Alfonso Sastre e il teatro spagnolo del dopoguerra

Alfonso Sastre

Alfonso Sastre, drammaturgo scomodo, controverso nel suo pensiero politico, è indubbiamente una delle personalità teatrali più influenti della seconda metà del Novecento.

Alfonso Sastre: chi era

Nato a Madrid, Alfonso Sastre ebbe una carriera teatrale tanto peculiare quanto importante nel corso della storia del teatro spagnolo, durante la seconda metà del secolo scorso. La sua figura è associata a un gruppo d’intellettuali conosciuto in Spagna come ‘La generazione del ’50’. Alcune delle opere di Sastre furono tradotte e messe in scena anche in Italia, Paese in cui viaggiò spesso.

I suoi inizi furono, in un certo senso, rivoluzionari, se si prende in considerazione il contesto sociale e politico dei suoi primi tentativi teatrali; parliamo della Spagna franchista degli anni ’40, la sua figura fu infatti caratterizzata dall’impegno politico anti-franchista e di sinistra.
Riguardo alle ragioni che lo spinsero allora a scrivere, sosteneva di voler porre fine alla rigidità del cosiddetto ‘teatro borghese’ del momento.

Alfonso Sastre: gli esordi con Arte Nuevo

Per questo motivo, Alfonso Sastre co-fondò nel 1945, in un caffè di Madrid, Arte Nuevo, un gruppo teatrale  formato da giovani “smaniosi” di voler capovolgere tutto.
Nel gruppo, insieme ad Alfonso Sastre, troviamo Medardo Fraile e Alfonso Paso – con i quali aveva già firmato alcuni pezzi che non furono mai eseguiti in anteprima – etc.
Il gruppo non durò più di cinque anni, a causa sia di difficoltà economiche ma soprattutto per motivi di incomprensione. Tuttavia, l’esperimento suscitò abbastanza interesse tra il pubblico universitario più anticonformista e tra alcuni critici della stampa tradizionale; si cominciò quindi a riconoscere che era possibile in Spagna fare un altro tipo di teatro, più intellettualizzato, più aperto alle influenze europee, che non aveva nulla a che fare né con il folklorismo, né con la staticità alla quale il pubblico era abituato.
Tuttavia, in ambito teatrale, fu principalmente Alfonso Sastre che continuò a scrivere, firmando opere rivoluzionarie e controverse come ‘Cargamento de sueños’, ‘Escuadra hacia la muerte’, la sua opera più famosa che lui stesso definì un grido di protesta contro l’incombente prospettiva di una nuova guerra mondiale, ‘La gagaza’, sull’autoritarismo all’interno della famiglia, ‘En la red’, che tocca il tema dell’indipendenza algerina e ‘Ufficio delle tenebre’ dove denuncia i vantaggi e l’immoralità dei potenti.

Alfonso Sastre: le opere teatrali più famose

Alfonso Sastre scrisse più di 50 opere, con le quali vinse premi come il Teatro Nazionale, la Letteratura Drammatica Nazionale o il Max de Honor. Tra le più rilevanti citiamo:

Cargamento de suenos: opera in un atto unico, fu presentata durante la seconda stagione teatrale di Arte Nuevo (1947-48) all’Istituto Ramiro de Maeztu de Madrid. Le opere scritte da Alfonso Sastre e i drammaturghi di Arte Nuevo aderirono al limite di un atto unico soprattutto per ragioni di natura estetica, ossia di fare un “teatro sintetico, breve”, caratteristica che non era usuale in Spagna ed era vista come un elemento di modernità.

Escuadra hacía la muerte: ebbe la prima nel Teatro María Guerrero a Madrid nel 1953 e fu una prima molto speciale, poiché non era mai accaduto che il lavoro di un nuovo autore raggiungesse il successo e il riconoscimento che ebbe. Alfonso Sastre aveva 25 anni quando cominciò a scrivere l’opera e 27 quando la presentò in anteprima. Le tre rappresentazioni che ebbero luogo (il 18, 22 e 24 marzo di quell’anno), quando normalmente in quei casi si sarebbe trattato di una singola sessione, testimoniarono il successo ottenuto. Va aggiunto che, nel 1953, Sastre non aveva ancora terminato il servizio militare e che terminò gli studi in Filosofia e Lettere poco dopo la prima in questione. Il successo di Escuadra hacia la muerte fu ciò che lo incoraggiò a scrivere.

En la Red: scritta nel 1959 e portata in scena a Madrid nel 1961, fu successivamente bandita in Spagna. Racconta l’angoscia e la tensione della clandestinità di due terroristi, Celia e Pablo, prima dell’arrivo della polizia. Nonostante abbiano opposto resistenza, alla fine vengono entrambi catturati.
Durante le rappresentazioni di questo spettacolo, fu fermato dalla polizia e il suo teatro fu accusato di essere un manifesto di richiesta di amnistia per i prigionieri politici.

Sebbene il suo sia sempre stato definito ‘teatro sociale’ Alfonso Sastre non smise mai di essere sperimentale e di cercare una commistione di linguaggi che andavano ben oltre il testo. Il suo è soprattutto un teatro esistenziale che scava nell’angoscia umana, nella paura e nel senso di colpa, pertanto, può essere un po’ difficile da comprendere. Ma è innegabile che la sua originalità abbia fatto da apripista a molte altre originalità successive.

Fonte immagine: Pixabay

A proposito di Costantino Gisella

Sono nata a Napoli nel 1977 e sono cresciuta con la musica di Pino Daniele, i film di Massimo Troisi e il Napoli di Maradona. Ma non sono mai stata ferma e infatti metà del mio cuore e’ nel Regno Unito dove ho vissuto per svariati anni. Dopo l’esperienza all’estero, ho deciso di iscrivermi all’ Università di Napoli “L’Orientale” (sono laureanda in Lingue e Culture dell’Europa e delle Americhe) per specializzarmi in quella che è la mia passione più grande: la letteratura anglo-americana. Colleziono dischi in vinile, amo viaggiare e non rientro mai da un posto senza aver assaggiato la cucina locale perché credo che sia il modo migliore per entrare realmente in contatto con culture diverse dalla mia.

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