Con David, spettacolo scritto e diretto da Joele Anastasi in scena dal 25 Novembre al 5 Dicembre, torna sul palcoscenico del Teatro Bellini la compagnia di Vuccirìa Teatro; un ritorno che è ormai una meravigliosa consuetudine e uno spettacolo atteso con impazienza, come sempre si attendono i momenti che regalano emozioni intense e uniche.
Nel silenzio della sala, le parole colme di dolore e pathos di Joele introducono l’epifania di David, effige marmorea che cala sulla platea in una teca trasparente, icona immutabile destinata a restare fissa nel tempo. Poi l’attenzione ritorna sul palcoscenico e David prende forma e vita nel volto e nel corpo del fratello mai nato (Joele Anastasi) che accompagna e alimenta la solitudine del primogenito Antonino (Enrico Sortino).
La presenza di David è un vuoto che riempie tutto lo spazio di dolore, è un’assenza che assorbe tutto l’amore di una famiglia. La non presenza di David riecheggia ovunque, trapela nello sconsolato e ostinato silenzio di una madre (Federica Carruba Toscano) che non riesce ad elaborare quell’atroce perdita, colora di disperazione i gesti vani e ripetitivi di un padre (Eugenio Papalia) che tenta di frapporre un argine di ricordi al dilagante dolore. Ma più di tutto l’assenza di David amplifica a dismisura il senso di solitudine e di impotenza che imprigiona Antonino alla sua condizione di fratello e figlio unico. L’assenza di David è per suo fratello una promessa di felicità mancata, è lo specchio nel quale Antonino vede tutto l’amore che può contenere una famiglia e tutto il dolore che quell’amore può generare quando si aggroviglia intorno ad una perdita.
Al centro della scena una vasca piena d’acqua, punto focale attorno al quale ruotano vorticosamente i gesti e i drammi dei protagonisti. Come un mare che raccoglie le lacrime di dolore di un’intera famiglia, e allo stesso tempo riflette le scintille di gioia che Antonino tenta di strappare al destino con la forza della sua immaginazione, l’acqua racchiude in sé l’immagine ideale della generazione e dell’annullamento. Nell’acqua trovano sfogo i giochi infantili di Antonino e del suo doppio immaginario, nell’acqua egli tenta di affogare tutto il dolore che quell’assenza ha portato nella sua famiglia; dall’acqua prende forma il corpo statuario di David nella sua ideale forma umana, nell’acqua si scioglie, infine, il suo simulacro.
Con David la compagnia di Vuccirìa Teatro porta in scena il dolore e allo stesso tempo la forza che possono scaturire da un’assenza. Indagando le reazioni e i meccanismi che si innescano nei componenti di una famiglia dopo un lutto o una perdita, David simboleggia la forza e la sostanza del processo creativo dando forma al legame immaginario che unisce attori e spettatori dinanzi alla rappresentazione ideale di un’emozione. Ne nasce un percorso emozionante e doloroso, un’esperienza poetica che, attraverso la dimensione del reale e del necessario, comunica tutta la forza dell’immaginazione creativa.
Fonte immagine: http://www.teatrobellini.it/