Praticare il Tai Chi: l’origine e l’evoluzione dell’arte marziale cinese

Praticare il Tai Chi: l'evoluzione dell'arte marziale cinese

Praticare il Tai Chi, l’antica arte marziale cinese,  produce notevoli benefici sia di carattere fisico che mentale, essa nasce durante il tredicesimo secolo, ma ha avuto una lunga evoluzione. 

L’origine e la leggenda

L’origine viene attribuita al monaco taoista Chang San Feng, vissuto nel tredicesimo secolo. Secondo la leggenda il monaco apprese l’arte marziale in seguito alla visione del combattimento tra una gru e un serpente. Il serpente riuscì a vincere il duello senza opporre forza ma con le movenze morbide e circolari del suo corpo. Le prime notizie documentate risalgono al 1800, in quanto il Tai Chi veniva insegnato ai membri della nobile famiglia Chen. La diffusione però avvenne solo quando Yang Lu Chan, un generale fintosi servitore della famiglia, apprese l’arte e decise di fondare una scuola a Pechino. Grazie alla sua tecnica riuscì a sfidare molti maestri marziali e venne soprannominato “l’imbattibile”. Il terzo figlio si mosse nei grandi centri della Cina per praticare il Tai Chi, riuscendo a diffondere l’arte in tutto il Paese. Probabilmente da questo momento l’arte marziale prese il nome di Tai Chi Chuan.

Da cosa è caratterizzato il Tai Chi Chuan?

Gli stili originari sono dunque quelle delle famiglie Yang e Chen, a partire dai quali però si diffusero gli stili di altre famiglie. Ad oggi i principali, oltre allo Yang e Chen, sono anche lo stile Wu Hao, lo stile Sun e lo stile Wu. Le movenze sono caratterizzate da forte flessibilità, movimenti circolari e sinuosi, che variano in continuazione. Ma da arte marziale iniziò a mutare la sua funzione fino ad avere uno scopo terapeutico e psicosomatico; si cercò di rendere i movimenti più semplici in modo da poterlo insegnare a sempre più persone, facilitandone l’apprendimento. Ad oggi il Tai Chi Yang è la forma di Tai Chi più conosciuta e praticata a livello internazionale, formato da 24 movimenti.

I principi del Tai Chi 

Il Tai Chi non si basa soltanto sui principi pratici e la tecnica che ne deriva, ma anche sui principi spirituali, di connessione con il Dao, di unione con la natura e ricerca di purezza. Gli esercizi, dunque, sono volti a migliorare sé stessi, la consapevolezza di sè, e di conseguenza si ottiene una struttura fisica in cui tutte le parti del corpo sono in sinergia durante il movimento.

I benefici di praticare il Tai Chi

Praticare il Tai Chi correttamente permette di ottenere diversi risultati, sia di carattere fisico che mentale. Fra i tanti benefici fisici, l’esercizio aiuta a migliorare la flessibilità, la postura e a rafforzare i muscoli. Per questo motivo, è indicato soprattutto per gli anziani o per chi ha una vita sedentaria poiché previene gli infortuni e aiuta a migliorare l’equilibrio e la coordinazione. Inoltre, non solo favorisce la salute del cuore attraverso una buona circolazione del sangue e la riduzione della pressione sanguigna, ma rafforza anche il sistema immunitario, prevenendo malattie e infezioni. Dal punto di vista psichico, invece, il Tai Chi promuove la salute mentale riducendo lo stress e combattendo l’ansia e la tensione nel corpo. Ciò facilita il sonno e migliora la concentrazione, l’umore e in generale la qualità della vita.

Come si è evoluto fino ai giorni d’oggi?

Ad oggi il Tai Chi è diventato molto popolare e si è diffuso anche in molte scuole occidentali, in cui viene insegnato non solo come arte marziale, ma anche come esercizio meditativo e fisico.
Con il passare degli anni gli esercizi sono diventati sempre più semplici da eseguire, e molti decidono di praticare il Tai Chi all’aperto, nelle piazze o nei parchi. Non di rado, infatti, si incontrano persone, da sole o in gruppo, che nei parchi pubblici eseguono delle movenze così sinuose da sembrare una danza, in totale sintonia ed equilibrio con la natura circostante.

Fonte immagine in evidenza: Freepik

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