Cazzimma&Arraggia è il nuovo spettacolo di Fulvio Sacco e Napoleone Zavatto, con Fulvio Sacco e Errico Liguori, in scena al Piccolo Bellini di Napoli dal 26 dicembre al 9 gennaio.
Un’impresa impossibile
Chiusi in una stanza d’albergo a Barcellona da 59 giorni, due dirigenti del Calcio Napoli aspettano la notizia che confermi «la più grande impresa manageriale e sportiva del XX secolo: l’acquisto di Diego Armando Maradona». Tra bottiglie di sambuca, tazzine di caffè scadente e partite di carte a tempo perso pur di riempire il vuoto di un’attesa snervante, tentano di realizzare un sogno che fin da subito è classificato come impossibile dal momento che i soldi per acquistare un tale campione non ci sono, a differenza della storica avversaria Juventus, che detiene un monopolio economico importante. Ma i due dirigenti non si perdono d’animo: se non hanno abbastanza soldi per fare la storia del calcio di Napoli, dalla loro parte hanno tanta Cazzimma e Arraggia. Questo basta per un finale sorprendente.
Cazzimma&Arraggia: «come si realizzano i sogni?»
È l’interrogativo che si pongono i due attori-autori mentre valutano cosa proporre al pubblico a teatro. E la risposta è stata la riscrittura in chiave contemporanea di uno degli eventi storici di Napoli: l’arrivo di Maradona, il coronamento di un sogno collettivo. A riempire la scena è una città che tenta un’impresa del tutto improbabile, desiderosa di riscattare il suo non essere, per una volta, una colonia del nord: è questa Napoli che attraverso i due protagonisti si mette alla prova con quella che si può definire parodisticamente un’epopea. Si realizza, quindi, «un’epica commedia» in cui due comuni dirigenti tentano il tutto per tutto, portando a compimento, tra lo scetticismo della gente e la rassegnazione al non essere abbastanza, un obbiettivo così tanto agognato da tutto il popolo napoletano.
Non è da poco assistere ad uno spettacolo che realizzi sul palcoscenico ciò che si è prefissato di fare. Cazzimma&Arraggia mantiene fede a quanto si può ben leggere nella sinossi, mettendo in scena un’opera lineare che proprio nella sua semplicità ha il suo punto di forza: una semplicità per niente banale che con delicatezza mira ad emozionare il pubblico. E ci riesce, riportando in auge un tempo mitico fatto dei corpi ancora vivi di grandi campioni che i più grandi possono ricordare con commovente nostalgia, ma che anche i più giovani hanno l’opportunità di immaginare in modo più tangibile, non più soltanto attraverso vecchie parole impolverate. La gioventù attuale, che è cresciuta con i racconti di anziani e adulti per i quali Maradona ha significato acquistare importanza su una scena in cui per il Sud non c’era spazio, ha fatto suo quel desiderio di riscatto e vi si immedesima continuando a portarlo avanti con un’energia di fuoco. Ed è questa stessa linfa vitale che Cazzimma&Arraggia dona al pubblico, con una scenografia vintage, battute brillanti e l’incedere di un ritmo vivacemente travolgente.
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