Mérida: la città romana nel cuore dell’Estremadura

Mérida

Nella comunità autonoma dell’Estremadura e nei pressi del fiume Guadiana sorge la cosiddetta “Roma Spagnola“, ricca di monumenti e resti storici riconducibili all’epoca romana: stiamo parlando della città di Mérida. Nel 25 a.C. nasce come colonia col nome di Augusta Eremita, da cui deriva il nome della città oggi, da Tito Publio Carisio per ordine dell’imperatore Augusto. Era un punto strategico, in quanto univa la Cantabria alla Betica tramite una strada chiamata “Via de la Plata”.

La città, nel corso della sua storia, subisce numerose invasioni in seguito alla fine dell’impero di Augusto. Di fatti dal 409 al 438 numerosi sono gli attacchi ricevuti dai Suebi e dagli Alani. Tra il VI e il VII secolo viene occupata dai Visigoti, rendendo Mérida la capitale del proprio regno.

A partire dal 713 venne conquistata dagli arabi ed è in questo momento storico che vennero costruiti numerosi monumenti, tra cui l’Alcazaba. È una fortezza costruita da Abd-el-Rahman II, punto di rifugio degli arabi durante le guerre di Reconquista, in cui i cristiani, che vennero spinti sempre di più nel nord della penisola, volevano riappropriarsi delle loro terre, conquistate dagli arabi a partire dal 711. La riconquista avvenne immediatamente dopo l’inizio dell’invasione araba, ma solo nel 1230 Mérida venne riconquistata da Alfonso IX di León insieme al proprio esercito.

Nel XIX secolo Napoleone e le sue truppe devastarono la città di Mérida e restò per parecchio tempo desolata. Solo successivamente la città si industrializzò e aumento a dismisura la sua popolazione.

Dovuto alla sua presenza di rovine romane e alla sua conservazione, nel 1993 venne dichiarata dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità.

La città di Mérida oggi conta più di 50.000 abitanti e le sue rovine storiche non sono state abbattute per lasciare l’impronta romana che rende la sua città vissuta. Di fatti, tra i monumenti più importanti abbiamo il Ponte Romano sul fiume Guadiana, costruito per proteggere la colonia dagli attacchi esterni. Inoltre è possibile visitare l’acquedotto dei miracoli che è una delle rovine più affascinanti ed era fondamentale nell’epoca romana perché portava l’acqua dalla diga di Proserpina alla città stessa e alla sua popolazione.

Proseguendo troviamo il teatro di Mérida che è stato costruito e subito dopo abbandonato nel momento in cui il cristianesimo divenne la religione ufficiale dell’Impero Romano. Gli spettacoli che venivano rappresentati all’interno del teatro vennero definiti immorali per i principi della religione. Il teatro venne poi ricostruito partendo proprie dalle sue rovine. Ha una capacità di 6.000 spettatori e la sua tribuna venne costruita dividendola in blocchi. La parte più bassa ai più nobili e quella più alta a coloro che erano appartenenti ad una classe sociale più bassa.

Mérida, dunque, merita di essere visitata. Camminare per le sue strade è sensazionale, ogni punto è ricco di storia e cultura. Le rovine romane, il fascino delle costruzioni arabe con l’aggiunta della cultura e dell’aria spagnola crea un mix perfetto che rende la città di Mérida unica al mondo.

Fonte immagine: Wikimedia Commons

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