La Felicità (Eric Assous), dal 3 al 5 novembre al teatro Sannazaro di Napoli: la recensione.
La Felicità (Eric Assous) ha debuttato venerdì 3 novembre al teatro Sannazaro di Napoli. Lo spettacolo della regia di Gianfelice Imparato è prodotto da I Due Della Città Del Sole. La pièce è stata rappresentata da venerdì 3 novembre a domenica 5 novembre.
Nel cast, come interpreti, lo stesso Imparato e Alessandra D’Ambrosio.
Trattasi di un unico atto teatrale della durata di circa 90 minuti, ripartito in cinque quadri. Il passaggio da un quadro a quello successivo sarà accompagnato e rimarcato mediante un brano musicale e variazioni cromatiche.
La scenografia che fa da sfondo ai dialoghi degli attori è essenziale e minimalista.
Il commento del regista de La Felicità (Eric Assous)
Gianfelice Imparato commenta così, all’interno de Le Note di Regia all’opera, la sua direzione de La felicità del grande, compianto regista e drammaturgo francese:
«Eric Assous è un autore che ho scoperto da poco, ma che mi ha subito affascinato per il suo modo originale di indagare l’animo delle persone attraverso i suoi personaggi. Anche altre sue opere trattano delle dinamiche di coppia, ma La felicità mi ha colpito particolarmente per come la profondità dei temi si concilia con la leggerezza e la comicità dei dialoghi: è un solo atto, della durata di circa 90 minuti, diviso in cinque quadri. E la storia ci racconta, nell’arco temporale di sei mesi, di due persone mature. Dal loro primo e casuale incontro fino al giorno del matrimonio».
Il plot dell’opera La Felicità (Eric Assous)
I cinquantenni Luisa e Alessandro hanno trascorso la notte insieme subito dopo il loro primo appuntamento. Al loro risveglio devono fronteggiare i dubbi caratteristici delle neonate relazioni del terzo millennio.
Del resto, tuttavia, Luisa e Alessandro non sono di certo nuovi o alle prime armi nelle situazioni amorose: la scrittrice Luisa, in effetti, è separata, mentre il ristoratore Alessandro aspetta il divorzio ed è padre di tre bambine.
All’interno, dunque, di un avvicendarsi ritmato di menzogne, tradimenti e contraccolpi improvvisi, i due faranno il proprio ingresso in una storia d’amore non convenzionale ma non per questo non veritiera.
“La felicità” , in fondo, è un concetto semplice
Frase chiave di quest’opera è: «Non è perché non abbiamo più vent’anni che non abbiamo più diritto alle illusioni. La felicità ci sembra un miraggio, ma è molto semplice. È alla portata di tutti. Saremo felici, vedrai».
Ricco di momenti divertenti e leggeri e, al tempo stesso, denso di profondità e di riflessioni, La Felicità (Eric Assous) nutre e riempie, distrae ma spinge altresì a meditare, e, infine, per concludere, “coccola” lo spettatore in sala (suggerendogli in modo quasi sussurrato, a bassa voce, quello che potrebbe sembrare un messaggio scontato e banale ma che in fondo non lo è mai, se poi serve sempre qualcuno a ricordarcelo) che la felicità, insomma è un concetto semplice ed è anche, in fondo, a portata di mano ed estremamente raggiungibile per chiunque.
Semplicemente sublime, “La Felicità” assousiana di Imparato, complimenti al cast!
Fonte immagine in evidenza: www.teatrosannazaro.it