Solo quattro atleti sono stati in grado di battere il record nei 200 metri dall’introduzione del cronometraggio elettronico, tra questi c’è un italiano, si tratta di Pietro Paolo Mennea, la cui prestazione (19 secondi e 72 centesimi) rappresenta ancora oggi la migliore prestazione mai corsa da un atleta europeo sulla distanza.
I 200 metri piani sono una specialità sia maschile che femminile dell’atletica leggera, sono considerati una gara di velocità e fanno parte del programma olimpico dall’edizione dei Giochi del 1900 (dal 1948 per quanto riguarda le donne). La progressione del record nei 200 metri a livello globale vede la presenza di un italiano, si tratta del barlettano Pietro Paolo Mennea, soprannominato la Freccia del Sud, che con il tempo di 19 secondi e 72 centesimi vinse la medaglia d’oro alle Universiadi di Città del Messico nel 1979.
Il primo record nei 200 metri maschili a livello mondiale venne riconosciuto dalla federazione internazionale di atletica leggera nel 1951, mentre il primo record mondiale indoor risale al 1987. Dal 1975 la federazione internazionale ha accettato anche il cronometraggio elettronico per i record nelle distanze fino ai 400 metri e dal 1977 ha richiesto, per l’omologazione dei record, unicamente il cronometraggio elettronico al centesimo di secondo. Lo statunitense Tommie Smith, vincitore dei Giochi olimpici di Città del Messico 1968 col tempo di 19 secondi e 83 centesimi, è stato riconosciuto come primo detentore del record mondiale con cronometraggio elettronico.
Solo quattro atleti sono stati in grado di fare il record nei 200 metri dall’introduzione del cronometraggio elettronico: Tommie Smith, primo uomo a scendere sotto i 20 secondi; Pietro Mennea, il cui 19 secondi e 72 centesimi rappresenta ancora oggi la migliore presentazione mai corsa da un atleta europeo; Michael Johnson, capace di correre in 19 secondi e 66 centesimi il 23 giugno 1996, per poi abbassare ulteriormente il suo record di 34 centesimi (miglioramento più consistente in questa distanza), portandolo a 19 secondi e 32 centesimi nella finale olimpica ai Giochi di Atlanta 1996; Usain Bolt, il primatista del ventunesimo secolo, che ha corso dapprima in 19 secondi e 30 centesimi nella finale olimpica ai Giochi di Pechino 2008, per poi migliorarsi l’anno successivo a Berlino nella finale mondiale con il tempo di 19 secondi e 19 centesimi.
I record nei 200 metri indoor a livello mondiale vedono invece la presenza di tre atleti: Bruno Marie-Rose, che corse il primo record indoor dall’introduzione del cronometraggio elettronico con il tempo di 20 secondi e 36 centesimi nel 1987 a Liévin; Linford Christie, capace di correre in 20 secondi e 25 centesimi nel 1995 sempre nel comune francese; Frank Fredericks, in grado di stabilire l’attuale primato al coperto in 19 secondi e 92 centesimi (primo uomo al mondo sotto i 20 secondi a livello indoor) nel 1996 in Francia.
Record nei 200 metri: qual è il più longevo?
Il record nei 200 metri a livello mondiale più longevo appartiene a Pietro Mennea, il cui tempo (19 secondi e 72 centesimi) rimase imbattuto per 17 anni, dal 1979 al 1996, quando Michael Johnson corse in 19 secondi e 66 centesimi.
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