La guerra conosciuta come Imjin waeran fu un violento conflitto in cui la Corea resistette al tentativo di invasione giapponese ordinata da Hideyoshi. Quando tutto sembrava ormai perduto e la vittoria nipponica imminente, un ammiraglio coreano, Yi Sun-sin, riuscì a ribaltare le sorti della guerra con l’invenzione di una sorprendente arma navale: le navi tartaruga.
Le ambizioni di Hideyoshi e l’invasione giapponese
Toyotomi Hideyoshi aveva grandi ambizioni per sé e per il Giappone. Nel suo piano supremo, che mirava alla “conquista del mondo”, progettava di invadere e conquistare la Cina, passando dalla Corea, che doveva, quindi, essere occupata per prima. Nonostante le voci, le continue frizioni e i segnali di una guerra imminente, la Corea sottovalutò la possibilità di un’invasione giapponese e questo errore di valutazione portò alla totale impreparazione di fronte al conflitto, che ebbe inizio nell’aprile del 1592.
La rapida avanzata giapponese e l’insufficiente risposta coreana
Circa 150.000 soldati giapponesi sbarcarono a Busan, occupandola senza troppe difficoltà, nonostante una disperata resistenza coreana. Dopo aver preso la città portuale nel sud, i giapponesi avanzarono rapidamente verso nord e in soli venti giorni dallo sbarco, conquistarono Seoul poi, Kaesong e dopo ancora Pyongyang. Re Sonjo, che nel frattempo si era rifugiato a nord, aveva mandato un diplomatico in Cina, alla corte dei Ming, per chiedere supporto. Il paese del Sol Levante sembrava avere la vittoria in pugno, di fronte a un esercito coreano mal equipaggiato e improvvisato.
L’asso nella manica della Corea: Yi Sun-sin e la sua flotta
Se le truppe di terra non erano riuscite a respingere gli attacchi, le forze navali si sarebbero presto rivelate il vero jolly della Corea. L’artefice del successo sarebbe stato Yi Sun-sin, ammiraglio della regione del Cholla. Aveva da subito provveduto all’ideazione e costruzione di particolari vascelli da guerra, detti Kobukson o navi tartaruga che si sarebbero rivelati decisivi nelle battaglie contro il nemico.
La nave tartaruga: un’innovazione decisiva
La Kobukson era una grande nave a propulsione mista, dotata sia di vele che di remi, con dimensioni che variavano tra i 30 e i 37 metri. La sua caratteristica principale, da cui deriva anche il nome di “nave tartaruga”, era la corazzatura in ferro, ancora oggi oggetto di dibattito tra gli studiosi. Inoltre, sulla parte superiore della nave erano presenti punte di ferro, progettate per ferire i nemici che cercavano di salire a bordo. La nave era armata con cannoni su tutti i lati e vantava una “testa di drago” sulla prua, che serviva principalmente a lanciare zolfo infuocato. Sotto questa testa, uno sperone era in grado di devastare la fiancata delle navi nemiche.
Realizzata in legno di pino, la Kobukson risultava molto robusta e pesante, un punto di forza negli scontri contro le navi giapponesi, che erano molto più leggere e fragili. Tuttavia, questa stessa pesantezza rappresentava un punto debole, poiché la nave risultava meno manovrabile a causa della sua grande massa.
Il contributo decisivo di Yi Sun-sin
Grazie alla sua invenzione, Yi Sun-sin ottenne numerosi successi, diventando l’incubo delle flotte nemiche. La sua vittoria sul fronte navale fu di fondamentale importanza, poiché non solo sconfisse le navi che operavano fin dall’inizio dell’invasione, ma riuscì anche a bloccare i rifornimenti destinati a sostenere le forze terrestri giapponesi.
L’aiuto dei Ming e l’indebolimento giapponese
Alla fine del 1592, i Ming inviarono 43.000 soldati cinesi in supporto ai coreani. Da quel momento, il Giappone, impossibilitato a rifornirsi e sorpreso dall’alleanza, dovette ritirarsi sempre più verso sud, abbandonando tutte le zone invase. Ci furono brevi tentativi di negoziazione, ma le condizioni e le pretese inaccettabili del Giappone riaprirono il conflitto nel 1597.
La vittoria finale
Questa volta, però, la Corea, alleata con la Cina, era pronta. Anche grazie alla maestria dell’ammiraglio Yi Sun-sin, il contrattacco fu schiacciante. I giapponesi, decimati dallo scontro e scossi dalla morte di Hideyoshi, si ritirarono definitivamente nell’agosto del 1598.
Yi Sun-sin: eroe e martire
Per il suo contributo decisivo durante la guerra, Yi Sun-sin è passato alla storia come uno dei più grandi eroi della Corea. La sua abilità strategica e il coraggio dimostrato sul campo di battaglia furono determinanti per la vittoria contro le forze giapponesi, e il suo nome è diventato simbolo di resistenza e patriottismo. Inoltre, la sua morte avvenuta durante una delle ultime battaglie, colpito da un dardo, ha consacrato la sua figura come un vero e proprio martire di guerra.
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