Con il termine Calciopoli ci si riferisce allo scandalo che travolse il calcio italiano nel 2006, uno dei punti più bassi nella storia di questo sport tanto amato e praticato in Italia. Si trattò di un complesso sistema di illeciti che portò alla luce un giro di scommesse clandestine e soprattutto di rapporti poco chiari tra i vertici arbitrali e alcune importanti società di Serie A. Per capire cos’è Calciopoli bisogna analizzare le origini e le conseguenze di questo scandalo che ha investito l’Italia durante vari anni.
I primi sospetti su un possibile sistema di combine nel calcio italiano emersero alla fine del 2004 quando il direttore di gara Massimo De Santis finì sotto inchiesta per presunte irregolarità arbitrali in alcune partite e le indagini portarono all’attenzione dei PM anche Luciano Moggi, dirigente della Juventus, per i suoi rapporti ambigui con De Santis.
Ma cos’è Calciopoli nel concreto?
La svolta definitiva arrivò nella primavera del 2006 quando la Procura di Napoli intercettò centinaia di telefonate di dirigenti sportivi nell’ambito di un’inchiesta sulle scommesse clandestine. Da quelle intercettazioni emerse un quadro sconcertante che mostrava rapporti ambigui tra i vertici arbitrali e alcuni club, in particolare Juventus e Milan: si faceva riferimento a pressioni illecite, designazioni pilotate di arbitri compiacenti, rigori negati o concessi per favorire questa o quella squadra. Lo scandalo esplose definitivamente il 3 maggio 2006 quando il Corriere della Sera e la Gazzetta dello Sport pubblicarono ampi stralci delle intercettazioni. Si scoprì così dell’esistenza di un vero e proprio “sistema Moggi” finalizzato a condizionare nomine e decisioni arbitrali e da lì in poi gli eventi precipitarono in poche settimane, travolgendo il calcio italiano.
Il giorno dopo la pubblicazione delle intercettazioni, Luciano Moggi si dimise dalla Juventus dopo 14 anni come responsabile dell’area tecnica mentre l’ad Antonio Giraudo lasciò la presidenza: ciò fa capire cos’è stato Calciopoli e la gravità delle azioni commesse. Entrambi si dichiararono innocenti ma ormai la loro posizione era insostenibile e anche il designatore arbitrale Paolo Bergamo, al centro delle telefonate sospette con Moggi, si dimise immediatamente. Il 5 maggio il presidente della FIGC, Franco Carraro, si fece da parte, mentre la Procura di Napoli apriva il primo fascicolo d’inchiesta. La situazione era ormai compromessa agli occhi dell’opinione pubblica che chiedeva chiarezza e provvedimenti drastici ma in definitiva cos’è stato Calciopoli lo si capisce anche dall’inchiesta federale che portò in pochi giorni ai primi verdetti. Il 14 maggio 2006 la Commissione disciplinare della FIGC deliberò la retrocessione in Serie B della Juventus con una forte penalizzazione. Furono condannate alla retrocessione anche la Fiorentina e la Lazio con pene minori, mentre il Milan ebbe solo una penalizzazione di punti. Tra i dirigenti, invece, 30 mesi di squalifica per Moggi e Giraudo.
Con queste sanzioni scaturite da Calciopoli lo scudetto 2005-2006, revocato alla Juventus, venne assegnato all’Inter: si trattò di provvedimenti durissimi che fecero tremare il calcio italiano anche se molti li giudicarono troppo blandi. Le indagini della magistratura ordinaria proseguirono parallelamente a quelle sportive portando a ulteriori sviluppi giudiziari. Nel 2008 il processo penale su Calciopoli a Napoli portò al proscioglimento di diversi imputati per intervenuta prescrizione ma stabilì che Moggi e Giraudo erano colpevoli di associazione a delinquere così come furono condannati anche dirigenti di Milan e Fiorentina.
Nel 2011 il processo bis sui filoni fiorentini e genovesi condannò Moggi e Giraudo rispettivamente a 5 e 3 anni di reclusione per illecito sportivo ma, anche in questo caso, le accuse principali finirono in prescrizione anche se le responsabilità emersero chiaramente. In tutti questi gradi di giudizio sportivi e ordinari fu acclarato che Moggi era il capo assoluto di un sistema che avrebbe condizionato campionati e partite per oltre un decennio. Le intercettazioni diedero infatti prova di centinaia di episodi di illecita pressione su arbitri, tutti catalogabili come frode sportiva. Per il bene del calcio servivano pene severissime ed esemplari.
Sicuramente capire cos’è Calciopoli significa anche immaginare quali enormi conseguenze ebbe sul piano sportivo e d’immagine per tutto il calcio italiano: la Juventus subì il colpo più duro dovendosi ricostruire da zero in Serie B, ma anche le altre società coinvolte ne uscirono gravemente penalizzate nel breve e lungo periodo. Lo scandalo minò soprattutto la credibilità del sistema calcio agli occhi di tifosi e appassionati con un forte calo di immagine e appeal. Servirono anni per ricostruire la reputazione internazionale del nostro campionato anche grazie ai successi delle squadre italiane nelle competizioni UEFA.
La lezione che Calciopoli lasciò fu quella di una maggiore trasparenza e correttezza necessaria a tutti i livelli. Cos’è dunque Calciopoli? Di sicuro è un monito affinché il calcio, sport nazional popolare per eccellenza, mantenga intatta la sua credibilità agli occhi di milioni di italiani. Sicuramente oggi la gestione e gli organi federali hanno maggiore autonomia ed efficienza anche grazie ai fatti di Calciopoli che rappresenta il punto più basso che si spera il calcio italiano non debba mai più rivivere.
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