La storia dell’Alfa Romeo risale agli inizi del secolo scorso, appena quattro anni prima dello scoppio della Grande Guerra; nasce infatti a Milano, precisamente il 24 giugno 1910. Inizialmente, A.L.F.A. era un acronimo che stava per “Anonima Lombarda Fabbrica Automobili”; divenne “Alfa Romeo” solo dopo l’acquisizione della società da parte di Nicola Romeo nel 1918. Fu venduta al gruppo Fiat nel 1986, dopo essere appartenuta all’Istituto per la Ricostruzione Industriale per lungo tempo, e fece quindi parte anche di FCA dal 2014 e del gruppo Stellantis dal 2021.
Vediamo ora le principali innovazioni che l’Alfa Romeo ha apportato al settore automobilistico
Fin da quando è nato, il brand di Arese ha realizzato vetture da strada e concept car che hanno ormai segnato la storia del design dell’industria automobilistica italiana, oltre che influenzato quella mondiale. Dal punto di vista tecnologico, l’Alfa Romeo è considerata fra le case più all’avanguardia e pionieristiche del panorama automobilistico globale grazie alle innovazioni che hanno esordito sulle sue automobili, per affermarsi poi come dogmi nell’industria automobilistica mondiale. Per citarne alcuni esempi:
- la distribuzione con doppio albero a camme in testa, anche chiamata distribuzione bialbero;
- l’introduzione della struttura a monoscocca sulla 1900, che riduceva il peso della vettura e i suoi costi, nonché donava una maggiore rigidità strutturale;
- il variatore di fase, tecnologia ideata da Alfa che verrà applicata unanimemente dagli altri costruttori di automobili, montata per la prima volta nella storia nel 1980 sulla Spider Duetto;
- il cambio robotizzato Selespeed (contrazione di selettore di velocità) di origine Fiat, utilizzato per la prima volta sulla 156, che ha rappresentato il primo cambio manuale automatizzato mai montato su una vettura di serie. La stessa 156 è stata anche la prima autovettura al mondo a montare un motore turbodiesel common rail. Anche questa tecnologia si è poi diffusa sui modelli diesel di quasi tutte le altre case automobilistiche.
Oltre alle autovetture, l’Alfa Romeo ha anche prodotto veicoli commerciali, mezzi pubblici, materiale rotabile, e sia motori marini che aeronautici. All’inizio degli anni settanta, al culmine della capacità manifatturiera, la forza lavoro dell’azienda sfiorava quasi i 29 000 dipendenti, distribuiti nei tre stabilimenti produttivi dell’epoca di Arese, Pomigliano d’Arco e Portello.
La storia del logo Alfa Romeo
Fin dal principio della storia dell’Alfa Romeo, l’azienda scelse come emblema un logo circolare verticalmente suddiviso in due parti. Sul lato sinistro è presente lo stemma di Milano, la croce rossa in campo bianco, simbolo medievale del comune, mentre sul settore destro è raffigurato il serpente visconteo, il cosiddetto “Biscione“. Le uniche modifiche hanno riguardato il settore circolare esterno, e sempre per occasioni speciali come: la corona d’alloro aggiunta nel 1925 in ricordo della vittoria dell’Alfa Romeo P2 al primo Campionato mondiale di automobilismo della storia, dopo la vittoria della Repubblica al referendum del 2 giugno 1946 e col lancio della nuova Alfa Romeo Giulia nel 2015 in concomitanza col 105° anniversario della fondazione del marchio lombardo.
Curiosità sulla storia dell’Alfa Romeo
La casa del Biscione ha partecipato con successo a differenti categorie di competizioni automobilistiche. Nel 1950 e nel ‘51 ha conquistato le prime due edizioni del Campionato mondiale di Formula 1. Nel ‘75 e nel ‘77 si è invece aggiudicata il Campionato del mondo Sportprototipi. Persino la Scuderia Ferrari ha esordito nelle competizioni a bordo di vetture Alfa Romeo.
Il culto dell’Alfa ha avuto un impatto sugli appassionati di motori tale da spingerli a convertirsi in “Alfisti”, termine che nacque durante gli anni cinquanta in seguito al debutto della Giulietta, e che vuole fare riferimento a tutti quegli appassionati e quei fanatici del brand milanese, alcuni fra i quali sono diventati celebri. Un esempio classico è il personaggio di Paolo Bitta, uno dei protagonisti principali della sitcom italiana “Camera Caffè”, interpretato da Paolo Kessisoglu, che non può fare a meno di condividere esplicitamente il suo amore e la sua passione nei confronti dell’Alfa Romeo.
Fonte dell’immagine in evidenza: Ivan Radic, CC BY 2.0 via Wikimedia Commons