Grande successo per Masaniello Revolution, il nuovo spettacolo, scritto e diretto da Sal Da Vinci e Ciro Villano, in scena al Teatro Augusteo di Napoli fino al 15 gennaio 2023.
La recensione
Dal 16 dicembre, giorno del debutto in prima nazionale, i biglietti, tutti sold out, attestano l’alto gradimento della commedia musicale da parte del pubblico partenopeo, completamente rapito da un insieme di ottimi “ingredienti” miscelati da un’esperta regia.
Oltre alla squadra ben affiatata di eccellenti attori e coristi, formata da Sal Da Vinci, Fatima Trotta, Ernesto Lama, Marco Palmieri, Davide Marotta, Francesco Da Vinci, Carlo Caracciolo, Antonio Fiorillo, Giusy Attanasio e Thayla Orefice, concorrono alla buona riuscita dello spettacolo: il sensazionale gioco di luci di Francesco Adinolfi, gli appropriati costumi di scena di Claudia Tortora, il talento di un giovanissimo corpo di ballo, diretto da Gennaro Guadagnuolo e ovviamente le suggestive musiche inedite, scritte per l’occasione da Sal Da Vinci e Vincenzo D’ Agostino e arrangiate da Adriano Pennino: ben 21 canzoni, di cui una in particolare, “Tutti i colori delle donne”, musicata da Sal su una bellissima poesia di Renato Zero, dedicata a tutte le donne.
Le proiezioni video, di Mariano Soria, e l’accurato e colorato impianto scenografico, di Roberto Crea, rievocano alla perfezione il porticato della Chiesa del Carmine con la miracolosa icona della veneratissima Madonna Bruna, luogo dove scoppiò la storica rivoluzione, permettendo al pubblico di entrare subito nel vivo della narrazione.
Il richiamo alla tradizione napoletana
Nelle opere di Sal Da Vinci si nota sempre un richiamo forte alla tradizione napoletana e una propensione naturale dell’artista a reinventarla con il suo grande estro creativo in chiave moderna; come fa anche in questo caso, portando sulla scena due emblemi della tradizione popolare napoletana: Masaniello e la Madonna Bruna.
Masaniello, che incarna l’innato spirito ribelle e rivoluzionario dei napoletani, soggiogato nel corso della storia dalle varie dominazioni straniere e la Madonna del Carmine, conosciuta pure come “A Mamma d’o Carmene”, simbolo di tutte le mamme, alla quale il popolo napoletano da sempre con grande devozione si rivolge per chiedere qualche miracolo o la sua protezione nei momenti di grande sconforto.
Una versione 3.0 di Masaniello
Lo spettatore viene dall’inizio catapultato indietro nel tempo, nella Napoli del ‘600, all’epoca di Tommaso Aniello d’Amalfi, detto Masaniello, il pescivendolo napoletano che, eletto capopopolo, il 16 luglio del 1647, proprio nei giorni dei festeggiamenti dedicati alla Madonna Bruna, capeggiò la rivolta popolare contro la pressione fiscale del vicereame spagnolo.
Ma è solo un pretesto, infatti con un repentino cambio di scena arriviamo al 2022. Siamo sempre a Napoli e sono passati ormai ben quattro secoli dalla famosa rivoluzione, ma la storia, si sa, spesso per la memoria corta dell’uomo si ripete, cambia forma ma nella sostanza resta invariata: Tommaso (Sal Da Vinci) e sua moglie Bernadette (Fatima Trotta) hanno un’attività commerciale in Piazza del Carmine, sopraffatti dagli stessi soprusi e prepotenze di un tempo, e neppure Don Mattia, il parroco della chiesa (Ernesto Lama), riesce ad aiutarli.
Ma questa volta, quasi inaspettatamente, qualcosa cambia: è l’amore a ridisegnare il finale e a compiere il miracolo tanto atteso.
Masaniello Revolution, così com’è stato messo in scena da Sal Da Vinci e Ernesto Lama, è una narrazione metaforica di quelle storie, purtroppo ancora oggi attuali in molti quartieri “a rischio” delle grandi città, di malgoverno, di ingiustizie, di soprusi perpetrati dai potenti sui più umili e ignoranti; storie che mantengono vivo lo spirito di Masaniello ( Francesco Da Vinci) nella memoria e nella coscienza di chi crede ancora nella giustizia, di chi spera in un futuro migliore.
La grande lezione che si può trarre al termine dello spettacolo è che per cambiare un sistema così ingiusto, così storicamente radicato, bisogna essere in tanti; non solo perché mettere tutto il potere nelle mani di un solo uomo potrebbe risultare pericoloso, ma anche perché potrebbe portare a un nulla di fatto.
Dunque l’unica soluzione, l’unica via perseguibile per ricomporre i fili della storia, di chi sembra in qualche modo destinato a soccombere, è l’amore. L’amore è la vera chiave di lettura che anima l’intero spettacolo, l’unico sentimento che può ancora salvare il mondo.
Masaniello Revolution sarà nel cartellone del Teatro Augusteo fino al 15 gennaio 2023, compresa la replica tanto attesa del primo dell’anno dalle ore 2.00 del mattino.
Noi di Eroica vi consigliamo di andare a vedere assolutamente lo spettacolo: una commedia musicale leggera che per circa un paio d’ore in un susseguirsi di gag, canzoni, musiche e balli, vi farà divertire, emozionare e anche riflettere, insomma un’ottima scelta per queste feste di Natale, non vi pare?
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Fonte immagine in evidenza: Ufficio Stampa Teatro Augusteo