Cos’è il Female Gothic, come nasce e quali sono i temi principali del sottogenere in questione.
Il romanzo gotico nasce nel 1764 con la pubblicazione de Il castello di Otranto di Horace Walpole. Questo romanzo segna l’inizio di questo genere letterario, stabilendo gli elementi ricorrenti che lo definiscono. Le componenti tipiche del romanzo gotico sono: il castello, l’antagonista malvagio, l’eroina perseguitata, la presenza del soprannaturale, l’atmosfera tetra, ecc. Tutti questi elementi sono stati ripresi da autori successivi, generando una lunga tradizione di narrativa gotica, da Walpole con Il castello di Otranto fino ad autori moderni come Anne Rice con Intervista col vampiro. In questo contesto si sviluppa un sottogenere, il Female Gothic.
Il gotico femminile usa le convenzioni del genere gotico per trattare temi legati all’esperienza femminile. Autrici come Ann Radcliffe e Charlotte Smith hanno scritto romanzi gotici utilizzando le caratteristiche del genere per fare una critica sui ruoli di genere e sulle restrizioni imposte alle donne dell’epoca. Ann Radcliffe, in particolare, è considerata la pioniera del female gothic, ma a elaborare questo concetto fu Ellen Moers che, nel suo libro Literary Women, dichiara: «Female Gothic is easily defined: the work that women writers have done in the literary mode that, since the eighteenth century, we have called the Gothic. But what I mean — or anyone else means — by ‘the Gothic’ is not so easily stated except that it has to do with fear» (Moers, 90). Quindi, il genere gotico, nelle mani delle donne, è un mezzo per esaminare non solo le paure universali, ma soprattutto quelle legate all’esperienza femminile. Il gotico femminile nasce, quindi, come risposta alle condizioni delle donne del tempo, spesso subordinate all’autorità maschile e relegate a ruoli domestici e, attraverso di esso, molte autrici hanno potuto criticare queste condizioni. Il Female Gothic trova la sua massima espressione nelle mani di autrici che usano la narrativa gotica per riportare alla luce esperienze femminili trascurate o dimenticate, come sostiene Diana Wallace in Female Gothic Histories: Gender, History and the Gothic: «in the hands of women writers, Gothic historical fiction has offered a way of ‘interpreting’, or symbolizing…‘the forgetting of female ancestries’ and of re-establishing them within ‘History’» (Wallace 1).
In sintesi, mentre il gotico tradizionale si concentra sui temi del mistero e del terrore con protagonisti maschili e un focus sull’eroismo di questi ultimi, nel Female Gothic abbiamo protagoniste femminili alle prese con paure e minacce tipiche dell’esperienza femminile, in un ambiente che riflette l’oppressione patriarcale, esplorando anche tematiche come il matrimonio visto come prigionia, la sessualità femminile e, in generale, le limitazioni imposte alle donne.
3 titoli rappresentativi del Female Gothic da recuperare
1. I misteri di Udolpho di Ann Radcliffe
Abbiamo evidenziato in precedenza come Ann Radcliffe sia considerata la pioniera del romanzo gotico femminile e, proprio per questo, il suo romanzo I misteri di Udolpho è considerato un classico del Female Gothic e un prototipo del sottogenere in questione. Questo romanzo esplora le paure della protagonista ed eroina, Emily St. Aubert, che affronta minacce e pericoli in un castello isolato. Vediamo per la prima volta l’utilizzo degli elementi tipici del gotico usati per parlare e riflettere sull’esperienza femminile.
2. L’abbazia di Northanger di Jane Austen
Questo romanzo presenta, invece, una protagonista, Catherine Morland, che l’autrice descrive ironicamente come un’anti-eroina. L’abbazia di Northanger è considerato una parodia del romanzo sentimentale e del romanzo gotico, tuttavia, anche se con tono umoristico, esplora similmente ad altri romanzi Female Gothic temi tipici del genere, come le limitazioni sociali delle donne, il matrimonio e le aspettative di genere.
3. Jane Eyre di Charlotte Brontë
Questo romanzo di narrativa gotica rientra a tutti gli effetti nel sottogenere Female Gothic. Oltre a presentare tutte le caratteristiche del genere, come l’atmosfera cupa, la dimora isolata, le inquietudini ecc., le utilizza come cornice per dare importanza al punto di vista della protagonista, Jane Eyre, e alle sue esperienze, parlando di temi come l’indipendenza e la dignità femminile in una società patriarcale.
Fonti bibliografiche:
Wallace, Diana. Female Gothic Histories: Gender, History and the Gothic. 1st ed., University of Wales Press, 2013. JSTOR
Moers, Ellen. Literary Women. Doubleday, 1976.
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