Il mondiale in Qatar si tiene in un Paese in cui i diritti umani vengono negati, l’omosessualità è considerata un crimine e la parità di genere non esiste.
Il mondiale in Qatar si è svolto dal 20 novembre al 18 dicembre 2022. Una cerimonia di luci e colori ha accolto la parata di campioni pronti a sfidarsi per il trofeo più ambito nel mondo del pallone, ma che non è bastata a stemperare l’ondata di polemiche legate alla scelta di tenere l’evento in un Paese in cui i diritti umani vengono continuamente negati, in cui l’omosessualità è considerata un crimine e la parità di genere non esiste neanche come argomento di dibattito.
L’anomalia del mondiale in Qatar comincia con la tempistica: l’appuntamento è stato convocato in autunno perché in estate le temperature qatariote non lo avrebbero consentito, stravolgendo i calendari dei campionati nazionali in pieno svolgimento, e creando innumerevoli problemi per tutti, dagli addetti ai lavori ai tifosi.
L’ex numero uno della FIFA Blatter si è assunto le responsabilità ammettendo che all’epoca l’organo di governo del calcio mondiale commise un grave errore. Più che errore, è di corruzione che si dovrebbe parlare, almeno secondo le numerose inchieste in corso che cercano di fare piena luce sui criteri e le procedure valse all’emirato l’assegnazione del mondiale in Qatar.
Il mondiale in Qatar è stato ospitato da un Paese grande più o meno quanto metà della Lombardia, e con meno di 3 milioni di abitanti, si parla della nazione più piccola ad aver mai ospitato la Coppa del Mondo, un evento logisticamente complesso, che attira un numero enorme di visitatori e richiede grandi e varie infrastrutture per accoglierli.
Per farsi trovare pronto al fischio d’inizio del mondiale in Qatar, il governo si è rivolto ad una massiccia popolazione di lavoratori migranti, che costituiscono il 90% circa della sua forza lavoro, per costruire stadi, hotel e autostrade.
Nel 2021, un’indagine del quotidiano britannico The Guardian ha rivelato che dall’assegnazione del mondiale nel 2010, più di 6500 lavoratori migranti provenienti da Bangladesh, India, Nepal, Sri Lanka e Pakistan erano morti a causa delle condizioni di lavoro disumane a cui erano costretti nei cantieri. Numeri che coincidono con quelli contenuti nei report dell’ONU che hanno messo in luce anche i danni e il fortissimo impatto ambientale riconducibili al mondiale in Qatar.
Il mondiale in Qatar è il più costoso di sempre?
Con la cifra record di 220 miliardi spesi, il mondiale in Qatar sarà quello più costoso di sempre. La cifra è infatti superiore alla somma di tutte le rassegne iridate realizzate fino a quella del 2018 e di 15 volte superiore a quella del Mondiale brasiliano del 2014.
Per sostenere costi così imponenti il prezzo dei biglietti è sensibilmente aumentato rispetto all’ultimo mondiale in Russia. In generale, la FIFA mira a generare un valore di 500 milioni di dollari dai diritti di ospitalità e dalla vendita dei biglietti da tutti gli otto stadi del mondiale in Qatar.
Fonte immagine: Calcio Fanpage.it