Il mondo dello sport è da sempre stato caratterizzato da una prevalenza maschile, ancor di più quello automobilistico; ad oggi però sappiamo che tale ostacolo non ha comunque impedito alle donne di sfidarlo e oltrepassarlo, assieme ai pregiudizi annessi. Oggi affrontiamo il tema delle donne nella Formula 1 e di come queste si siano fatte strada con tenacia e passione.
La prima donna che abbia mai partecipato alla Formula 1 è stata Maria Teresa De Filippis.
Di origini partenopee, la giovane donna ha ereditato la passione per le corse automobilistiche dal padre, il quale ha sempre coinvolto i suoi figli nella visione delle gare. La sua carriera ha inizio quando a soli cinque anni inizia a partecipare a gare ad ostacoli e, qualche anno più tardi, riesce a battere tutti gli altri concorrenti coetanei. Nel corso degli anni partecipa ad altre competizioni dove si distingue in maniera esemplare e spettacolare: la passione per i motori la spinge, nel 1958, ad usufruire dei suoi risparmi per acquistare una Maserati 250 F e partecipare al Gran Premio di Monaco; questa decisione dà il via ad un tentativo di abbattere i pregiudizi legati alla figura della donna reclusa e appartenente esclusivamente alla sfera casalinga.
In seguito, troviamo il nome di un’altra grande pilota che ha segnato la storia delle donne nella Formula 1: Maria Grazia Lombardi, da tutti chiamata Lella.
Ha imparato a guidare all’età di 13 anni ed il suo amore per le corse automobilistiche si è coronato con il Gran Premio di Spagna nel 1975. Dopo aver tentato di qualificarsi l’anno precedente in Gran Bretagna senza successo, ritenta in Sudafrica dove però è costretta a ritirarsi; si presenta quindi l’occasione di partecipare nel circuito di Montjuic. Fu un momento tragico che ancora oggi ricordiamo con rammarico: prima dell’evento, i piloti avevano contestato le norme di sicurezza appartenenti al circuito poiché non rientravano negli standard, ma nonostante questo si decise di correre ugualmente. Dopo 24 giri, Rolf Stommelen finì contro la platea e causò un incidente che coinvolse quattro persone, ma si decise di dichiarare bandiera rossa soltanto qualche giro dopo. La gara terminò così con Jochen Mass, ma la vittoria più grande è stata portata a casa proprio da Maria Grazia Lombardi che si è classificata sesta: a tutti i piloti in gara venne assegnato mezzo punto e Lella fu ufficialmente la prima, ed unica, tra le donne nella Formula 1 a ricevere dei punti.
Nel corso degli anni la storia delle donne nella Formula 1 ha visto soltanto altre tre figure che però hanno varcato il palcoscenico automobilistico soltanto per poco.
Iniziamo con Divina Galica: la sua breve carriera ha inizio negli anni ‘70 quando partecipa ad una gara automobilistica di beneficenza e si appassiona al mondo dei motori e, nel 1976 al Gran Premio di Gran Bretagna, corre accanto a Maria Grazia Lombardi. Successivamente prende parte ad altre competizioni ma con scarsi risultati con la conseguente decisione di abbandonare la Formula 1.
Desiré Wilson partecipa al Gran Premio di Gran Bretagna nel 1980 con una Williams, ma non riesce a qualificarsi; corre anche successivamente al circuito in Sudafrica, decidendo però di continuare la sua carriera in Formula Cart.
Il nome che chiude la lista delle donne nella Formula 1 è quello di Giovanna Amati: prende parte alla Formula 1 per la prima volta nel 1992 come secondo pilota della Brabham; in seguito a tre fallimenti nel qualificarsi nelle prime gare della stagione viene sostituita da Damon Hill, continuando però la sua carriera di pilota ottenendo dei buoni risultati alla SportsRacing World Cup SR2 (1999).
Oggi si cerca di dare maggiori possibilità alle donne nella Formula 1 con tante iniziative, tra cui l’istituzione di categorie come la W Series: l’obbiettivo è fornire l’occasione alle aspiranti donne pilote di gareggiare con un bagaglio di esperienza che possa equiparare quello della controparte maschile.
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