Fino alle stelle al Piccolo Bellini | Recensione

Fino alle stelle al Piccolo Bellini | Recensione

Dal 5 al 10 novembre al Teatro Piccolo Bellini di Napoli va in scena, per la regia di Raffaele Latagliata, “Fino alle stelle. Scalata in musica lungo lo stivale”, una rappresentazione spassosa, gustosa e spiritosa, ma anche piena di sentimento “nostrano”, che richiama la nostra grande tradizione della commedia all’italiana. Qui a vestire i panni dei personaggi iconici, nostalgici e retrò, Tonino e Maria, collocati all’interno di un suggestivo quadro del Bel Paese degli anni Cinquanta, sono l’attore, compositore, cantante e polistrumentista, Tiziano Caputo, e l’attrice, cantante e autrice, Agnese Fallongo, entrambi romani e reduci dal successo degli spettacoli “Letizia va alla guerra” e “I Mezzalira”.

Tiziano Caputo e Agnese Fallongo nei panni di Tonino e Maria 

All’interno della pièce, che si situa a metà tra l’intrattenimento puro tipico dell’avanspettacolo e il sentimentalismo proprio della commedia musicale, il cantastorie siciliano esuberante e creativo, Tonino, riesce nello scopo di convincere la giovane scalpitante e ambiziosa Maria a intraprendere un percorso che attraversa lo stivale intero in cerca di gloria e riconoscimenti.

In questa atmosfera carica di allegria e impregnata del clima spumeggiante ma al tempo stesso nostalgico del variété di quegli anni, si muove la figura briosa, vivace e a tratti effervescente di Maria, la quale, sedotta dalle chimere dalle promesse promosse dal decennio del boom economico nostrano e del sogno americano dell’epoca, rincorre speranzosa l’illusione della fama. Tuttavia, lungo questo viaggio, che consiste soprattutto nell’esplorazione di dialetti e dei costumi locali, gradualmente, sa anche farsi spazio, dipanarsi e costruirsi, una vera e propria storia d’amore, la quale, originatasi con i più improbabili presupposti, si rivela capace, nonostante tutto, di riuscire a svilupparsi e a crescere tra molteplici ostacoli, incomprensioni e imprevisti.

Le emozioni altalenanti e variopinte di “Fino alle stelle”

Lo spettacolo si rivela, dunque, capace di farci sorridere e poi ridere a crepapelle, ma anche di condurci a canticchiare insieme agli iconici protagonisti gli spassosi brani di quel periodo storico e infine a coinvolgerci fino a riuscire a commuoverci, seguendo le altalenanti e variopinte emozioni dei soggetti narranti, con tempi comici che scorrono a un ritmo vivace e talvolta quasi convulso.

Tirando le somme su “Fino alle stelle”

Fino alle stelle è uno spettacolo decisamente riuscito. Grande merito va  alla struggente e melodiosa voce di Agnese Fallongo e all’accompagnammeto di Tiziano Caputo, e ad una ispirata regia. Apprezzabile anche il coordinamento creativo di Adriano Evangelisti che ha assicurato la coerenza espositiva e descrittivo tra i diversi generi delle ballate musicali regionali. Degni di nota sono senz’altro anche i movimenti coreografici guidati da Annarita Gullaci, gli elementi scenografici firmati da Andrea Coppi, e i costumi a cura di Giorgia Marras. La rappresentazione è prodotta da Teatro de Gli Incamminati in collaborazione con Ars Creazione e Spettacolo.

Assolutamente consigliato!

Fonte immagine: Ufficio stampa Teatro Bellini

image_pdfimage_print

A proposito di Clelia Moscariello

Clelia Moscariello nasce il 13 aprile nel 1981 a Napoli. Nel 1999 consegue la maturità presso il Liceo Classico Vittorio Emanuele II della stessa città e nel 2008 ottiene la Laurea in Scienze della Comunicazione con il massimo dei voti: 110/110 con lode. Appassionata di musica, cinema, moda, estetica e scrittura creativa, nel 2008 ottiene il diploma di consulente letterario e redattrice di case editrici da qui lavorerà fino a diventare giornalista pubblicista e collabora con le testate Periodico italiano magazine (www.periodicoitalianomagazine.it), Laici (Laici.it), “Il Giornale del ricordo” (www.ilgiornaledelricordo.it), “Il quotidiano nazionale indipendente L’Italiano news” ( https://www.litalianonews.it/), “Pink magazine Italia”, (https://pinkmagazineitalia.it/), "Eroica Fenice" (https://www.eroicafenice.com/)“Leggere: tutti”" (https://leggeretutti.eu/) ed il blog “Border Liber” (https://www.borderliber.it/) . Nel 2010 pubblica con Davide Zedda La Riflessione la prima silloge di poesie e racconti intitolata “L’ultima notte da falena”. Nel 2017 esce la sua seconda raccolta di poesie intitolata “Questa primavera” per Irda Edizioni. A luglio 2018 esce la raccolta di ballate, “Battiti”, per le Mezzelane Casa Editrice. A novembre 2021 esce la sua nuova raccolta di ballate e racconti, intitolata “Io non amo le rose”, pubblicata dalla “Pav Edizioni”. Attualmente, oltre al suo lavoro di giornalista, Clelia Moscariello collabora con diverse agenzie pubblicitarie ed editoriali come copywriter, tra le quali la DotGhost. Dal 2018 si dedica come autrice, blogger e come social manager alla sua pagina social “Psico Baci” riguardante le citazioni letterarie e la fotografia d’autore e al blog ad essa collegato: https://frasifamose.online/. È recente il suo esordio come conduttrice radiofonica presso diverse web radio, tra le quali “Radioattiva” ed “Extraradio”. Di recente, infine, ha conseguito una certificazione di recente in web marketing ed in social media marketing presso la scuola di Milano Digital Coach e collabora con il progetto “Amori.4.0” nel team di professionisti come giornalista e scrittrice, specializzata nelle tematiche di consapevolezza ed empowerment femminile, di mainstreaming di genere, di abbattimento degli stereotipi riguardanti l’educazione e di sensibilizzazione culturale relativa all’essere donna.

Vedi tutti gli articoli di Clelia Moscariello

Commenta