Proprietari italiani nel calcio: quali sono quelli di Serie A
Negli ultimi anni compagnie internazionali sono piombate nella nostra penisola per acquisire le società italiane di calcio più importanti, tra cui Inter, Milan e Roma. È quindi vero che i nostri club di calcio italiani si stanno internazionalizzando anche dal punto di vista societario? Scopriamo quali sono i proprietari italiani di società che prendono parte alla nostra Serie A.
Proprietari italiani nel calcio: Cagliari
La squadra del capoluogo sardo, militante nella Serie A, appartiene alla Fluorsid Group S.r.l. dal 2014. Il settore principale della proprietà del casteddu, infatti, nasce come un business di estrazione di fluorite. Solo agli inizi degli anni duemila, con l’arrivo in società di Tommaso Giulini, figlio del fondatore Carlo Enrico, la società inizia ad espandersi fino ad entrare nel mondo dell’intrattenimento sportivo. Sotto la guida del presidente Giulini il Cagliari è riuscito ad aggiudicarsi un titolo di Serie B, al termine della stagione 2015-2016.
Empoli
Tra i proprietari italiani nel calcio spicca la figura di Fabrizio Corsi, presidente dell’Empoli Calcio. Corsi, appartenente ad una famiglia di imprenditori toscani specializzati nell’industria della pelle e dell’alta moda, entra a far parte del consiglio di amministrazione del club azzurro, avvicinandosi per la prima volta al mondo del calcio. Nel 1991, ad appena trentun anni, Fabrizio Corsi diventa il presidente della squadra toscana, portandola in pochi anni dalla Serie C alla Serie A. Sotto la sua guida, l’Empoli è riuscito nella grande impresa di qualificarsi per una competizione europea durante la stagione 2006-2007.
Hellas Verona
Se è vero che l’opera più famosa della bella Verona è stata composta dal drammaturgo inglese William Shakespeare e quindi uno “straniero”, la presidenza della società calcistica scaligera è invece tutta made in Italy. Nel 2012, infatti, l’attuale presidente Maurizio Setti, dopo un’esperienza a Carpi ed una a Bologna, decise di rilevare l’80% delle azioni dall’allora presidente Giovanni Martinelli. Nel 2013 completò l’acquisto del club tramite il gruppo Seven S.r.l. (che controlla in maniera più o meno diretta la società Antress Industry, sempre appartenente a Setti, specializzata nell’ambito della moda). Sotto la sua guida, l’Hellas Verona non è ancora riuscito a vincere un titolo o ad ottenere piazzamenti di rilievo.
Juventus
Non poteva mancare nella lista dei proprietari italiani del calcio, la dinastia più vincente di sempre nel nostro massimo campionato. La famiglia Agnelli, proprietaria di un’infinità di marchi e gruppi (tra cui Stellantis e Ferrari) tramite la Exor N.V., è senz’ombra di dubbio la presidenza di carattere familiare più rinomata del calcio italiano, essendo proprietaria della Juventus F.C.. Con una tradizione secolare che va avanti dal 1923, i bianconeri, sotto la proprietà degli Agnelli, sono riusciti ad aggiudicarsi un totale di 35 scudetti, una Serie B, 15 Coppe Italia, 9 Supercoppe italiane, una Coppa delle Coppe, 2 Champions League, 3 Coppe UEFA, 2 Supercoppe UEFA, 2 Coppe Intercontinentali ed una Coppa Intertoto. Solo nel 2023, la presidenza effettiva del club, per questioni finanziare e societarie, è stata affidata ad uno degli uomini di punta della Exor, non appartenente direttamente agli Agnelli, ovvero Gianluca Ferrero.
Lazio
All’alba degli anni Duemila a causa dei problemi finanziari del gruppo agroalimentare Cirio, il presidente di quest’ultima nonchè presidente della Lazio, Sergio Cragnotti abdica in favore dell’imprenditore Claudio Lotito che sbarca nel mondo del calcio professionistico acquisendo il club capitolino e salvandolo dalla bancarotta. Il presidente romano dal 2004 è riuscito ad affermarsi nel campionato italiano, consolidando la Lazio come uno dei dieci migliori club della Serie A. Sotto la sua presidenza, infatti, le aquile capitoline hanno conquistato 4 Coppe Italia e 3 Supercoppe italiane.
Lecce
Dopo il primo decennio del 2000 estremamente difficile per il club salentino, retrocesso nella Lega Pro per illecito sportivo nel 2011, il club ritorna alla rivalsa dopo l’acquisto nel 2017 da parte di un gruppo di soci locali, guidati dal presidente e avvocato Saverio Sticchi Damiani. Una realtà interessante quella del Lecce, che punta a consolidarsi nella massima serie italiana. Sotto la guida di Sticchi Damiani il club salentino è riuscito a vincere una Serie C ed una Serie B.
Monza
Anche i brianzoli, attualmente, staccano un pass tra i proprietari italiani nel calcio. Nel 2018 la Famiglia Berlusconi, tramite la Fininvest S.p.A., detiene la totalità delle azioni societarie con a capo Paolo Berlusconi, figlio dell’ex presidente Silvio. Dopo i numerosi successi nazionali, europei ed internazionali in qualità di presidente dell’ A.C Milan, Silvio Berlusconi non poteva di certo rimanere lontano dai campi da calcio, motivo per cui, decide di far assaporare anche al Monza la gioia della Serie A. Sotto la guida della presidenza Berlusconi, la squadra brianzola riesce ad ottenere, per la prima volta nella sua storia, la qualificazione per la massima lega italiana.
Napoli
Se dopo trentatré anni consecutivi di Serie A arriva il declino del Napoli, culminato nel fallimento del 2004, l’imprenditore romano della Filmauro S.r.l. Aurelio De Laurentiis fa un lavoro eccezionale che culmina, sempre dopo trentatré anni dalla volta precedente, con la vittoria del terzo scudetto. De Laurentiis, infatti, rileva il marchio della società riuscendo a far risalire la china al club partenopeo che in appena tre anni riporta l’allora Stadio San Paolo (oggi Stadio Diego Armando Maradona) nella lista dei campi ufficiali della Serie A. La fame di gloria, spinta da una piazza come quella napoletana, portano la società a collezionare successi societari e calcistici, imponendosi come una delle realtà del calcio italiano ed europeo.
Torino
Storia simile alla precedente tocca al Torino, che nel 2005 raggiunge il fallimento dopo un’epoca di gloria. L’allora presidente Cimminelli incapace di gestire i problemi finanziari che attanagliavano il club del capoluogo piemontese, relegò il club all’esclusione dalle competizioni ufficiali. Poco più tardi, Urbano Cairo indossò i panni del salvatore, riuscendo a riportare il Torino nella massima serie al termine della stagione 2005-2006. Durante la gestione Cairo, tramite la U.T. Communications S.p.A., il club granata non è mai riuscito a vincere un trofeo, rimanendo, però, una delle realtà più stabili del calcio italiano.
Udinese
L’ultimo club militante in Serie A che vanta una proprietà italiana è il club friulano. Nel 1986 la Famiglia Pozzo, con l’allora presidente Giampaolo, riesce ad acquistare l’Udinese ed entrare nel mondo del calcio. Nonostante nei primi decenni di ottima gestione, il presidente alla guida di un gruppo di investitori si ritrova in problemi finanziari, arrivando a scoprire, in maniera del tutto casuale, che il proprio club era stato messo in vendita. Nonostante le difficoltà e le dimissioni di Giampaolo Pozzo, la famiglia Pozzo non si arrende e riesca a risalire la china, dimostrando di essere, nei decenni successivi, una società lungimirante e con una certa stabilità finanziaria riuscendo addirittura a detenere uno stadio di proprietà, l’attuale Bluenergy Stadium.
Fonte immagine: Wikimedia Commons