Alzare un trofeo non è mai semplice: ci sono squadre avvezze alla vittoria, abituate a vincere, e squadre che lo sono meno, parte di società per cui la conquista di una singola coppa può rappresentare tanto. È in quest’ultima ottica che situiamo la vittoria del Napoli della Coppa Italia di 12 anni fa, una data che resterà sempre impressa nella mente degli azzurri, il 20 maggio 2012.
Per i napoletani questa vittoria significò molto: era dalla vittoria della Supercoppa Italiana del 1990 che i partenopei non guadagnavano un trofeo e farlo di fronte agli avversari della Juventus, i nemici calcistici di sempre, non aveva prezzo.
Antefatti
La stagione 2011/2012 si conclude con la vittoria dello scudetto da parte della Juventus, una squadra che sembrava letteralmente imbattibile: soltanto 3 squadre nella storia del calcio italiano sono riuscite a concludere il campionato senza sconfitte e la Juventus di Conte è una di queste.
Il Napoli, invece, ha poco da chiedere alla propria stagione: termina al sesto posto ma batte il Siena per 2-0 nella semifinale di ritorno di Coppa Italia, cosa che permette ai partenopei di raggiungere la finale che sarà giocata il 20 maggio, allo stadio Olimpico di Roma, contro la Juventus campione d’Italia.
Queste sono, quindi, le premesse della partita del 20/05: i favoriti sono senza dubbio i bianconeri.
I pronostici, però, sono fatti per essere ribaltati.
La partita che portò alla vittoria del Napoli in Coppa Italia
In quella domenica di maggio, la partita iniziò alle 20:45: l’atmosfera è quella di una finale, gli spalti dell’Olimpico sono gremiti, una parte dello stadio è azzurra, l’altra è bianconera.
Il ritmo della partita è però diverso da quello offerto dai tifosi di entrambe le squadre. I primi 45 minuti, infatti, si concludono in pareggio, un secco 0-0 e poche emozioni. La tensione comincia man mano a crescere: i 22 in campo sanno che basta un solo gol per portare la coppa nella propria città e festeggiare con i tifosi.
Il gol finalmente arriva al 61’ minuto di gioco: l’esterno argentino Lavezzi dribbla e salta il portiere avversario Storari, il quale, in tuffo, si scontra con le caviglie dell’avversario commettendo fallo e causando un rigore. Sul dischetto va il bomber e capocannoniere stagionale del Napoli, Edinson Cavani, che, grazie ad un destro incrociato e di precisione chirurgica, porta avanti la propria squadra. I tifosi partenopei sono in visibilio: toccano sempre più con mano la vittoria di un trofeo che a Napoli manca da 20 anni!
Il tempo scorre sul cronometro dell’arbitro ed i bianconeri hanno fretta di trovare il pareggio che li porterebbe ai tempi supplementari. La Juve prova e riprova a buttare giù il muro difensivo issato dalla difesa partenopea ma gli azzurri non mollano, anzi ribattono.
All’82’ minuto, in pieno forcing juventino, i giocatori del Napoli riescono ad uscire dalla morsa bianconera e a partire in contropiede raddoppiando il punteggio: Hamsik, centrocampista e capitano azzurro, riceve una palla precisa da parte del compagno di reparto Pandev e, senza pensarci troppo, tira col destro una rasoiata che finisce alle spalle di Storari.
È 0-2 a 8 minuti dalla fine e per i napoletani è un sogno che si realizza. La partita finisce e una parte dello stadio esplode di gioia: c’è anche uno squarcio d’azzurro in una stagione dominata dal bianconero. Mentre all’Olimpico si assiste alla premiazione dei 22 calciatori scesi in campo, a Napoli scoppia la festa e si attende il ritorno degli eroi alla stazione centrale per esultare e cantare tutta la notte. Al di là della rivalità con la Juventus, per il Napoli la vittoria della Coppa Italia 2012 rappresenta un’occasione rientrare tra i grandi dopo più di 20 anni di alti e bassi.
Il 20 maggio sarà sempre impresso nel cuore dei sostenitori partenopei: dopo tanto tempo la città tornò a vivere quelle emozioni, le stesse che non provava dalla vittoria della coppa UEFA e dello scudetto.
È come se la città fosse tornata all’epoca calcisticamente più bella per i partenopei, quella più magica e decisamente più iconica: l’epoca di Diego Armando Maradona.
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