Curiosità sul gatto di Pallas: 4 da conoscere

Curiosità sul gatto di Pallas: 4 da conoscere

Il gatto di Pallas è un felide selvatico e solitario di antica origine: alcuni studiosi ritengono che possa risalire anche a 5 milioni di anni fa. Sembra un tipico gatto domestico ma già dal suo sguardo si capisce che non ha la stessa dolcezza e affettuosità. Il gatto di Pallas è, infatti, insofferente alla presenza umana, da cui fugge con molta celerità, per cui è impossibile addomesticarlo e studiarne la vita e il comportamento. Il suo nome scientifico è Otocolobus manul, tuttavia, è molto più noto come gatto di Pallas, dal nome del primo zoologo che lo descrisse, il tedesco Peter Simon Pallas. Inizialmente, era classificato nel genere Felis ma recenti studi sul suo DNA hanno dimostrato che esso appartiene a un genere diverso, appunto quello Otocolobus. In quest’articolo vi elenchiamo 4 curiosità da conoscere sul gatto di Pallas:

1.Aspetto fisico

Una curiosità sul gatto di Pallas è che le sue dimensioni potrebbero sembrare quelle di un gatto normale, ma già dall’aspetto si evince come invece sia completamente diverso da esso. Infatti, ha una corporatura più robusta e tozza del gatto domestico, anche a causa delle sue caratteristiche zampe corte. Le sue orecchie sono corte, arrotondate e hanno un’attaccatura bassa sulla testa, permettendogli di mimetizzarsi meglio nelle zone dove non vi sono coperture. Il mantello del gatto di Pallas è uno dei più densi e folti al mondo, complice anche un fitto sottopelo, e diventa ancora più lungo durante i mesi invernali. Un’altra caratteristica tipica di questo felide sono le pupille arrotondate, elemento comune ai grandi felini come tigri e leoni.

2.Habitat e distribuzione

Il gatto di Pallas vive soprattutto nelle steppe e nelle montagne dell’Asia centrale, in particolare in Mongolia, Kazakistan, Russia, Iran, Uzbekistan e Cina. Esso può trovarsi anche a cinquemila metri di altitudine. Una curiosità sul gatto di Pallas è che ve n’è un esemplare anche in Italia, custodito e accudito nel parco faunistico La Torbiera di Agrate Conturbia, in provincia di Novara. Solitamente questo felide vive in grotte o caverne, in particolare nelle tane di marmotta abbandonate o nelle piccole cavità scavate nella roccia. Questo tipo di habitat gli permette allo stesso tempo di fuggire dagli attacchi degli uccelli rapaci e di proteggersi dalle condizioni metereologiche inospitali. Il gatto di Pallas conduce perlopiù una vita notturna: aspetta il tramonto e la notte per uscire dal suo rifugio e andare a caccia di prede.

3.Alimentazione

Il gatto di Pallas è un predatore che va a caccia di prede soprattutto nelle zone in prossimità del suo rifugio. Tra le curiosità sul gatto di Pallas che vogliamo elencarvi, questa riguarda la sua alimentazione che è basata soprattutto su piccoli mammiferi, in particolare roditori e pika. Tra le sue prede, però, ci sono anche gli uccelli, soprattutto quelli che nidificano a terra, i rettili e le marmotte della Mongolia.

4.Rischio di estinzione

La specie del gatto di Pallas è stata classificata come “prossima alla minaccia dall’IUCN. Dunque, la notizia buona è che non si tratta di una specie già a rischio di estinzione. Tuttavia, il numero di esemplari di gatto di Pallas è diminuito drasticamente a causa del bracconaggio: essi vengono infatti cacciati per la loro pregiata pelliccia e per essere impiegati nella medicina tradizionale cinese. Un ulteriore rischio è rappresentato dalla distruzione del loro habitat dovuta alla progressiva espansione delle attività umane di allevamento e di agricoltura. Inoltre, un fattore che mette in pericolo la specie del gatto di Pallas è anche l’avvelenamento indiretto attraverso il cibo, in particolare i pika che vengono avvelenati tramite pesticidi usati dagli agricoltori per proteggere il raccolto. Quest’ultimo punto che abbiamo voluto esplicare non è propriamente una curiosità sul gatto di Pallas, ma un vero e proprio problema che colpisce questa e tante altre specie viventi nel mondo. Per evitare che esso diventi una specie a rischio estinzione, sono stati avviati dei progetti di tutela e di educazione e sensibilizzazione per la popolazione locale.

Fonte immagine in evidenza: Wikimedia Commons

 

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