Fake, Lorenzo Balducci al Sannazaro | Recensione

Lorenzo Balducci

Istrionico.
Talentuoso.
Bilanciato negli eccessi, nel suo mettersi a nudo senza paura del giudizio.
Lorenzo Balducci nel suo nuovo spettacolo, Fake, è riuscito ad esprimere, in poco più di un’ora, il meglio del suo notevole repertorio attoriale. Ma non solo.
Quello a cui abbiamo assistito domenica sera al teatro Sannazaro è stato un vero e proprio coming out artistico, in cui il romano ha raccontato, senza timori di sorta, retroscena, vittorie, fallimenti ed aneddoti dei suoi primi passi da attore. Un’operazione rischiosa, certo, ma ancorata alla nobile convenzione che solo attraverso la verità, solo abbassando scudi, costrutti e maschere, si possa arrivare all’essenza parmenidea delle cose e al bello che esso nascondono.

Lorenzo Balducci illumina il Sannazaro

La vita non imita l’arte, imita la cattiva televisione.

Dopo il successo di “Allegro non troppo”, Riccardo Pechini e Mariano Lamberti hanno cucito addosso a Lorenzo Balducci un monologo coinvolgente e dissacrante, che ha come bersaglio principale l’atavica e subdola falsità della nostra società e delle nostre vite,  terribilmente avvolte nella bolla della multimedialità. Con il suo inimitabile stile da performer, Lorenzo Balducci ci ha prima condotto nel ridicoli multiverso degli attori, una galassia costellata di ipocrisie e strane dinamiche relazionali, e poi in quello dei social media, luogo non luogo in cui convivono il meglio e il peggio di noi, un ritratto di Dorian Gray che non invecchia ma che ci ruba costantemente l’anima. A differenza di quanto mostrato, ad esempio, in The Social dilemma, famoso quanto opinabile documentario di Netflix, il testo di Fake non intende solamente demonizzarli, anzi, ne mette in luce il potenziale di redenzione e riscatto. Ed è così, tra Reel e Tik Tok, infatti che Lorenzo, dopo gli scandali e le critiche ricevute, è tornato alla ribalta, facendoci conoscere di sé quell’anima fluida, talentuosa nel ballo, nell’arte di sapersi travestire, reinterpretare con allegria, con in tasca quel sole la cui luce aveva rischiato di bruciarlo, come accade troppo spesso ai baby talent, e che invece si è rivelato essere un faro.

Faro di un attore incredibilmente bravo che con Fake ha commosso divertendo, stupito e lasciato nei presenti la voglia di danzare euforici e scalzi insieme a lui. Senza maschere e menzogne, ovviamente.


LORENZO BALDUCCI

FAKE

di Riccardo Pechini e Mariano

Lamberti

regia

Mariano Lamberti

Produzione Teatro Segreto

Foto di Lorenzo Baldini: ufficio stampa 

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A proposito di Marcello Affuso

Direttore di Eroica Fenice | Docente di italiano e latino | Autore di "A un passo da te" (Linee infinite), "Tramonti di cartone" (GM Press), "Cortocircuito", "Cavallucci e cotton fioc" e "Ribut" (Guida editore)

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