Il Kendo ha lo scopo di disciplinare il carattere umano attraverso i principi della katana (spada). Il kendo della spada è un arte marziale giapponese e chi lo pratica indossa un’armatura protettiva usando poi spade di bambù per colpirsi. Si può considerare simile alla scherma occidentale . Le virtù del Kendo sono tre e rappresentano lo spirito di questo sport. Sono associate ad un colore: il rosso é la saggezza, il blu è l’umanità, il bianco è il coraggio.
Il kendo è legata alla cultura giapponese, è insegnato nelle scuole ed é molto diffuso tra persone di età diversa. Nel rispetto delle virtù del kendo è praticato anche dalle forze di polizia, infatti molti dei maestri principali ed atleti sono ufficiali di polizia. Il kendo è legato al samurai Miyamoto Musashi e in suo onore è stato costruito un palazzo nella città di Mimasaka, dove si pratica il kendo. In questo palazzo si incontrano regolarmente le diverse scuole di kendo e le competizioni sono sia a livello nazionale che internazionale. Le armature sono costruite artigianalmente e fanno parte di una tradizione antica.
I praticanti si chiamano kendoka e gli allenamenti chiamati keiko prevedono incontri anche tra uomini e donne. Può essere praticato dall’età di 5 anni fino agli 80 anni, grazie all’armatura e soprattutto grazie all’assenza di contatti fisici violenti e conseguenti cadute. Il kendo non è considerato una tecnica di combattimento ma un percorso di crescita, chi viene colpito infatti è grato all’avversario perché è riuscito a trovare i suoi punti deboli. L’incontro avviene in un dojo, ampia stanza con parquet in cui vanno assolutamente rispettate le virtù del kendo. Inizia e finisce con un triplice saluto. Si passa poi ad un breve riscaldamento.
Dopo ci sono i suburi, 5 esercizi di riscaldamento con lo “shinai”. Alla fine si passa la pratica de “ji-geiko”, che non va praticato come combattimento da gara, dunque senza agonismo e ricerca del punto ad ogni costo. Un colpo valido corrisponde ad un punto, ippon. La validità dei colpi è giudicata dagli arbitri, che normalmente sono tre, anch’essi sono praticanti di alto livello. Nel kendo solo alcune parti del corpo sono un bersaglio valido: la testa, i polsi, i fianchi, la gola.
Il “kiai” è il grido che fa rilasciare l’energia nel momento dell’attacco. I principianti cominciano col gridare il nome del bersaglio da colpire. Lo strumento base del kendo e lo “shinai”, che rappresenta la katana, che é costituito da tre stecche di bambù avvolte da parte in pelle. La variante più moderna dello “shinai” è realizzata in fibra di carbonio. Il “bogu” é l’armatura che protegge le parti del corpo che vengono colpite. Il”bogu”comprende un elmo con griglia metallica per proteggere il volto; Un “kote” che protegge le mani; Un “do” che protegge il busto; un “tare” che protegge inguine e gambe. Il kendo è praticato in gran parte del mondo, ma soprattutto in paesi fortemente legati con il Giappone e le sue tradizioni.
Praticando questo sport quindi si ha la possibilità di assumere le virtù del kendo che permettono di diventare una persona migliore e rispettosa nella società.
Fonte immagine: Wikipedia