Misura per misura, la banalità del male e dell’amore

Diego Maht al teatro TRAM: Misura per misura

Recensione dello spettacolo Misura per misura, regia di Diego Maht, pièce di debutto dell’edizione 2020 della rassegna Classico Contemporaneo

«Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire». Così Italo Calvino in uno dei suoi saggi più famosi asserisce in merito all’importanza e al valore dei classici nella letteratura e nella vita emotiva e civile di ogni lettore.

Discorso analogo, naturalmente, lo si può applicare per alcuni testi teatrali che, nonostante lo scandire implacabile del tempo, rimangono fonte vivida e profonda di spunti, riflessioni e dilemmi. E così, l’idea di riportarli – con adeguati e talvolta necessari adattamenti – sulla scena è un’operazione quantomai utile e necessaria, soprattutto nella sterilità culturale ed intellettuale del post lockdown.

Per fortuna, allora, esistono rassegne come quella organizzata dal Teatro TRAM, che, con il suo “Classico Contemporaneo”, anche quest’anno, si prefigge l’arduo compito di distrarre dalla calura estiva i napoletani intrattenendoli a suon di spettacoli, concerti e momenti di confronto.

Ieri, 9 agosto, si è tenuto il suo spettacolo di debutto, l’adattamento del giovane regista Diego Maht, Misura per misura, una delle meno conosciute problem plays di Shakespeare.

Misura per misura, «lo Stato sono io»

Nella splendida cornice del cortile di San Domenico Maggiore, una voce irrompe sulla scena. È il Duca (Marcello Gravina) che, stanco dal suo ruolo, decide di affidarlo momentaneamente ad Angelo (Giuseppe Di Gennaro), uomo incredibilmente ligio alla dottrina politica. In questo semplice quanto celere passaggio di consegne si innesta il gomitolo di criticità etiche, morali e legislative che andrà ad accalappiare tutto lo svolgersi delle vicende. Il nuovo sovrano, infatti, applicherà alla lettera, senza alcuna remora, le leggi lasciategli in dote, anche quelle più severe, potenzialmente ingiuste. E ai fischi del popolo risponderà con un semplice, quanto efficace, «lo Stato sono io, lo faccio per il vostro bene». Il suo atteggiamento, tecnicamente inappuntabile e irreprensibile, sarà però minato dal subinaneo amore per Isabella (Germana Di Marino) che, pur di salvare il fratello Claudio (Vincenzo Coppola), condannato a morte per un cavillo mai utilizzato prima, si renderà persino disponibile a giacere con lui. Al di là del dualismo servo-padrone e del ruolo emblematico che il fidato Lucio ha nell’economia del testo (o meglio, nella sua riscrittura), è interessante osservare come il male e l’amore abbiano, in uno strano sliding doors concettuale, le stesse sfumature arendtiane di banalità in quest’opera. Il male non è altro che la perpetuazione pedissequa di dettami imposti dalla giurisprudenza, dalle regole, necessari gioghi in cui racchiudere il viver civile mentre l’amore un empatico cedere agli istinti primordiali, potenzialmente in grado di riscrivere anche le più malvagie dittature. Dov’è quindi il problema? Nelle leggi e nella loro stesura, nella loro più o meno stringente applicazione, nei sentimenti che possono portare a pericolose quanto ovvie eccezioni, o nel concetto stesso di morale?

Tante domande, e come spesso accade con i testi del drammaturgo inglese, neanche l’ombra di una risposta.

Misura per misura, buona la prima per Diego Maht!

Quel che è certo è, invece, che lo spettacolo di ieri sia stato ben concepito dalla neonata compagnia under 30 del TRAM. La scrittura del regista ha colto in maniera incisiva, nella sua brevità, i pilastri ideologici del testo, esacerbandolo del contorno farsesco e dagli innumerevoli personaggi mentre gli attori hanno gestito con maturità le rapide emotive delle varie scene (pensate da Giorgia Lauro mentre i costumi erano di Annalisa Ciaramella)

Buona la prima, insomma, e un grosso in bocca al lupo per le compagnie che si appresteranno a salire sul palco portando una ventata di aria fresca in queste settimane di cortocircuito intellettivo.

Per il programma completo, visita: https://www.facebook.com/events/301846291173730

 
Marcello Affuso

Altri articoli da non perdere
Il medico dei maiali di Sacco in scena al Mercadante
Il medico dei Maiali

Il Medico dei maiali, andato in scena il 26 Settembre al Teatro Mercadante nell'ambito della rassegna Campania Teatro Festival, è Scopri di più

La tragedia di Riccardo III- O della morte e altri inganni | Recensione
La tragedia di Riccardo III

La tragedia di Riccardo III- O della morte e altri inganni di Gianluca Bonagura ed Elvira Buonocore in scena al Scopri di più

Muratori al Piccolo Bellini | Recensione
Muratori

Muratori di Edoardo Erba arriva al Piccolo Bellini dal 17 ottobre al 5 novembre. La celebre commedia ritorna in scena Scopri di più

Teatro Troisi: la stagione 23/24 è all’insegna dell’amicizia
Teatro Troisi stagione 23/24

Il Teatro Troisi ha presentato finalmente il nuovo cartellone per la stagione teatrale 2023/2024 ed è assolutamente da non perdere! Scopri di più

La morte a Venezia di Liv Ferracchiati | Recensione
La morte a Venezia di Liv Ferracchiati | Recensione

Va in scena al Piccolo Bellini del Teatro Bellini di Napoli dal 20 novembre al 1 dicembre La morte a Scopri di più

Freak Out!, del festival COMBO | Recensione
Freak Out!, del festival COMBO | Recensione

Il Teatro Stabile dell’Innovazione – Galleria Toledo ospita il COMBO–the queer dance combination festival Con Freak Out! continua il festival Scopri di più

A proposito di Marcello Affuso

Direttore di Eroica Fenice | Docente di italiano e latino | Autore di "A un passo da te" (Linee infinite), "Tramonti di cartone" (GM Press), "Cortocircuito", "Cavallucci e cotton fioc" e "Ribut" (Guida editore)

Vedi tutti gli articoli di Marcello Affuso

Commenta