Natale in casa Cupiello, Teatro San Ferdinando | Recensione

Natale in casa Cupiello, attore cum figuris | Recensione

Dal 6 all’8 dicembre sul palcoscenico del Teatro San Ferdinando si è consumata la magia di uno spettacolo senza tempo, Natale in casa Cupiello, spettacolo per attore cum figuris. Da un’idea di Vincenzo Ambrosino e Luca Saccoia, con regia di Lello Serao e la magistrale interpretazione di Luca Saccoia, accompagnato sulla scena da sorprendenti marionette e manovratori. 

Natale in casa Cupiello va in scena

Si spengono le luci, in sala cala il buio, finché una nenia familiare spezza il silenzio, tra luci e ombre…Quanno nascette Ninno…inizia la magia. Tre atti, un unico attore e un esercito di marionette. Una storia nota, quella della famiglia Cupiello, un’idea originalissima, quella di Luca Saccoia e Roberto Angelini. Un omaggio al teatro del grande Eduardo De Filippo, che evita ogni cliché, avvalendosi di un’incredibile potenza creativa e attoriale, capace di far rivivere Tommasino, Luca, Concetta, Ninuccia in una dimensione mai vista prima. Luca Saccoia si muove tra le marionette, cui dà meravigliosamente vita, come un novello Geppetto.

Inizia il primo atto di Natale in casa Cupiello. Su di un’incantevole scenografia, che sembra disegnata dalla fantasia di un bambino, si accendono luci a intermittenza, a illuminare ora le stelle, ora affacci sui vicoli, siamo a Napoli. Al centro della scena un letto e Lucariello, fuori nevica, c’è un inverno “che è venuto proprio come Dio comanda”, ad aspettarlo il caffè di Concetta e un presepe da montare. Ci ritroviamo in casa Cupiello e, tra risate vere e risate amare, siamo subito risucchiati in quelle dinamiche di odio/amore che, si sa, ci sono in ogni famiglia: zio Pasqualino, la primogenita Ninuccia, il piccolo Tommasino, l’io narrante.

24 dicembre. Arriva il Natale in casa Cupiello. Al centro della scena una tavola, tra chiaroscuri e luci ancora intermittenti, a illuminare ora il presepe, orgogliosamente finito giusto in tempo, ora la cucina. Alle spalle della scena un gigantesco e istrionico Luca Saccoia: lo vediamo seduto sulle impalcature a osservare e dirigere le sue amabili marionette, gli unici compagni di scena. Dà vita, voce, diverte e si diverte con loro, in un  presepe vivente, “teatrino”  di situazioni di eduardiana memoria, che conosciamo bene e pure vediamo per la prima volta. Così. Meravigliosamente. 

“Il presepe – così in una nota del regista – è l’orizzonte in cui si muove tutta l’opera, sia in senso reale che metaforico. È l’elemento necessario a Luca Cupiello per sperare in un’umanità rinnovata e senza conflitti, ma anche la rappresentazione della nascita e della morte. È il tempo del passaggio dal vecchio al nuovo, la miscela tra passato e presente, un’iconografia consolidata e, al tempo stesso, da destrutturare di continuo. Il presepe si rinnova ogni anno, è ciclico come le stagioni, può piacere o non piacere”. 

A raggiungere vette, se è possibile, ancora più alte, il terzo atto di Natale in casa Cupiello. Al centro della scena Tommasino e un padre morente, le voci di una famiglia disgregata, che nell’illusione di Luca Cupiello, non più lucido, alla fine si ricompone: questo il senso ultimo della commedia di Eduardo. E alla domanda che, fino in punto di morte, ritorna puntuale “Te piace ‘o presepio?”, si sente, tra le lacrime, un sussurrato “Si”.

Torna il silenzio in sala, si abbassano le luci, cala il sipario.  Applausi. 

NATALE IN CASA CUPIELLO
spettacolo per attore cum figuris

di Eduardo De Filippo
ideazione Vincenzo Ambrosino e Luca Saccoia
regia Lello Serao
con Luca Saccoia
spazio scenico, maschere e pupazzi Tiziano Fario
manovratori Salvatore Bertone, Paola Maria Cacace, Simone Di Meglio, Angela Dionisia Severino, Irene Vecchia

luci Luigi Biondi e Giuseppe Di Lorenzo
costumi Federica del Gaudio
musiche originali Luca Toller
documentazione video Francesco Mucci
direttrice di produzione Hilenia De Falco

produzione Teatri Associati di Napoli/Teatro Area Nord e Interno 5
con il sostegno di Fondazione Eduardo De Filippo e Teatro Augusteo

Fonte immagine in evidenza: Teatro di Napoli

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A proposito di Rossella Capuano

Amante della lettura, scrittura e di tutto ciò che ha a che fare con le parole, è laureata in Filologia, letterature e civiltà del mondo antico. Insegna materie letterarie. Nel tempo libero si diletta assecondando le sue passioni: fotografia, musica, cinema, teatro, viaggio. Con la valigia sempre pronta, si definisce “un occhio attento” con cui osserva criticamente la realtà che la circonda.

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