Il 5 aprile il Teatro Nuovo di Napoli ha ospitato Kassandra di Sergio Blanco, drammaturgo franco-uruguayano, con la regia di Maria Vittoria Bellingeri e con Roberta Lidia De Stefano nel ruolo della protagonista. Una produzione Emilia Romagna Teatro, già presentata al Campania Teatro Festival nel 2021, la cui interpretazione non smette però di entusiasmare il pubblico, che applaude per vari minuti l’attrice e musicista (menzione d’onore al Premio Duse e Premio Mariangela Melato nel 2023) al termine della serata.
Uno spettacolo che si inserisce in modo significativo nel contesto del Napoli Queer Festival, con una narrazione cruda ma allo stesso tempo simbolica che invita il pubblico a confrontarsi con tematiche attuali e legate all’identità e alla marginalità. La società si evolve e con essa anche i suoi miti. Il mito di Cassandra oggi grida, emergendo dalle esperienze collettive condivise vissute da comunità al margine, per diventare un simbolo forte di resistenza e appartenenza.
Sin dall’antichità l’uomo ha avuto bisogno di narrazioni che giustificassero la propria esistenza ed il proprio essere/esserci nello spazio pubblico, ma oggi è ancora così?
Kassandra con la K vive in strada, nella sua macchina che è anche casa, e parla una mistura di lingue che si traducono in un inglese semplificato e comprensibile il più delle volte, cui si alterna il suono ed il lirismo che ricordano i versi greci. La scena si illumina quando la protagonista si svela al pubblico e, uscendo dalla sua auto gialla, lo seduce vendendo sigarette Marlboro ed il suo corpo, in un mondo che le ha negato ogni voce.
«I’m not a man, I’m not a woman…it’s complicated: I’m Kassandra»
Queste le parole pronunciate dalla profetessa Kassandra, una donna in transito che ci racconta la sua storia attraverso una narrazione che si trasforma via via in una confessione di verità inedita, taciuta dai tragediografi greci, come lei stessa sottolinea indignandosene, ma attraverso cui il suo personaggio ironico e provocatorio prende forma.
Ella si esprime attraverso vari linguaggi, e si esibisce sulle note create dal suo synth in una fusione di techno travolgente e musica pop-elettronica, conquistando il pubblico con la sua voce forte tra blues e soul.
Quella che Kassandra ci narra è un’elegia della strada, un’ode alla solitudine di chi vive al margine, da intendersi nel senso più viscerale possibile come lotta contro l’invisibilizzazione che subiscono i corpi non conformi alle norme imposte dalla società. E allora forse quelle verità sussurrate da Cassandra e un tempo inascoltate, diventano oggi ignorate per comodità o paura di affrontare una realtà ritenuta troppo scomoda. La sua profezia, che una volta risuonava alle orecchie dei potenti senza essere ascoltata, si fa oggi grido di denuncia vera contro una violenza ben più insidiosa e radicata: quella contro le minoranze.
Alla fine dello spettacolo, ne siamo certi, il suo grido non è rimasto inascoltato.
di Sergio Blanco
con Roberta Lidia De Stefano
regia, scene e costumi Maria Vittoria Bellingeri
musiche originali Roberta Lidia De Stefano
durata 1 ora e 15 minuti
Fonte immagine: Ufficio stampa