«Chiedi a un bambino di disegnare una macchina, sicuramente la farà rossa». Con una delle sue frasi più iconiche, Enzo Ferrari parlava della sua creazione più grande: la Ferrari. Con l’avvicinarsi del termine del campionato, per la precisione a sole 2 gare dalla fine, la Ferrari si ritrova al terzo posto nella classifica costruttori con solo 362 punti accumulati in ben 22 gare, segnando così ancora una volta un periodo di forte crisi. Guardando indietro negli anni, l’ultima vittoria Costruttori firmata Ferrari è avvenuta nel lontano 2008, con un team piloti composto da Felipe Massa e Kimi Raikkonen, anno in cui però il campionato piloti venne vinto dall’attuale 7 volte campione del mondo Lewis Hamilton. Da quel momento in poi, tra un cambio di gestione e l’altro, la Ferrari cerca di ritornare al gradino più alto ma senza successo, restando bloccata all’interno di questa crisi Ferrari che sembra non avere una fine.
Tra un cambio di gestione e l’altro
Lo scorso novembre, tramite un comunicato ufficiale, la casa di Maranello ha reso pubblica la notizia delle dimissioni dell’ex team principal Mattia Binotto, il quale affermò: «Lascio un’azienda che amo, della quale faccio parte da 28 anni, con la serenità che viene dalla convinzione di aver compiuto ogni sforzo per raggiungere gli obiettivi prefissati». Ufficialmente Mattia Binotto lascia la Scuderia Ferrari il 31 dicembre. Binotto, ingegnere motorista, ha legato tutta la sua carriera alla Ferrari, ha assunto il ruolo di team principal nel 2019 per sostituire Maurizio Arrivabene. Purtroppo, però non ha raggiunto lo scopo principale ovvero quello di riportare il Cavallino Rampante sul tetto del mondo, cercando di superare questa crisi Ferrari che continua da anni, anzi lo ha fatto solo a tratti. Infatti, nel 2022 la Ferrari si trovava al secondo posto nella classifica Costruttori, un l’anno in cui i fan della Rossa hanno sperato in un nuovo titolo mondiale che, purtroppo, non è mai arrivato. Con alte aspettative e tanta speranza da parte dei tifosi di una possibile vittoria costruttori con l’arrivo del nuovo anno, Binotto viene sostituito da Frédéric Vasseur, il quale ha lasciato la Sauber per ricoprire il ruolo di team principal della squadra di Maranello. Nonostante il cambio però, la crisi Ferrari continua a sussistere senza buone speranze per un futuro migliore.
Uno sguardo al futuro
Con le speranze di una SF-23 competitiva e affidabile fondate su un anno passato dove ha visto una Ferrari quasi all’altezza del suo nome ed il pilota di punta Charles Leclerc mettercela tutta per raggiungere il gradino più alto del podio in ogni gara, e cercare di superare questa crisi Ferrari, i tifosi si sono ritrovati difronte ad una macchina che non aveva le prestazioni necessarie per una vittoria, al contrario si sono resi conto fin dall’inizio del mondiale, che la SF-23 si ritrovava in un campionato già scritto e con la perdita in tasca. Consapevoli di ciò già dal primo Gran Premio corso in Bahrain, il 2 marzo 2023, dove il pilota Charles Leclerc a causa di un problema al motore non ha concluso la gara, anche il suo compagno di squadra, il pilota spagnolo Carlos Sainz non ha raggiunto il podio. Dalla prima gara in poi c’è stato un susseguirsi di fallimenti da parte della Ferrari, sia in ambito strategico sia in ambito di affidabilità. Ad oggi, le speranze sono riversate sull’anno prossimo, il 2024, dove durante la pausa invernale il team di Maranello cercherà di capire quali sono le aree problematiche che non permettono alle macchine di offrire prestazioni di alto livello, rafforzando così queste aree senza però sconvolgere in maniera radicale il progetto già esistente, con la speranza soprattutto da parte dei tifosi di superare questa crisi Ferrari. Mentre la squadra arranca sempre di più per portare le macchine oltre la linea del traguardo, la Red Bull permette ai suoi piloti, Max Verstappen e Sergio Perez, di vivere un campionato a sé stante, con prestazioni al massimo, dominando la scena senza avere alcun rivale all’altezza dei loro livelli.
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