Camise pierte in scena allo Scugnizzo liberato | Recensione

Camise pierte

Camise pierte di e con Simone Miglietta è andato in scena al teatro Eduardo De Filippo, portando sul palco la Puglia vittima della turistificazione. 

La stagione teatrale dell’aps Kalamos è iniziata al teatro Eduardo De Filippo dello Scugnizzo liberato, presidio socioculturale nel cuore di Napoli, con Camise pierte, scritto e interpretato da Simone Miglietta. L’attore leccese ha dato voce al materiale d’inchiesta realizzato da Marilù Mastrogiovanni, portando in scena un monologo incalzante, su uno dei temi più dibattuti degli ultimi anni: la turistificazione e le sue conseguenze sul tessuto urbano. 

Qui è tutto un souvenir 

C’è un prima e dopo Gallipoli, dice Simone Miglietta sul palco. Non serve dire altro per saldare la comunicazione col pubblico. Esiste un prima e dopo turistificazione, con la città ridotta a souvenir e la salentinità declassata da fattore identitario a merce da vendere. Il tutto giustificato da una convinzione diffusa, secondo cui non c’è economia al di fuori del turismo. In questo modo si giustifica lo stravolgimento del volto delle città, che “vedono chiudere le botteghe per fare spazio ai negozi di souvenir” e affannare il sistema dei servizi – rendendo il luogo urbano a misura di turista e invivibile per gli abitanti. Una situazione non limitata alla sola Puglia ma ormai diffusa in tutto lo stivale, con poli emblematici a Venezia, Firenze, e ora anche Napoli. 

Lo ricordano a margine dello spettacolo gli attivisti della Rete SET (Sud Europa di fronte alla Turistificazione), che per tutelare il diritto alla casa hanno lanciato la campagna Resta abitante. Con la petizione si chiede all’amministrazione comunale lo stop immediato all’apertura di nuovi B&B nel centro storico partenopeo, specificatamente nella Zona A, oltre a una “giusta proporzione tra posti letto turistici e posti letto residenziali, in ogni quartiere” e “la conversione degli immobili abbandonati di proprietà del Comune a scopi abitativi, con gestione pubblica”. 

Lo zampino della criminalità organizzata

Simone Miglietta, con il suo Camise pierte, ricorda come la “scoperta” della Puglia – del suo folklore, del suo cibo, del suo mare – si sia rivelata per la criminalità organizzata un’ottima occasione di guadagno. La promozione della regione avvenuta a cavallo tra i due millenni ha trovato nella Sacra Corona Unita un catalizzatore, capace di trasformare il boom del turismo in business. Un fenomeno portato alla luce dalla giornalista Marilù Mastrogiovanni, che da anni documenta i legami tra la criminalità organizzata e le amministrazioni locali

Simone Miglietta elabora dal materiale d’inchiesta un’interpretazione artistica dal pathos crescente, che tocca profondamente il pubblico. A Camise pierte va infatti il merito di dare voce all’ingiustizia, declinandola tra morte, sfruttamento e mercificazione. 

Fonte immagine: aps Kalamos 

A proposito di Salvatore Toscano

Salvatore Toscano nasce ad Aversa nel 2001. Diplomatosi al Liceo Scientifico e delle Scienze Umane “S. Cantone” intraprende gli studi presso la facoltà di scienze politiche, coltivando sempre la sua passione per la scrittura. All’amore per quest’ultima affianca quello per l’arte e la storia.

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