Il duomo di Modena, comune dell’Emilia-Romagna, è un simbolo di culto molto importante nella comunità modenese. Infatti, la cattedrale fu voluta dalla stessa comunità e sin da subito assunse un valore spirituale e allo stesso tempo di rinnovamento. Per la comunità modenese il duomo rappresenta un motivo d’orgoglio, inoltre è stato inserito nella lista dei siti italiani patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, con la Torre campanaria e la Piazza Grande della città. Infatti col tempo è aumentato il numero di turisti nella città comportando anche un aumento di esigenze di tutela e volontà di valorizzazione.
Il duomo di Modena: la sua costruzione
Il duomo di Modena, il cui nome originale è Cattedrale di Santa Maria Assunta in Cielo e San Geminiano, sorge nel sito del sepolcro di San Geminiano, patrono di Modena, dove in precedenza, erano state già erette due chiese. Il duomo vede due importanti maestri nella sua realizzazione: l’architetto Lanfranco, la cui unica opera attribuita con certezza è lo stesso duomo, e lo scultore Wiligelmo, al quale vengono ricollegate le decorazioni dell’edificio, in particolare gran parte delle sculture poste esterne. I due maestri vengono celebrati attraverso una lapide all’esterno, dedicata all’architetto Lanfranco, e un’iscrizione sulla facciata in ricordo dello scultore Wiligelmo.
I lavori per il duomo di Modena iniziano nel 1099 dopo l’affidamento del progetto all’architetto Lanfranco che riesce nel suo intento alla realizzazione di un vero e proprio modello per l’arte romanica. All’esterno, infatti, possiamo ammirare una facciata che si ricollega all’arte romanica, in particolare una facciata a salienti, con tetti spioventi ed è inoltre caratterizzata da sei arcate cieche e un portale centrale con in basso due colonne che si innalzano sul corpo di due leoni. Il duomo si discosta dal modello romanico sulla facciata esclusivamente per il grande rosone che appartiene a una fase successiva di stile gotico. La torre campanaria è chiamata Ghirlandina, è a sei piani e in accordo con lo stile romanico si presenta con cornici ed archetti al termine di ogni piano, inoltre ritroviamo ancora un altro elemento dell’arte gotica con la lanterna che corona la torre. Il duomo di Modena all’esterno presenta numerosi rilievi tra cui quattro pannelli, realizzati di Wiligelmo, che raccontano le Storie delle Genesi in dodici scene accompagnate da didascalie che raccontano le vicende di Adamo ed Eva, di Caino e Abele e dell’arca di Noè, le quali sono fortunatamente ancora oggi intatte.
Il duomo: l’interno
Il duomo di Modena all’interno è caratterizzato da un aspetto raccolto grazie anche ai giochi di chiaroscuro che vengono a crearsi a causa delle tonalità di colori morbide che vi ritroviamo. Seppure si alternino colonne e pilastri, le superfici della navata scorrono senza interruzioni così da donare un senso di forte unità. Inoltre vi è un loggiato non praticabile perché privo di pavimento e sopra di esso vi è un cleristorio molto alto che accentua il carattere verticale della cattedrale. A ciò si aggiunge l’effetto restituito dalle volte a crociera a sesto acuto. Un elemento del duomo che lo rende particolarmente innovativo rispetto alle altre cattedrali sparse sul territorio nazionale è il presbiterio rialzato grazie alla realizzazione di un pontile.
Il duomo di Modena conserva il Sepolcro di San Geminiano che è custodito in una teca di cristallo e viene aperto ogni anno nella giornata della festa del santo, le cui spoglie vengono esposte ai fedeli. All’interno del duomo vi sono altre opere importanti come l’Altare delle Statuine e il coro in legno che è stato realizzato per sostituirne un altro del quale non abbiamo notizie ben precise.
Fonte immagine: Wikimedia commons, autore PAOLBAR