L’Avaro di Plauto è uno spettacolo di Carlo Emilio Lerici, nella versione di Roberto Lerici, tratto dalla Aulularia. Il progetto, che vede la partecipazione di Gigi Savoia e Francesca Bianco, si terrà fino al 23 marzo 2025. Il suo debutto è avvenuto lo scorso giovedì 20 marzo 2025, presso il Teatro Marconi a Roma.
L’Avaro è ambiento in tempi lontani dai nostri, ma che non sembrano essere poi così diversi. La storia narrata è quella di due famiglie di ceti sociali differenti: una umile e povera, l’altra facoltosa. La prima famiglia è costituita da Catenaccio, un vecchio burbero che pensa solo ai soldi –che finge di non avere – e che costringe la figlia Lucia e la domestica Vinaccia a vivere in una casa che cade a pezzi. L’altra costituita da Cicorione, un uomo scapolo e ricco di circa 60 anni, il suo maggior dono Saetta e il nipote Lupo, anche detto Lupetto. Catenaccio è un padre assente e non si accorge neanche della gravidanza della figlia. Lucia aspetta un figlio da un ragazzo che ha visto una sola volta, ma del quale non sa molto. La ragazza si confida solo con Vinaccia, l’unica ad opporsi alle nozze senza dote di Lucia con il vicino di casa Cicorione, il quale ha concordato il matrimonio con il padre. Catenaccio è avido e acconsente a ciò solo per il denaro che ne avrebbe ricavato. Quest’ultimo è un uomo che ha sprecato la sua vita a nascondere una pentola piena di monete d’oro che aveva trovato nella sua casa molti anni prima. Tuttavia, una serie di eventi sorprendenti conducono alla scoperta di un finale inaspettato e molti colpi di scena.
L’Avaro di Plauto, l’ossessione del possesso
Il personaggio di Catenaccio –interpretato da Gigi Savoia – e i suoi comportamenti spiegano a pieno il titolo dello spettacolo, in quanto “Avaro” è un uomo che ha fatto diventare il possesso di una cosa – in questo caso la pentola d’oro- una sua malattia. Questa condizione porta le persone che lo circondano a notare il suo modo di vivere al quanto strano e ad assecondare i suoi folli cambi di stato d’animo e la sua collera, come nel caso della sua serva Vinaccia – Francesca Bianco. Catenaccio passa la vita a nascondere la pentola d’oro, cambiando posto in continuazione, fino a sotterrarla nel tempio della fortuna. Non usa i suoi soldi e costringe la sua famiglia e vicini ad adattarsi ai suoi modi di fare burberi e offensivi. La pentola d’oro rappresenta per il vecchio Catenaccio un limite alla sua felicità, in quanto finisce per essere dipendente da essa non per il suo valore economico, ma solo per il piacere che ne deriva l’idea di possederla. Lo spettacolo e tutte le vicende che lo costituiscono, infatti, invitano a riflettere sul tema del potere che si nasce dall’avere nelle proprie mani un oggetto qualsiasi del desiderio. Il tutto si svolge in modo disinvolto, con un linguaggio semplice e divertente che consente al pubblico di provare empatia con gli attori in sala. Il cast è costituito da: Francesca Buttarazzi, Paolo Pirenelli, Roberto Tesconi, Fabrizio Bordignon, Giuseppe Cattani, Germano Rubbi, Susy Sergiacomo e Alessandra Santilli.
Orari programmazione spettacoli:
Giovedì-sabato ore 21:00
Domenica ore 17:30
Foto articolo e immagine di copertina: Ufficio stampa