Gaius Plinius Secundus è lo spettacolo teatrale, costituito da un singolo atto, diretto da Diego Sommaripa con Rino Di Martino
Gaius Plinius Secundus. L’ultimo viaggio di Plinio il Vecchio è lo spettacolo teatrale diretto da Diego Sommaripa, co-sceneggiato assieme a Noemi Giulia Fabiano, prodotto da TTR-Il Teatro di Tato Russo e rappresentato al Piccolo Bellini di Napoli dal 19 al 23 dicembre.
Plinio il Vecchio è interpretato dall’attore Rino Di Martino, il quale è accompagnato dai ballerini Luca Piomponi, Lucia Cinquegrana ed Elisa Carta Carosi. La scenografia è curata dall’Accademia di Belle Arti di Napoli, mentre i costumi, le musiche e le coreografie sono da attribuire a Fabiana Amato, Marco Schiavoni e Aurelio Gatti.
Gaius Plinius Secundus, il naturalista, scrittore e politico antico rivive grazie all’interpretazione di Rino Di Martino
Gaius Plinius Secundus è uno spettacolo dove la dimensione storica si alterna a quella onirica. Il noto naturalista, filosofo e politico latino, ricordato dagli studenti per la sua opera Naturalis historia, recita un monologo rivolgendosi agli spettatori, mentre un gruppo di ballerini, cosparsi di polvere bianca sul corpo, danzano seguendo le parole del protagonista. Plinio il Vecchio celebra la bellezza della Natura, le meraviglie naturali nei pressi del mare, delle montagne o delle foreste, la capacità degli elementi di unirsi e di plasmare la realtà circostante, l’uomo che si stupisce per tale visione e il dotto che desidera apprendere i segreti della Natura. Plinio vuole invogliare anche suo nipote e (pur rendendosene conto ironicamente) il servitore Accio al mondo della ricerca per la conoscenza. Nella seconda parte dello spettacolo, il protagonista assiste all’eruzione del Vesuvio. Egli vorrebbe osservare questo spettacolo dall’altro lato del golfo partenopeo, di conseguenza parte con una nave approfittandone della richiesta di aiuto, giuntagli attraverso una missiva, da parte della sua amica nobildonna Rectina.
Un monologo sul tema della conoscenza e la voglia di svelare i segreti del mondo
La poesia, la storia antica e l’amore per la Natura si incontrano in questo monologo recitato da Di Martino. Il suo Plinio è un personaggio recuperato dal passato, un uomo del II secolo d.C. arrivato sul palcoscenico per riportare la sua testimonianza a noi spettatori.
Sommaripa e Fabiano descrivono questa sete di conoscenza, che si lega al potere, usando le seguenti parole all’interno del comunicato stampa: «Potreste avere tutti del potere, è così bello sapere, conoscere, stupirsi, ma fate presto, poiché forse giungerà o forse già è arrivato il tempo in cui non serve più stupirsi perché non si assapora più niente».
Gaius Plinius Secundus diventa l’occasione per riflettere sul tema della ricerca scientifica. Agli occhi dei contemporanei Plinio si reincarnerebbe in un geologo, un biologo, un chimico, un fisico oppure tutte queste figure riunite; in quanto, nel mondo antico, non esisteva una suddivisione settoriale delle scienze, piuttosto si amava e si celebrava il sapere nella sua totalità.
La Natura matrigna e il triste epilogo per il sapiente
«La Natura è benigna oppure è maligna?». Durante la rappresentazione di Gaius Plinius Secundus, gli spettatori possono ascoltare questa battuta recitata dal protagonista. Si tratta di una possibile anticipazione a ciò che avverrà a breve. La scena si sposta nell’antica Pozzuoli, dove Plinio si trova in qualità di governatore. L’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. incuriosisce il filosofo-naturalista, vorrebbe spiegare il perché di quella misteriosa apparizione della colonna di fumo, la quale si innalza in cielo come un albero di pino.
Purtroppo, la ricerca della conoscenza si trasforma in una condanna per il sapiente. La musica diventa più funerea, l’atmosfera nella sala è spettrale e la danza dei ballerini più veloce, essi impediscono a Plinio di fuggire. Proprio in questo momento proviamo maggior pathos; in quanto, l’uomo non ha alcuna possibilità di scampo dalla Natura pur cercando la salvezza. Gli echi leopardiani dalla poesia La Ginestra incontrano lo stoicismo della classicità combinandosi alla dimensione onirica e meta-teatrale del soggetto di Sommaripa e Fabiano.
Gaius Plinius Secundus: uno spettacolo teatrale che celebra la conoscenza e la bellezza della Natura con le parole e la danza
Gaius Plinius Secundus è un soggetto interessantissimo, il racconto in un’ora di uno dei maggiori sapienti della storia occidentale, un martire della ricerca ma anche la storia di un filantropo, dal momento che, Plinio voleva prestare soccorso a Rectina e al marito, nonché rendere partecipe il nipote agli studi e incuriosire Accio.
Di Martino si conferma il vero protagonista, aiutato da una voce possente e dalla giusta atmosfera costruita dagli addetti ai lavori (in particolar modo alle luci gestite da Salvatore Palladino) e dalla presenza di ballerini che incarnano i limiti della conoscenza e della possibilità di scoprire i segreti del cosmo.
Fonte immagine di copertina: direzione del Teatro Bellini