organismo come pro-ormone non attivo, in ormone attivo, come il calcitriolo.
Per tal motivo, i sintomi depressivi, caratteristici di un disturbo dell’umore, risultano essere più frequenti nei mesi più bui dell’anno, quando la luce del sole è più scarsa, e di conseguenza diminuiscono anche i livelli di vitamina D nell’organismo. Questo tipo di disturbo é detto Disturbo Affettivo Stagionale (SAD), che riguarda il cambiamento di umore in relazione a specifici periodi temporali ciclici. Al giorno basterebbero almeno 15/30 minuti di esposizione solare in funzione della produzione di vitamina D in quantità adeguata, utilizzando comunque delle creme protettive.

Altre conseguenze della carenza di vitamina D

La carenza può essere determinata da diversi fattori come l’età: gli anziani producono di meno la vitamina anche se esposti al sole, cos come i bambini piccoli che passano molto tempo in casa. Ma influisce anche il colore della pelle: chi ha la pelle scura avrà maggiore difficoltà a produrre la vitamina in quanto il pigmento della pelle agisce come filtro naturale.
Le conseguenti problematiche, dunque, riguardano la fragilità delle ossa, problemi alle articolazioni; a livello neurologico si avrà un affaticamento mentale, di concentrazione e memoria, o anche stanchezza cronica.

Come si può assumere la vitamina D?

Ricordiamo che l’esposizione ai raggi solari non è l’unico modo per assumere la vitamina, ma un’altra importante fonte di vitamine è l’alimentazione. Essa è contenuta soprattutto nel pesce e gli oli che contiene oltre alle uova, il latte, il fegato. Gli integratori, invece, vanno sempre assunti sotto consiglio e aiuto di un medico. 

Fonte immagine in evidenza: Pixabay

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