In scena dall’8 al 12 dicembre al Teatro Tram di Napoli, ritorna l’emozionante testo biografico di Mirko Di Martino dedicato alla pittrice messicana Frida Kahlo. A prestare voce alla conturbante e carismatica pittrice, l’intensa interpretazione di Titti Nuzzolese che divide la scena con Peppe Romano, nei panni del pittore Diego Rivera.
Una scena essenziale e uno spazio che si amplifica all’infinito riempiendosi del carisma e delle poliedriche personalità di Frida e Diego. La pittrice dell’anima e del dolore e l’artista del popolo e della passione, Frida e Diego rivivono sul palcoscenico del Tram attraverso il racconto che Mirko Di Martino fa dei momenti più intensi della loro vita, della loro arte e della loro storia d’amore.
Filo conduttore del racconto sono le opere più iconiche della Kahlo, i suoi quadri più intimi e potenti che descrivono con vivida intensità il dolore, la forza e la passione di un’artista che con il suo carisma ha dominato la scena cultura messicana della prima metà del Novecento. Ma è una Frida intima e privata quella che prende forma nell’interpretazione di Titti Nuzzolese; andando oltre quell’immagine di artista ribelle e anticonformista, il testo di Di Martino scava nel profondo svelando il lato più fragile della donna devota ad un amore troppo intenso per essere contenuto in una vita sola.
Andando indietro nel tempo, Di Martino dipinge a tratti lievi e delicati la prima infanzia dell’artista, restituendoci l’immagine di un’anima fragile nelle sue paure e solitudini, ma coraggiosa nel combatterle con la forza dell’immaginazione. Frida cresce e affronta la vita sperimentandone gioie e dolori, l’incidente nell’autobus segna per lei un punto di svolta traumatico che le cambia la vita totalmente. Dopo quell’incidente, Frida sperimenterà con maggior intensità il dolore e la solitudine, ma ancor più riuscirà a sentire e dar voce alla sua creatività avvicinandosi alla pittura.
Il secondo incidente nella vita di Frida avrà il volto di Diego Rivera, Frida lo incontra giovanissima e dal primo istante rimane intrigata dal carisma dell’artista. Nove anni dopo diventano marito e moglie e danno vita ad un connubio artistico e sentimentale che li accompagnerà lungo tutta la vita ispirando e segnando, nel bene e nel male, l’arte della Kahlo. Ancora una volta, il racconto di Di Martino va al di là della dimensione pubblica soffermandosi ad analizzare il dissidio interiore che Frida vive. La sua anima è combattuta tra i doveri di moglie devota e l’esigenza, più intima e personale, di protezione da un amore che porta nella vita della Kahlo tanta passione quanto scompiglio. Il tormento che l’amore per Diego dà a Frida accompagnerà l’artista per tutto il resto della vita, ma sarà anche la linfa vitale che farà ardere la sua creatività colorando di passione e drammaticità la sua produzione artistica.
Con Frida Kahlo, il teatro TRAM aggiunge un altro tassello al percorso tematico dedicato ai grandi artisti e regala ai suoi fedeli spettatori un ritratto intenso e privato di un’artista che, nonostante abbia visto crescere nel corso degli anni in maniera esponenziale l’interesse verso la sua vita e la sua arte, conserva tuttora un’aurea di autenticità che la rende icona inconfondibile.