Il Teatro Augusteo è un complesso teatrale sito nella storica piazzetta Duca d’Aosta (conosciuta ormai anche come Piazzetta Augusteo) a ridosso della Funicolare Centrale ed edificato nella prima metà del ‘900. Approfondiamo insieme la storia del Teatro Augusteo di Napoli, dalla sua nascita sino ad arrivare allo stato in cui versa attualmente.
La storia del Teatro Augusteo
Il Teatro Augusteo, costruito tra il 1926 e il 1929, ne sostituisce uno preesistente realizzato da Luigi Vanvitelli nel 1772: il famoso architetto, in occasione del battesimo della Infanta Reale Carolina, aveva fatto edificare un salone da ballo e un teatro di 1600 posti. Motivazioni di carattere ereditario portarono al decadimento prima e alla vendita poi del palazzo settecentesco, ma, nel creare la piazzetta antistante la Funicolare, è riuscito a conservarsi una parte di questo.
Creata per dare uno sbocco più ampio al traffico che si veniva a creare nella zona nevralgica della Funicolare Centrale, che collega la zona collinare del Vomero con il centro cittadino, si tratta della prima opera in cemento armato, la cui costruzione è stata coadiuvata dall’ingegnere Pier Luigi Nervi, su progetto dell’architetto Arnaldo Foschini e dell’ingegnere Gioacchino Luigi Mellucci. Il teatro, pur richiamando i teatri a palchi del ‘700, già all’epoca della sua prima edificazione fu dotato di ogni tipo comfort moderno per l’epoca, dalla scala mobile all’ascensore, dall’impianto di aria condizionata al lucernario centrale.
La storia del Teatro Augusteo di Napoli ha, però, subito anche una “brusca frenata”: durante la seconda guerra mondiale, infatti, il teatro venne chiuso e in occasione della riapertura, avvenuta negli anni ’50, fu compiuto un vero e proprio lavoro di rifacimento che ne stravolse completamente l’aspetto, visto che fu compiuta una totale ristrutturazione dell’edificio in chiave moderna. A questa prima chiusura ne seguì un’altra intorno agli anni ’80, periodo in cui fu persino proposto di adibire il teatro a supermercato. A salvarlo fu la nuova gestione, guidata da Francesco Caccavale, tra i massimi esponenti del teatro napoletano contemporaneo, che dopo una trattativa durata circa tre anni con la società proprietaria dell’immobile, è riuscito ad intervenire sulla storica sala, ponendo il suo rifacimento sotto l’attenzione del Ministero dei Beni Culturali. I lavori furono affidati all’architetto Pippo Caccavale, che riuscì a restituirle la sua originaria funzione di sala d’arte (anche se attualmente il Teatro Augusteo ospita anche congressi e meetings). Nel 1992 partì una profonda opera di restauro e rinnovamento architettonico e il teatro venne restituito alla città nel suo aspetto originario. In particolare, questa ristrutturazione ha riportato il complesso teatrale al suo splendore iniziale. Inoltre sono stati nuovamente messi in funzione la scala mobile dell’epoca e il centro del soffitto apribile.
Ospiti e spettacoli memorabili
Tra i più noti messi in scena al Teatro Augusteo, uno spettacolo da citare è sicuramente il musical “C’era una volta… Scugnizzi”, ispirato all’omonimo film del 1989 diretto da Nanni Loy. Questa recita ha come protagonisti un gruppo di ragazzi che, dopo aver trascorso parte della propria adolescenza nell’istituto di correzione per minori di Nisida, prenderà scelte di vita che li porterà a percorrere strade completamente diverse.
Nella stagione 2004/2005, invece, è andata in scena la commedia “Napoli milionaria” di Eduardo de Filippo. La vicenda è ambientata a Napoli nel bel mezzo della seconda guerra mondiale e ha come protagonista la famiglia Jovine, che cerca di sbarcare il lunario tra contrabbando e bombardamenti.
Di recente è stato messo in scena anche lo spettacolo “Saranno famosi”, che racconta la vita degli studenti e dei professori di una famosa scuola d’arte di New York. I ragazzi, tutti molto dotati, con impegno e dedizione cercano di farsi largo e di conquistare il loro spazio nel difficile mondo dello spettacolo.
Il Teatro Augusteo ha sempre regalato e continua a regalare spettacoli travolgenti, lasciando gli artisti liberi di esprimere il proprio talento nel canto, nella danza e nella recitazione.
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