Shrek il musical – continua il tour dello spettacolo in Italia

"Shrek il musical" locandina dal web

Dal 2024 il tour di “Shrek il musical”, basato sull’omonimo film d’animazione, gira l’Italia. L’1 Marzo è arrivato al “Teatro Italia” di Roma. 

Come nasce Shrek il musical

Shrek the Musical” è la trasposizione teatrale della storia che ha conquistato i cuori di tantissimi fan della saga di film d’animazione della Dreamworks Animation. Si basa principalmente sul primo capitolo (Shrek), con qualche elemento di Shrek 2, Shrek e vissero felici e contenti, e il libro del 1990 da cui è tratto il soggetto “Shrek!”. 

Dopo una prima a Seattle, Shrek the musical ha debuttato a Broadway il 14 agosto 2008, con le musiche di Jeanine Tesori e i testi di David Lindsay-Abaire. Oltre al grande apprezzamento del pubblico, ha ricevuto anche quello della critica. Lo spettacolo ha infatti vinto un Tony Award, l’Oscar della musica.  

Uno spettacolo che è riuscito a uscire dagli Stati Uniti, e dopo una prima produzione nel 2012, è tornato in Italia ancora una volta grazie ad “AncheCinema”. La regia è di Graziano Galatone, performer di punta dello spettacolo di Riccardo Cocciante: Notre Dame de Paris, nel ruolo di Febo. 

Foto della replica a Teatro Italia
Foto della replica a Teatro Italia

Lo spettacolo mantiene il tono satirico, ironico e divertente dei film, rendendolo adatto alla famiglie. Questo perché riesce a toccare gli adulti con la nostalgia e l’umorismo scorretto dell’orco verde, e i bambini con le scene comiche dei personaggi secondari. 

Shrek, anche se “scorretta”, resta comunque una fiaba, a cui il pubblico associa un preciso immaginario. Un’estetica ricreata a regola d’arte grazie alle imponenti scenografie fisiche e digitali. La produzione Italiana tra l’altro vanta il puppet della Draghessa più grande al mondo.  

Gli interpreti

Le canzoni sono rigorosamente cantate dal vivo, e il repertorio è esaltato da un talentuoso cast. Come da tradizione nei tour di lunga durata, il cast prevede l’alternarsi degli interpreti per i ruoli principali. La tappa romana ha goduto di tre repliche tra l’1 e il 2 marzo. Ciò ha permesso agli spettatori di apprezzare Shrek sia nei panni di Michele Savoia (vincitore del David di Donatello dello Spettatore), che di Damiano Spitaleri. 

Fiona durante il tour è stata interpretata da Grazia Tornimbeni e da Sofia Caselli. Quest’ultima si è particolarmente distinta con la sua performance durante la tappa a Roma. D’altronde l’attrice ha molta esperienza nel campo del musical (un’arte forse ancora non abbastanza conosciuta in Italia), ha per esempio interpretato la principessa Anastasia nell’adattamento italiano dell’omonimo musical.  

A dividersi il ruolo di Ciuchino sono Leonardo Pesucci e Omar Barole.  

Il villain Lord Farquaard è abilmente  interpretato da Michelangelo Nari, uno dei personaggi più complessi per il suo costume, che simula una statura esageratamente ridotta, e per il suo umorismo grottesco.  

Foto della replica a Teatro Italia
Foto della replica a Teatro Italia

Tutti i performer di Shrek il musical, sono dei talenti provenienti dalle più prestigiose accademie nazionali del teatro musicale: l’International College of Musical Theatre di Roma, la Bernstein School of Musical Theatre (BSMT) di Bologna e la Scuola del Musical (SDM) di Milano. 

Shrek – una storia rivoluzionaria

Come abbiamo detto, prima di essere un musical, Shrek è un film di animazione, ma non uno dei tanti.  

Shrek arrivò in sala nel 2001 con la chiara missione di rompere gli schemi delle narrazioni Disney. In quel periodo la Dreamworks Animation si poneva come principale competitor di Disney nel mondo dell’animazione, e Shrek sancì questo proposito.  

La storia di Shrek ridicolizza i tropi delle fiabe, rendendo protagonista l’orco cattivo, un antieroe. Rende una gag comica la presenza di un animale parlante con ciuchino. Si prende gioco della classica principessa Disney, rendendo Fiona una protagonista femminile meno “pulita”, che combatte, fa esplodere gli uccellini quando canta (parodia di principesse come Aurora e Biancaneve), mangia i topi con Shrek e rutta. Il film utilizza un linguaggio e un umorismo che viene visto come diseducativo e non adatto ai bambini. Shrek ha aperto le porte all’irriverenza nel mondo dell’animazione, con battute a doppio senso, umorismo scatologico, riferimenti alla cultura pop e schemi narrativi inediti.  

Oltre tutto questo, Shrek ha un messaggio profondo, mostrato in modo coraggioso. La morale di questo franchise è guardare alla bellezza interiore, e accettare di amare ed essere amati anche quando si è imperfetti. Accettare se stessi. Mentre fino ad allora le fiabe mostravano bellissime principesse, risvegliate dal bacio del vero amore, la storia di Shrek ribalta la prospettiva su questi elementi. Fiona è una principessa che si trasforma in orco dopo il tramonto, una maledizione che vuole spezzare con il bacio del vero amore. La forma del vero amore rivelata dal bacio con Shrek però la renderà un orchessa, non un umana. La morale è ben riassunta dal breve dialogo di questa scena finale con Fiona che guardandosi dice perplessa: “Non capisco. Dovrei essere bellissima” e Shrek che le risponde “Ma tu sei bellissima”.  

Il film ha vinto il Premio Oscar nel 2002 come miglior film d’animazione, ma questa storia continua ancora oggi ad avere successo e suscitare interesse. È infatti appena uscito il teaser trailer del quinto capitolo del franchise, che ritornerà in sala dopo più di 15 anni.  

Sicuramente influiscono i personaggi e il setting originale, ma a far s che Shrek funzioni sul grande schermo e a teatro è anche e soprattutto per il suo potente messaggio, che continua ad essere importante ancora oggi in un mondo in cui è ancora difficile accettare la diversità. 

 

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