Cassandra di Laura Angiulli, recensione
Cassandra, la famosa fanciulla della mitologia greca, rivive sul palco della Galleria Toledo grazie alla tragedia di Laura Angiulli.
Cassandra è il dramma teatrale – costituito da un unico atto – diretto da Laura Angiulli con protagoniste Alessandra d’Elia, Caterina Spadaro e Caterina Pontrandolfo. Enzo Moscato ha contribuito alla stesura della tragedia, la quale è stata messa in scena al Teatro Stabile di Innovazione Galleria Toledo di Napoli nel weekend da venerdì 17 a domenica 19 novembre.
Cassandra, la trama della tragedia che riscrive e reinterpreta il patrimonio mitologico-culturale classico
Cassandra racconta la famosa tragedia del popolo troiano, sconfitto dagli Achei grazie allo stratagemma del cavallo di legno ideato da Ulisse. Tra le rovine della gloriosa città-stato dello Stretto dei Dardanelli, Cassandra e due donne narrano i fatti antecedenti e contemporanei alla caduta di Ilio. La protagonista, a causa della sua eccessiva bellezza, era stata minacciata dal Dio Apollo, il quale avrebbe voluto giacere con lei; ma, dopo essersi ribellata e aver chiesto protezione della propria verginità ad Atena ed Ecate, scopre di poter prevedere il futuro e annuncia di una terribile catastrofe per Troia.
In seguito alla fuga di Elena e Paride, gli Achei si riuniscono e dichiarano guerra alla città-stato. Una guerra lunga dieci anni iniziata con il sacrificio di Ifigenia, la figlia di Agamennone uccisa per placare le tempeste, e arrivata al culmine della ferocia con l’uccisione del principino Troilo e del valoroso e nobile Ettore, avvenuti per mano di Achille. Proprio per tale motivo, Cassandra lo cita con l’epiteto “la Bestia”, in quanto è responsabile dello spargimento di sangue dei guerrieri di Ilio per i campi di battaglia.
Il dramma di Troia dopo l’ingresso degli Achei in città, un racconto che si rifà alle fonti poetiche del passato e quelle recenti
L’opera parte da alcuni presupposti stilistici della tragedia greca, ma sceglie di esprimersi con un percorso diverso tipico del teatro contemporaneo. Il numero di personaggi è ridotto, l’atto violento non è mai messo in scena e il coro aiuta gli spettatori a collocare l’avvenimento nel tempo e nello spazio, proprio come nella produzione tragica classica. Cassandra di Laura Angiulli potrebbe vantare come influenze i seguenti modelli: i romanzi Il canto di Calliope di Natalia Hayes e Cassandra di Christa Wolf, ed infine Le Troiane di Euripide.
Abbandonando il mondo degli eroi, delle grandi imprese e delle divinità litiganti per le due fazioni; Angiulli e Moscato sfruttano il personaggio di Cassandra come narratore di una tragedia creduta impossibile da avverarsi. I Troiani sono fieri delle proprie mura e fiduciosi dei propri soldati, amano il loro sovrano Priamo, il quale si rivela saggio e prudente, nonostante l’anzianità che limita i gesti motori, e acclamano Ettore come un vero e proprio paladino della città. Dalle altre sponde dell’Egeo emergono invece gli Achei, guerrieri formidabili e coraggiosi ma troppo feroci agli occhi dei Troiani, i quali credono che sia possibile sconfiggerli.
Immaginare le rovine di Troia e il dolore della protagonista
La scena è costituita da un palcoscenico spoglio, un telo nero è lo sfondo di un paesaggio macabro e alcuni blocchi di mattoni bianchi rappresentano le rovine troiane. Cassandra e le altre donne vestono abiti neri, simbolo del lutto del proprio popolo sconfitto con la forza e con l’inganno, di una città saccheggiata, di ragazzini e fanciulle portate dall’altro lato del mare come schiavi. Uno scenario bellico spaventoso, dove la ferocia non ha risparmiato nessuno. Pontrandolfo, che interpreta la seconda donna accompagnatrice di Cassandra, si esibisce in diversi canti usando l’antico greco oppure il dialetto napoletano. La prima lingua vuole dare un’impronta epica alla vicenda; la seconda, invece, serve a raccontare la rassegnazione della protagonista davanti ad eventi che può prevedere ma non fermare, in quanto nessuno le dà fiducia.
Cassandra di Laura Angiulli, uno spettacolo con ottime interpretazioni ma penalizzato dal singolo atto e dall’ambizione
Cassandra di Laura Angiulli è una revisione teatrale di molti miti e del patrimonio culturale degli antichi popoli della Grecia in un contesto contemporaneo e postmoderno. La vicenda è molto semplice nonostante le ambizioni dello spettacolo, il quale vuole confrontarsi con una determinata tradizione per offrire un punto di vista diverso della tradizione letteraria, ossia quello delle sconfitte. Le tre protagoniste sono incredibili e rappresentano l’aspetto migliore dello spettacolo, in quanto riescono a trascinare gli spettatori in un’epoca lontanissima, quella dell’epica omerica e a esprimere il proprio dolore, il pianto e la rabbia.
Cassandra si rivela un dramma molto ambizioso, il quale necessita di più atti e della possibilità di approfondire meglio il retroscena di molti personaggi, altrimenti il rischio è quello di un generico appiattimento conforme a troppi recenti romanzi che rileggono i miti del passato.
Fonte immagine di copertina per l’articolo “Cassandra di Laura Angiulli “: si ringrazia il Teatro Stabile di Innovazione Galleria Toledo