Altro giro, altra corsa! Dopo il grande successo di pubblico di quella 2021/2022, comincerà il 16 novembre la nuova stagione del Teatro Lendi, uno dei riferimenti culturali più importanti del casertano. Buccirosso, Izzo, Siani, Sal Da Vinci, questi sono solo alcuni dei grandi nomi della scena campana che calcheranno il palco di una struttura che ha 40 anni di storia alle spalle.
Di questo e di tanto altro abbiamo parlato con Francesco Scarano, il direttore artistico della stagione.
Da quali intenti è mossa la nuova stagione teatrale?
La nuova stagione vede nella rinascita definitiva delle attività teatrali il suo primo intento. La stagione precedente ha avuto un buon riscontro ma è stata comunque condizionata da regolamenti talvolta troppo stringenti.
Quali sono le sinergie in campo?
Con i professionisti del settore, prima di tutto, e poi con un ente importante come il “Teatro Pubblico Campano”,
Che genere di spettacoli allieteranno il pubblico? Quali le novità?
Come da tradizioni, la programmazione sarà mista. Ci saranno commedie, one man show, spettacoli musicali e di prosa. La novità sta nei nomi, tra cui spicca quello di Silvio Orlando.
Artisti importanti e molto famosi calcheranno il palco del Lendi: cosa si prova dinanzi a questa ripetuta e versatile magia estetica?
Anche se sono passati anni, è sempre un’emozione incontrarli e avere a che fare con loro. C’è poco da fare, ogni volta è una sorpresa!
Dalla bio sul vostro sito, si legge che, ormai, il vostro è un teatro “2.0”: quali sono gli “elementi” di tradizione e quali quelli di innovazione che caratterizzano il vostro teatro?
Per me la tradizione va rispettata ma è giusto anche portare a teatro i nuovi mezzi tecnologici a nostra disposizione, come i social, così da avvicinare anche un pubblico più giovane.
In vista della nuova stagione teatrale, sono previsti abbonamenti per gli studenti? Inoltre, qual è il rapporto che il Lendi intrattiene con le Università?
Oltre agli abbonamenti, non mancheranno promozioni per giovani, associazioni e anziani, in corso d’opera. Abbiamo, inoltre, un ottimo rapporto con l’Università Sour Orsola e, infatti, abbiamo diversi loro stagisti.
OLTRE IL COVID: Quali dati si possono registrare dopo il periodo pandemico? Com’ è stata, insomma, l’affluenza? È cambiato l’atteggiamento del pubblico? Il teatro rispetta ancora le norme di “sicurezza”?
C’è una grande voglia delle persone da venire a teatro e lo si vede dalle file che si creano al botteghino. C’è una maggiore serenità ora.
Come interagiscono i giovani con la comunità teatrale? Quanto è importante questo tipo di esperienza, e attiva e “passiva”, per la formazione e la crescita di questi? Quanto può acuire i loro sensi?
La comunità teatrale è attiva e viva. A scapito del cinema – mortificato dalla presenza delle varie piattaforme di streaming . il nostro settore, come quello dei concerti, è cresciuto. E questo ci spinge ad allestimenti più affascinanti per un pubblico più giovane.
Cosa si aspetta da questa nuova stagione teatrale?
Un enorme successo, questo ci auguriamo.