Domenica 27 ottobre è andata in scena, al Teatro Bolivar, l’unica tappa partenopea dello spettacolo Una guerra. Un intenso e struggente reading con la voce narrante di una meravigliosa Anna Foglietta e le musiche di Francesco Mariozzi. In un teatro ammutolito e attonito, la voce profonda e avvolgente di Anna Foglietta tiene alta la tensione drammatica e mozza il fiato con un intenso monologo che, complici le malinconiche note del violoncello del maestro Mariozzi, parla di vita e morte, speranza e sogni infranti.
Una guerra è una storia come tante altre che, quasi quotidianamente, affollano i mass media, così tante da confondersi in una massa di impercettibili e consuete disgrazie. Una guerra è la storia di una donna, una madre che, segnata dalla perdita del marito, decide di non rassegnarsi ad un destino già scritto di morte, intraprendendo con i suoi due figli il viaggio più lungo e difficile di tutti. Lasciandosi alle spalle la sua terra dilaniata dalla guerra, la protagonista affronta un cammino lungo e disseminato di ostacoli, ripercorrendo strade già percorse da molti altri prima di lei, seguendo le orme di molte altre fughe lungo un percorso che si nutre di sogni e speranze, ma sempre più frequentemente divora chi lo intraprende.
Attraversando distanze sconfinate, la protagonista cerca di sottrarsi ad un destino beffardo e crudele che vorrebbe i suoi figli segnati dall’ombra della morte. Perché in certi luoghi e per certe persone, restare significherebbe rassegnarsi a convivere con la morte giorno dopo giorno, sacrificandole anche il futuro dei propri figli. Ma scappare da certi luoghi e per certe persone è una sfida con il destino che non si gioca mai ad armi pari. Il deserto, poi le insidie, e ancora la crudeltà degli uomini, per finire sulle rive di un mare che per quanto piccolo resta sconfinato a chi non ha mezzi sicuri per attraversarlo.
Una guerra è la storia di mille volti e mille voci che si perdono nel buio della notte, tra le onde di un mare che sembra totalmente indifferente alle storie che gli si affidano. In quel mare, la protagonista dovrà guardare in faccia la morte, sacrificando il bene più prezioso per una madre, un estremo gesto di disperazione affinché qualcosa si salvi e possa sfuggire alle trame della morte. La salvezza forse arriverà in un luogo lontano, tra genti sconosciute, attraverso una storia che parla ancora una volta della disperata lotta che l’uomo ingaggia con la morte.
In una società e in un Paese sempre più spaventati dal futuro, incapaci di riconoscere negli occhi di uno straniero la stessa disperata voglia di speranza e riscatto. Una guerra è uno spettacolo necessario per dare voce a chi spesso non ha neanche un volto. Una guerra è un viaggio di empatia e compassione, un atto di coraggio che scava profondamente nell’animo dello spettatore, lasciando segni che mille notizie di cronaca non riescono più a incidere. Nella speranza disperata dei protagonisti, resiste in fondo la speranza di agitare gli animi e scuotere le coscienze di chi osserva sull’altra sponda del mare, affinché non cada ogni volta il silenzio sulle vite perdute tra quei flutti.
Voce narrante: Anna Foglietta
Violoncello: Francesco Mariozzi
Testo a cura di Michele Santeramo
Musiche originali di Francesco Mariozzi
Fonte immagine: Teatro Bolivar