Incoronato come l’essere vivente più felice al mondo, l’animale quokka conquista migliaia di turisti e visitatori di passaggio sull’Isola Rottnest, al largo della costa australiana occidentale. Se siete abbastanza fortunati, potreste incontrare questi simpatici amici ed essere ammaliati dal loro dolce sorriso, caratteristica singolare del piccolo macropodide. Attenzione, però, bisogna essere alquanto cauti nell’approccio, poiché dietro ad un viso angelico, sono capaci di nascondere il loro lato più aggressivo.
Ecco a voi le curiosità e le origini che riguardano l’animale quokka!
Tutto inizia con l’esploratore e capitano della marina olandese Willem de Vlamingh, il quale approda e scopre l’Isola Rottnest nel 1696, definendola con tale nome proprio per i suoi curiosi abitanti marsupiali. Egli, infatti, scambia erroneamente l’animale quokka per un grande “ratto” e da quell’istante nasce la nomenclatura “Rat’s nest” (nido dei ratti). Anni prima, nel 1650, il marinaio Samuel Volckertzoon lo descrive come un grande gatto, non sapendo che l’essere più felice al mondo sia parte integrante della famiglia dei canguri, di dimensioni minori e caratterizzato dalla stessa famigerata sacca che funge da incubatore per i cuccioli appena nati.
Specie in via di estinzione, l’animale quokka rischia un alto tasso di pericolo a causa della predazione di animali selvatici e dell’inquinamento ambientale (oggi solo 10.000 quokka vivono sull’isola). Sono mammiferi erbivori e, in caso di scarso cibo, capaci di nutrire se stessi mediante il grasso presente nella loro coda, acquisendo energie per sopravvivere al clima e alle peculiarità dell’isola. Proprio per tale motivo, il cibo spazzatura non è assolutamente consigliabile per il nostro amico. Non è un caso se, per quanto riguarda l’animale quokka, il primo obbligo imposto ai turisti è il non dare cibo, siccome fonte maligna per la loro salute. Per di più, è bene avvicinarsi ma non toccarli, poiché il macropodide può mostrare un lato inaspettato, pronto a mordere in qualsiasi circostanza. Situazione non meno importante, quando percepisce la vicinanza di un predatore, prende i suoi cuccioli dal marsupio e li getta strillanti sul terreno, rapidi a diventare vittime del vincitore selvatico. Ebbene, il loro istinto protettivo lascia a desiderare e non saranno sicuramente proclamati come “migliori genitori al mondo”.
Le autorità di Rottnest proteggono tali creature con regole meticolose, essenziali per la sopravvivenza. Il cibo umano (persino l’acqua) può recare gravi ripercussioni e renderli troppo dipendenti dalle persone. Azzardiamo a dire che c’è una sorta di baratto, all’interno del quale gli ambientalisti possono utilizzare il denaro derivato dal turismo per proteggere l’isola e monitorare la popolazione del macropodide. Per di più, l’animale quokka diventa una vera e propria star nel 2012, quando migliaia di turisti cominciano a postare foto con i simpatici amici, sotto l’hashtag “quokkaselfie”. Dopo tale tendenza, l’influsso umano non ha fatto altro che aumentare ed apprezzare le particolarità della fauna australiana. Il rispetto e la cura sono le regole principali per un pacifico incontro e un’angolatura del sorriso più dolce al mondo.
Fonte immagine: foto di Christine Mendoza su unsplash Fonte immagine: foto di Laura Barry su unsplash
Fonte immagine in evidenza: foto di Williamsgavin su Wikipedia